beniamino gavio gian maria gros pietro autostrada viadotto torino savona

LE AUTOSTRADE ITALIANE SONO DIVENTATE SDRUCCIOLEVOLI. SE I BENETTON PIANGONO, I GAVIO NON RIDONO - PARE CHE IL FONDO ARDIAN, CHE HA INVESTITO IN MODO MASSICCIO NEL CONCESSIONARIO ITALIANO, STIA RICONSIDERANDO LE SUE PROSPETTIVE, ALLA LUCE DEI DANNI SUBITI ANCHE DALLA RETE GUIDATA DA RUBEGNI. CHE STROMBAZZAVA LE SUE MISURE DI SICUREZZA E 5 GIORNI DOPO ASSISTEVA AL CROLLO DI UN VIADOTTO SULLA SAVONA-TORINO - DOPO LE ELEZIONI SI CAPIRÀ L'ATTEGGIAMENTO DEL GOVERNO VERSO I CONCESSIONARI

 

DAGONEWS

 

ALBERTO RUBEGNI

Le autostrade italiane sono diventate improvvisamente sdrucciolevoli. Negli ambienti finanziari si racconta che il fondo francese Ardian stia analizzando a fondo il suo notevole investimento nella partnership con i Gavio, e che abbia messo al lavoro una squadra di tecnici e di avvocati per valutare le prospettive italiane.

 

Facciamo un passo indietro: nel luglio del 2018 la società di investimento d'oltralpe inizia una trattativa con il gruppo guidato da Alberto Rubegni. Un mese dopo, con il crollo del ponte Morandi e le ripercussioni nel settore, l'accordo subisce un brusco arresto, ma nei mesi successivi si arriva al closing: 850 milioni per il 40% di una newco che resta al 60% in mano ai Gavio, e che controlla il gruppo Sias/Astm, allora il quarto gruppo autostradale al mondo.

 

Beniamino Gavio

Nell'autunno del 2019, le assemblee danno il via libera alla fusione per incorporazione di Sias in Astm per l'accorciamento della catena di controllo e per la razionalizzazione della struttura societaria. Scrive l'ANSA: ''La nuova società, sempre quotata in Borsa ma con un maggior peso sul listino e più flottante, è una holding industriale delle concessioni autostradali, delle costruzioni (tramite Itinera) e dell'ingegneria, in grado di crescere, anche con un rafforzamento del capitale, sia in Italia sia sui mercati esteri dove è già presente con Ecorodovias in Brasile.

 

Il riassetto e' stato favorito dall'arrivo lo scorso autunno del fondo Ardian (col 40%) accanto ai Gavio (al 60%) nella Nuova Argo Finanziaria, la controllante delle società operative. Dopo l'ultima acquisizione in Brasile del settembre scorso, il gruppo è diventato il secondo operatore autostradale mondiale dopo Atlantia-Abertis e davanti a Vinci con oltre 4.500 chilometri di rete in concessione''.

 

AUTOSTRADE GRUPPO SIAS GAVIO

Quindi un balzo ancora più rilevante sia in termini di investimenti che di collocazione sul mercato, con Rubegni che era stato confermato amministratore delegato nel  mese di maggio, al fianco del presidente Gian Maria Gros-Pietro, un decano del settore autostradale.

 

Solo che da quando sono iniziate le indagini sul gruppo Benetton-Atlantia-Autostrade in seguito al disastro di Genova, sono anche aumentati i controlli su tutta la rete autostradale, che hanno mostrato un notevole deficit di manutenzione e di investimenti da parte dei concessionari sia pubblici (Anas) che privati.

 

Il fatto che ai ricchi rendimenti non corrispondessero adeguate spese di manutenzione è stato dimostrato dal roboante annuncio sganciato nei giorni scorsi da Autostrade per l'Italia, che si impegna a fare mille assunzioni e tirare fuori 7,5 miliardi per garantire la tenuta di strade, ponti e viadotti. La mossa per molti è stata un boomerang perché poteva essere letta come un'ammissione di colpa. Sta di fatto che è riuscita a bloccare il governo, che era pronto a bastonare il gruppo con una revoca parziale già in questi giorni.

 

Tornando al gruppo Gavio, il crollo a novembre del viadotto sulla Torino-Savona è miracolosamente avvenuto senza vittime. Ma seguiva di pochi giorni gli annunci roboanti dei manager sul livello di sicurezza della loro rete, dichiarazioni che volevano segnare una distanza dalla scarsa attenzione dei rivali.

 

viadotto a6 torino savona

***

 

OCCHIO A FARSI BELLI, IL KARMA È SEMPRE IN AGGUATO - 5 GIORNI PRIMA DEL CROLLO DEL VIADOTTO, IL GRUPPO GAVIO SI BEAVA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA SULLA TORINO-SAVONA, E MANDAVA ANCHE FRECCIATONE CONTRO LA RIVALE ATLANTIA: ''NOI MANTENIAMO UN APPROCCIO PIÙ INGEGNERISTICO CHE FINANZIARIO AL SETTORE''. POI UNA LUNGA DESCRIZIONE DEI SENSORI (FUNZIONANTI). E INVECE...

 

 

https://m.dagospia.com/il-gruppo-gavio-si-faceva-bello-degli-investimenti-in-sicurezza-sulla-torino-savona-poi-il-crollo-219971

 

***

 

Proprio questa discrepanza tra le dichiarazioni e lo stato effettivo delle strade e delle manutenzioni avrebbe portato il fondo Ardian a chiedersi se i manager italiani negli scorsi due anni avessero rappresentato davvero lo stato delle cose.

 

In previsione di atteggiamenti punitivi del governo nei confronti dei concessionari autostradali (il precedente di un'eventuale revoca, anche parziale, sarebbe rischioso in caso di un nuovo crollo o malfunzionamento), i francesi starebbero valutando le loro opzioni.

roberto tomasi autostrade per l'italia

 

Tutto, ancora una volta, si deciderà dopo le elezioni. Il governo Conte era pronto alla sua sparata contro Autostrade-Atlantia già la settimana scorsa, ma il roboante annuncio dei nuovi investimenti ha riaperto la trattativa sul destino finale del gruppo…

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)