DAGONEWS
Le autostrade italiane sono diventate improvvisamente sdrucciolevoli. Negli ambienti finanziari si racconta che il fondo francese Ardian stia analizzando a fondo il suo notevole investimento nella partnership con i Gavio, e che abbia messo al lavoro una squadra di tecnici e di avvocati per valutare le prospettive italiane.
Facciamo un passo indietro: nel luglio del 2018 la società di investimento d'oltralpe inizia una trattativa con il gruppo guidato da Alberto Rubegni. Un mese dopo, con il crollo del ponte Morandi e le ripercussioni nel settore, l'accordo subisce un brusco arresto, ma nei mesi successivi si arriva al closing: 850 milioni per il 40% di una newco che resta al 60% in mano ai Gavio, e che controlla il gruppo Sias/Astm, allora il quarto gruppo autostradale al mondo.
Nell'autunno del 2019, le assemblee danno il via libera alla fusione per incorporazione di Sias in Astm per l'accorciamento della catena di controllo e per la razionalizzazione della struttura societaria. Scrive l'ANSA: ''La nuova società, sempre quotata in Borsa ma con un maggior peso sul listino e più flottante, è una holding industriale delle concessioni autostradali, delle costruzioni (tramite Itinera) e dell'ingegneria, in grado di crescere, anche con un rafforzamento del capitale, sia in Italia sia sui mercati esteri dove è già presente con Ecorodovias in Brasile.
Il riassetto e' stato favorito dall'arrivo lo scorso autunno del fondo Ardian (col 40%) accanto ai Gavio (al 60%) nella Nuova Argo Finanziaria, la controllante delle società operative. Dopo l'ultima acquisizione in Brasile del settembre scorso, il gruppo è diventato il secondo operatore autostradale mondiale dopo Atlantia-Abertis e davanti a Vinci con oltre 4.500 chilometri di rete in concessione''.
Quindi un balzo ancora più rilevante sia in termini di investimenti che di collocazione sul mercato, con Rubegni che era stato confermato amministratore delegato nel mese di maggio, al fianco del presidente Gian Maria Gros-Pietro, un decano del settore autostradale.
Solo che da quando sono iniziate le indagini sul gruppo Benetton-Atlantia-Autostrade in seguito al disastro di Genova, sono anche aumentati i controlli su tutta la rete autostradale, che hanno mostrato un notevole deficit di manutenzione e di investimenti da parte dei concessionari sia pubblici (Anas) che privati.
Il fatto che ai ricchi rendimenti non corrispondessero adeguate spese di manutenzione è stato dimostrato dal roboante annuncio sganciato nei giorni scorsi da Autostrade per l'Italia, che si impegna a fare mille assunzioni e tirare fuori 7,5 miliardi per garantire la tenuta di strade, ponti e viadotti. La mossa per molti è stata un boomerang perché poteva essere letta come un'ammissione di colpa. Sta di fatto che è riuscita a bloccare il governo, che era pronto a bastonare il gruppo con una revoca parziale già in questi giorni.
Tornando al gruppo Gavio, il crollo a novembre del viadotto sulla Torino-Savona è miracolosamente avvenuto senza vittime. Ma seguiva di pochi giorni gli annunci roboanti dei manager sul livello di sicurezza della loro rete, dichiarazioni che volevano segnare una distanza dalla scarsa attenzione dei rivali.
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OCCHIO A FARSI BELLI, IL KARMA È SEMPRE IN AGGUATO - 5 GIORNI PRIMA DEL CROLLO DEL VIADOTTO, IL GRUPPO GAVIO SI BEAVA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA SULLA TORINO-SAVONA, E MANDAVA ANCHE FRECCIATONE CONTRO LA RIVALE ATLANTIA: ''NOI MANTENIAMO UN APPROCCIO PIÙ INGEGNERISTICO CHE FINANZIARIO AL SETTORE''. POI UNA LUNGA DESCRIZIONE DEI SENSORI (FUNZIONANTI). E INVECE...
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Proprio questa discrepanza tra le dichiarazioni e lo stato effettivo delle strade e delle manutenzioni avrebbe portato il fondo Ardian a chiedersi se i manager italiani negli scorsi due anni avessero rappresentato davvero lo stato delle cose.
In previsione di atteggiamenti punitivi del governo nei confronti dei concessionari autostradali (il precedente di un'eventuale revoca, anche parziale, sarebbe rischioso in caso di un nuovo crollo o malfunzionamento), i francesi starebbero valutando le loro opzioni.
roberto tomasi autostrade per l'italia
Tutto, ancora una volta, si deciderà dopo le elezioni. Il governo Conte era pronto alla sua sparata contro Autostrade-Atlantia già la settimana scorsa, ma il roboante annuncio dei nuovi investimenti ha riaperto la trattativa sul destino finale del gruppo…