CHE FARA' PIER SILVIO BERLUSCONI: ESERCITERÀ L’OPZIONE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI ANTONIO RICCI? – “STRISCIA” E’ UNA COLONNA DI MEDIASET (E’ NATA NEL 1988) MA GLI ASCOLTI SONO IN CALO: ORMAI E’ STABILE ATTORNO AL 13% - PIER SILVIO APRE A UN CAMBIO DI ROTTA: "E' UN MOMENTO FATICOSO PER 'STRISCIA', IN FUTURO NON ESCLUDO CI POSSANO ESSERE ALTRI PRODOTTI" - IL TG SATIRICO COSTA ATTORNO AI 150-180 MILA EURO A PUNTATA PER 220 SERE ALL’ANNO E SE SI CONSIDERA ANCHE IL COSTO DI “PAPERISSIMA” (50 MILA EURO A PUNTATA), IL GIRO D’AFFARI DELLE PRODUZIONI DI RICCI SI AGGIRA SUI 40 DI MILIONI DI EURO ALL’ANNO – LA SOCIETA' DEL GENIACCIO LIGURE, “STONE SRL”, E' UNA MINIERA D'ORO...
TV: P. S. BERLUSCONI, MOMENTO FATICOSO PER STRISCIA, IN FUTURO NON ESCLUDO ALTRO
12 dic. (LaPresse) - "È innegabile che oggi Striscia la Notizia è in un momento diciamo così faticoso. Sono 37 anni di storia, è anche abbastanza normale. Succede. Io parlo con Antonio Ricci, abbiamo un ottimo rapporto, io sono fiducioso che trovi la strada per tornare a crescere. Conto di continuare a lavorare con Antonio Ricci". Lo ha detto l'ad di Mfe-Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, in un incontro con la stampa negli studi di Cologno Monzese. "Poi in futuro chi lo sa. Che in futuro ci possano essere anche altri prodotti e un'alternanza di prodotto come avviene per il pre-serale sia per noi sia per la Rai non lo escludo, ma ad oggi conto sul lavoro che Antonio Ricci sta facendo per rialzare almeno di un po' il risultato di Striscia", ha aggiunto.
Claudio Plazzotta per “Italia Oggi”
In queste settimane si è aperto il dossier Striscia la notizia. Antonio Ricci, che non è un dipendente Mediaset e da sempre produce e fornisce i suoi programmi chiavi in mano a Cologno Monzese, prova a sondare gli umori del Biscione, per capire se la fiducia nei confronti di Striscia è ancora massima, se verrà esercitata l’opzione per il rinnovo del suo contratto, se ci sono altri broadcaster interessati al suo lavoro e allo sconfinato archivio di programmi, dal Drive In passando per Striscia o Paperissima, di proprietà di Ricci stesso e non di Rti.
D’altro canto pure Mediaset, che in questi anni ha dimostrato di saper fare una televisione con costi limitati ma ascolti, sul target commerciale, molto buoni, al punto di chiudere bilanci che grondano utili, sta elaborando i suoi ragionamenti circa un programma come Striscia, storico (è nato nel 1988), fortemente rappresentativo del Biscione, ma che non ha più le audience di un tempo (ormai è stabile attorno al 13% medio di share) e che costa parecchio, quasi il triplo rispetto agli altri programmi di access prime time.
PIER SILVIO BERLUSCONI ANTONIO RICCI
Con un pressing di Publitalia, che da tempo chiede una svolta su quella fascia oraria di Canale 5. Il fatto è che Ricci, un genio, ha impedito da sempre ogni genere di sperimentazione in access prime time: dal lunedì al sabato, su Canale 5, c’è Striscia la notizia, e poi Paperissima e Paperissima sprint che coprono quella fascia tutti gli altri giorni dell’anno, alla domenica e in estate.
Parliamo di circa 220 puntate all’anno di Striscia (costo medio attorno ai 150-180 mila euro a puntata) e di circa 140 puntate di Paperissima (50 mila euro a puntata). Basta fare la moltiplicazione ed è subito chiaro quanto vale il giro d’affari di Ricci: produzioni per una quarantina di milioni di euro all’anno.
E d’altronde la sua società Stone srl, che nel 2012 ha assorbito le attività della sua casa di produzione Copy spa (società che nel 2011 aveva avuto ricavi per 25,4 milioni di euro e utili netti per 9,8 milioni, e che nel 2010 aveva chiuso con ricavi per 33,3 milioni e utili netti per 14,3 milioni), può vantare a fine 2023 un patrimonio netto di 107 milioni di euro, con utili portati a nuovo pari a 85 milioni di euro, immobilizzazioni materiali (case e terreni) per 101,3 milioni e immobilizzazioni finanziarie pari a 47,4 milioni di euro.
E tra le partecipazioni di Stone srl c’è pure il 100% de L’Accademia edizioni musicali srl, quella che pubblica le sigle dei programmi di Ricci, le canzoncine del Gabibbo, che nel 2023 ha fatturato 2,3 milioni di euro, per 1,3 milioni di utili e un patrimonio netto di 8,2 milioni. Ecco, diciamo allora che chi vuole prendersi Ricci, dovrà prendersi pure l’intero pacchetto.