Michela Nicolussi Moro per “il Corriere della Sera”
Professor Andrea Crisanti, come mai manca la sua firma sul documento?
«A parte il fatto che non me l'hanno chiesta, giudico inopportuna l'iniziativa. Invia alle persone un messaggio incoerente e incoraggia comportamenti non in linea con la strategia prudenziale adottata dal governo anche nella fase 2 dell'emergenza».
Dire che la carica virale del Covid si è abbassata rischia di promuovere il «liberi tutti»?
«È vero, la carica virale è diminuita. In ospedale si vedono sempre meno casi, in più soggetti che per loro comportamenti o situazioni a rischio si sarebbero infettati durante il picco, oggi o non contraggono la malattia o ne sono colpiti in forma lieve, ma bisogna stare attenti a come si esprimono questi concetti. Ci vuole umiltà, non conosciamo ancora bene il virus».
Coronavirus - Data di insorgenza dei sintomi nei primi casi positivi
Non è ancora tempo di festeggiare, insomma.
«Non dobbiamo dimenticare che tutto è iniziato con i 4mila casi denunciati dalla Cina. Hanno fatto scattare l'allarme e le misure che conosciamo in tutto il mondo. Sottolineo: 4mila. Solo martedì nel mondo si sono diagnosticati 150mila infetti: il pericolo è ancora reale. Ed è questo che la gente deve sapere».
Teme reinfezioni?
«Possiamo reimportare il coronavirus, come è successo in Corea, a Singapore, nella stessa Cina e in Germania. Il Covid-19 ha una capacità di diffusione spaventosa, ecco di cosa dobbiamo parlare».
Nel documento si legge: «La comunità scientifica internazionale si sta interrogando sulla reale capacità di soggetti paucisintomatici e asintomatici di trasmettere l'infezione». È d'accordo?
«Quando mi vengono a dire che gli asintomatici non trasmettono l'infezione mi cadono le braccia. Ma allora, visto che i sintomatici sono sempre meno, qualcuno mi può spiegare da dove originano tutti questi nuovi contagi? Cadono dal cielo? E in ogni caso non si possono paragonare gli asintomatici riscontrati durante il picco a quelli di oggi, che potrebbero essere tali o per una bassa carica virale o perché nel frattempo hanno sviluppato gli anticorpi».
quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 8
Lei ha un'evidenza scientifica che provi la capacità degli asintomatici di diffondere il coronavirus?
«Lo studio che sto conducendo a Vo' Euganeo, primo focolaio del Veneto, rivela che l'80% dei 3.300 abitanti ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Ma 63 di loro sono risultati negativi a tutte e tre le tornate di tamponi effettuate, quindi si sono infettati prima del 21 febbraio, giorno in cui sono stati diagnosticati i due casi iniziali. E allora, se il virus circolava già da fine gennaio ma nessuno ne accusava i sintomi, chi ce lo ha portato?».
Tra loro potrebbe esserci il paziente zero?
«Eh sì, infatti ne stiamo ricostruendo i movimenti, proprio per capire come il Covid-19 sia entrato in paese».
Lei dice che il virus è veicolato dai giovani. Perché?
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«L'infezione si diffonde soprattutto nella fascia 20-55 anni, la più attiva socialmente e professionalmente e spesso asintomatica. Gli asintomatici hanno una carica virale uguale ai sintomatici, ma reagiscono diversamente».
Questo nel documento non c'è. Cosa ne pensa?
«Ognuno fa ciò che si sente. Sul contenuto non entro, è come dire che il cielo è azzurro, è l'uso che se ne fa a creare problemi. Ripeto, è inopportuno».