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1. ROTTURA COL FONDO: I MOTIVI MAROTTA E LA DIRIGENZA VERRANNO CONFERMATI
Francesco Bertolino per il “Corriere della Sera” - Estratti
Per settimane è rimasto sotterraneo, combattuto a suon di indiscrezioni.
Ieri, infine, lo scontro fra il gruppo cinese Suning e il fondo statunitense Oaktree per la proprietà dell’Inter è deflagrato sulla pubblica piazza e non è da escludere possa arrivare in futuro alle vie legali.
Ma come si è arrivati a questo punto? Nel maggio 2021, in piena crisi pandemica, Oaktree ha accordato un prestito da 275 milioni al 12% di interesse annuo a Grand Tower, cassaforte lussemburghese attraverso cui Suning controlla l’Inter. Una delle clausole del contratto avrebbe consentito a Oaktree di incamerare una parte del prezzo di cessione del club, che il fondo si attendeva nell’arco del triennio.
Così non è andata, benché più investitori si siano affacciati sul dossier Inter senza, tuttavia, mai presentare offerte concrete e in linea con le aspettative di Suning. Fra vittorie e finali, il tempo è trascorso in fretta e si è arrivati in prossimità della scadenza del debito. Zhang ha imbastito una trattativa con il fondo Pimco, che avrebbe concesso un prestito da 430 milioni. Sufficienti a rimborsarne 375 a Oaktree e a prolungare l’avventura di Zhang in serie A.
Poi, improvvisamente, qualcosa è andato storto. Ed è qui che diventa difficile districarsi nella matassa delle opposte ricostruzioni. Secondo alcune fonti, nel contratto del 2021 sono presenti clausole che Oaktree ha fatto valere per bloccare il rifinanziamento.
Clausole che, in sostanza, impediscono a Zhang di compiere atti che possano ridurre il valore di un’eventuale vendita del club e, dunque, l’incasso futuro di Oaktree. Atti come, appunto, contrarre nuovo debito. Da qui il niet all’affare Pimco. Secondo altre fonti, invece, Oaktree ha preteso solo il rimborso tempestivo del debito. Sinora, invano.
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2. INTER, ZHANG TREMA
Gianni Visnadi per “il Giornale” - Estratti
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La deadline scivola a martedì, per la festa nazionale lussemburghese, salvo poco probabili dilazioni. Dalla lettera, perché sennò Zhang l’avrebbe scritta?, si evince che l’accordo con Pimco è saltato, e senza quei 430 milioni, Grand Tower (la società, con sede appunto in Lussemburgo, che controlla il club) non può chiudere il buco e riscattare il 68,55% delle azioni dell’Inter date in pegno. Oaktree è quindi vicina all’escussione del pegno, ipotesi che fino a metà settimana Viale della Liberazione escludeva, pagando l’eventuale differenza fra il valore di mercato del club e il debito. Il rischio, lo scrive Zhang, è di finire in tribunale.
Nell’attuale cda dell’Inter ci sono già 2 consiglieri che fanno capo al fondo. Se il controllo passasse davvero a Oaktree (che potrebbe avere già un acquirente), il cda cambierebbe, ma come è stato per il Milan, potrebbe esserci continuità per alcune figure, tanto più che in questo caso Marotta (che ieri ha commentato: «È stata una giornata tremenda, oltre che per la preparazione della partita contro la Lazio anche per vicissitudini di carattere finanziario») e anche lo stesso Antonello hanno riconosciute capacità specifiche. La lettera di Zhang vorrebbe tranquillizzare il popolo nerazzurro, cui il presidente fa espresso riferimento, ma finisce per gettare un’ombra sulla festa e più ancora sul futuro. I rinnovi dei contratti per un po’ resteranno nei cassetti.
SI PUNTA SEMPRE SUGLI SCAMBI IN PAREGGIO
Da sportmediaset.mediaset.it - Estratti
E adesso che succede? Se lo chiedono i tifosi dell'Inter dopo il sabato shock che hanno vissuto in seguito alla lettera del presidente Steven Zhang e alle parole allarmanti di Beppe Marotta. La società è a poche ore dal passaggio di mano: la proprietà, da cinese diventerà americana, con Oaktree pronta a subentrare a Suning. Questo significa che non c'è alcun rischio di fallimento o di sparizione, ma di sicuro si tratta di un bello scossone. Non inatteso, intendiamoci.
(...) Quanto al mercato, il piano dei rinnovi, a partire da quello di Lautaro Martinez, proseguirà come previsto, anche se difficilmente tutti potranno essere accontentati per quanto riguarda il ritocco degli ingaggi. Confermati gli arrivi di Taremi e Zielinski, si continuerà sulla strada degli scambi in pareggio. Di sicuro, però, in caso di ricche offerte, ci potrebbe essere la partenza di un big.
Il capitolo più spinoso, invece, riguarda lo stadio. Che si decida di costruire un nuovo impianto o di ristrutturare San Siro insieme al Milan, di sicuro questo passaggio di proprietà rallenterà ulteriormente ogni decisione. Il tutto senza dimenticare che poi ci potrebbe essere la grana Zhang. Perché l'impressione è che dalla Cina possano decidere di non arrendersi e dare battaglia, portando la nuova proprietà davanti a un giudice per cercare di ottenere da Oaktree la differenza tra il valore di mercato della società e il debito.
BEPPE MAROTTA STEVEN ZHANG giuseppe marotta e angelo binaghi foto mezzelani gmt giuseppe marotta foto mezzelani gmt giuseppe marotta e giuseppe de mita foto mezzelani gmt giancarlo giorgetti marco mezzaroma e giuseppe marotta foto mezzelani gmt066 giuseppe marotta foto mezzelani gmt
zhang foto mezzelani gmt137 zhang marotta foto mezzelani gmt072 piero volpi, javier zanetti, beppe marotta, alessandro antonello, steven zhang, piero ausilio, dario baccin