Khvicha Kvaratskhelia delivers a wonder goal for @sscnapoli ?
Stadio Diego Armando Maradona, you're witnessing THE KVARA SHOW?pic.twitter.com/tNnKn8oWQi
— Georgian Footy (@GeorgianFooty) August 21, 2022
Massimiliano Gallo per ilnapolista.it
Come si dice esperienza in georgiano? E in coreano? Nella decadente Italia l’esperienza è soprattutto un artificio per conservare il posto a chi quasi sempre non ne ha più merito. Funziona così in tanti settori, e anche nel calcio. Il Napoli con meno esperienza – copyright Spalletti – ha dato ancora una volta lezione di garra, di entusiasmo, voglia di vincere. Oltre che di tecnica sopraffina. Che si incarna soprattutto nel georgiano dal nome impossibile miglior attore protagonista di Napoli-Monza 4-0. Bisognerebbe fare una statua a Giuntoli e al suo staff. Lo hanno seguito per anni e per dieci milioni hanno portato a Napoli un calciatore che è una delizia assoluta.
La perla arriva al 35esimo. Da fuori area, sullo 0-0, la piazza appena sotto l’incrocio dei pali laddove la ragnatela resisteva da un gol di Zola in Napoli-Atalanta. Napoli-Monza si sblocca così. Fin lì è stata a senso unico. La squadra di Spalletti crea cinque occasioni nei primi quattro minuti. È un monologo. Un assedio.
Il Monza si appoggia alle corde. Fa quel che può. Si aiuta con le mani, i calcetti, le trattenute. Ma Spalletti ha tra le mani una squadra dalle potenzialità al momento non definibili. Suona stonato guardare all’indietro, peraltro proprio oggi Koulibaly ha conosciuto la sua prima giornata storta in Premier. Mentre a Fuorigrotta Kim esibisce solidità e sicurezza. E segna pure il gol del 4-0.
Il Napoli potrebbe raddoppiare subito. Combinazione Kvara (e chi sennò) Osimhen che sparacchia in curva B. Ma si rifà’ nel finale. Si va nello spogliatoio sul 2-0 e sembra il minimo.
La ripresa è accademia. Kvara trova il tempo per segnare il 3-0, di sinistro. Il Napoli a tratti imita il Brasile dell’82. Il Monza è una neopromossa, ma il Napoli è una squadra molto interessante.
Ovviamente questa squadra conoscerà battute d’arresto. Ma Giuntoli e De Laurentiis hanno allestito una rosa forte, giovane, completa. È una rosa senza passato, senza memoria storica e non è affatto un male per chi da dieci anni si è sempre perso nel momento migliore. Spalletti si goda questa squadra. Nelle sue sapienti mani può diventare un autentico gioiellino. Non tema nulla. Anche al San Paolo/Maradona si respira un’aria diversa. Il futuro, in fondo, piace a tutti.