IL RICHIAMO DEL PENNELLO - JULIAN SCHNABEL SI RIBUTTA A CORPO MORTO NELL'ARTE. DOPO IL FLOP DI "MIRAL" SCRITTO CON RULA JEBREAL AI TEMPI DEL LORO AMORE, UNA GRANDE MOSTRA A DALLAS E UN' ALTRA A LONDRA LO CONVINCONO A TORNARE AL SUO MESTIERE. MEGLIO SOLI IN UN LOFT CHE MALE ACCOMPAGNATI SU UN SET ( VIDEO)
Julian Schnabel: In The Course of Seven Days on Nowness.com
Alessandra Mammì per dagospia
A volte tornano. Con una grande mostra antologica a Dallas e una personale a Londra "Every Angel Has a Dark Side" ,Dairy Art Centre dal 25 aprile, Julian Schnabel ha ripreso in mano i pennelli e messo (per ora) in soffitta la macchina da presa.
Soprattutto per far dimenticare il suo ultimo film "Miral", tratto dal romanzo autobiografico della giornalista Rula Jebreal con cui si fidanzò, decise di vivere e fece l'errore di scrivere anche insieme la sceneggiatura. Ma nonostante tutto, nonostante i premi per i suoi film migliori (da Basquiat a "Lo scafandro e lafarfalla") che avevano fatto pensare a uno Schnabel cineasta più libero e innovativo di quello artista, quest'uomo rivela un DNA da pittore ai limiti del romantico.
Cosa che fa perdonare persino i suoi improbabili pigiami. Quelli che in un impeto creativo cercò anche di produrre proponendosi come stilista per omoni oversize.
E invece eccolo finalmente di nuovo immerso nel suo vero mestiere mentre scorrono le immagini del film documentario "In the course of seven days" dove apre casa e cuore all'occhio indiscreto dell'operatore.
Ecco Schnabel all'opera (ma anche in bicicletta e in mezzo al mare) libero e bello, in un video dove si rivelano le cose che rendono felice Julian Schnabel in primavera. Tutte cose decisamente romantiche.
1) guardare mio figlio
2) incontrare gente nuova
3) osservare i boccioli che diventano fiori
4) buttarsi in acqua
5) fare surf
6) guardare i quadri e le reazioni della gente
7) gironzolare con gli amici
8) e molto altro.....
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