deutsche bank

LA LEHMAN BROTHERS D'EUROPA SARÀ DEUTSCHE BANK? - MENTRE LE BORSE CROLLANO ANCORA (MILANO -2,9%), OCCHI PUNTATI SULL'(EX?) COLOSSO TEDESCO: I SUOI CREDIT DEFAULT SWAP SONO AL LIVELLO DEL 2011. MOLTI SCOMMETTONO SUL SUO CRAC - I VERTICI SCRIVONO AI DIPENDENTI E SONO COSTRETTI A EMETTERE UN COMUNICATO: ABBIAMO LA LIQUIDITÀ PER PAGARE LE CEDOLE - IL TITOLO È SCESO DEL 55% IN SEI MESI

i credit default swap di deutsche bank dal 2011 a oggii credit default swap di deutsche bank dal 2011 a oggi

 

1.BORSA:EUROPA SOFFRE CON FUTURES USA, MILANO -2,9%, ATENE -4%

 (ANSA) - Alta tensione in Europa in vista dell'avvio degli scambi Usa, con i futures in rosso e nuovi dati in arrivo, dopo il calo della fiducia delle piccole imprese americane. Frenano Atene (-4,76%) e Milano (-2,9%), in compagnia di Madrid (-2,82%) e Parigi (-2,63%), mentre Francoforte (-1,84%) e Londra (-1,31%) cedono meno del 2%.

 

Sotto pressione le materie prime con ArcelorMittal (-12,77%), Antofagasta (-9,26%) e Anglo American (-9,11%). Giù i bancari ellenici Eurobank (-16,75%) ed Alpha (-10,71%), con le italiane Banco Popolare (-6,9%), Bpm (-6,52%) e Ubi (-6,38%) poco distanti. Frenano Poste (-5,97%), Intesa (-4,81%) e Unicredit (-4,52%), che ha diffuso i conti. In calo gli automobilistici Ferrari (-5,94%), Fca (-4,95%), Porsche -5,18%) e Volkswagen (-3,86%).

 

 

LETTERA DI JOHN CRYAN AI DIPENDENTI DEUTSCHE BANKLETTERA DI JOHN CRYAN AI DIPENDENTI DEUTSCHE BANK

2.LA LETTERA DEL CO-CEO DI DEUTSCHE BANK AI DIPENDENTI: LA NOSTRA BANCA È SOLIDA COME UNA ROCCIA

 

https://www.db.com/newsroom_news/2016/ghp/a-message-from-john-cryan-to-deutsche-bank-employees-0902-en-11392.htm

 

 

3.DEUTSCHE BANK COSTRETTA A DIFENDERE LA SUA LIQUIDITÀ: È L’INIZIO DELLA FINE?

Flavia Provenzani per https://www.forexinfo.it/

Da www.zerohedge.com

 

 

DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BANK

Le voci secondo cui la Deutsche Bank sarà la prossima Lehman Brothers aumentano giorno dopo giorno. Ed ora la banca è costretta difendere pubblicamente la propria liquidità: è davvero l’inizio della fine per la Deutsche Bank?

 

A poche ore dal crollo delle azioni Deutsche Bank del 10% a livelli che non si vedevano dall’ultima crisi finanziaria, la banca tedesca con 50 mila miliardi di dollari in esposizione in derivati si trova a vivere quello che per molti è un deja vu.

 

DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BANK

La Deutsche Bank è nella condizione di dove difendere la propria liquidità, rassicurando gli investitori di avere abbastanza soldi - circa 1 miliardo di capacità di pagamento nel 2016 - per pagare i 350 milioni di dollari delle cedole dei titoli Additional Tier 1 in scadenza ad aprile.

 

La disponibilità di Deutsche Bank, per molte altre ragioni, ha visto miliardi di euro volare via, influenzando il prezzo delle azioni e delle sue obbligazioni convertibili che sembrano sempre di più delle azioni ogni giorno che passa.

 

Deutsche Bank non si è fermata qui: secondo il colosso tedesco nel 2017 la capacità di pagamento sarà di circa 4.3 miliardi di euro. Ma c’è ancora da attendere l’impatto dei risultati d’esercizio del 2016 che - se la recente perdita da record funzionerà davvero come indicatore - ridurranno drasticamente la capacità monetaria del colosso tedesco.

 

Ecco il comunicato stampa di Deutsche Bank.

 

Oggetto: Deutsche Bank pubblica informazioni aggiornate sulla capacità di pagamento per gli AT1

DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BANK

 

Francoforte sul Meno, 8 febbraio 2016 - Deutsche Bank pubblica oggi informazioni aggiornate legate alla propria capacità di pagamento nel 2016 e nel 2016 per le cedole dell’Additional Tier 1 (AT1) su base di dati preliminari e non certificati.

 

La capacità di pagamento nel 2016 è stimata a circa 1 miliardo di euro, sufficiente a pagare le cedole di AT1 di circa 0,35 miliardi di euro il 30 aprile 2016.

La capacità di pagamento pro-forma nel 2017 è stimata pari a circa 4,3 miliardi di euro prima dell’impatto dei risultati operativi del 2016.

 

Questo è possibile in parte dall’impatto positivo atteso di circa 1,6 miliardi di euro per il completamento della cessione del 19,99% del capitale in Hua Xia Bank e ulteriori riserve HGB 340e/g pari a circa 1,9 miliardi di euro a disposizione per compensare le perdite future.

 

La capacità di pagamento finale per le cedole dell’AT1 dipenderà dai risultati operativi del 2016 relazionati al GAAP tedesco (HGB) e ai movimenti in altre riserve.

 

 

MERKEL E SCHAEUBLEMERKEL E SCHAEUBLE

Come promemoria, l’ultima volta che una grande banca nei mercati sviluppati ha dovuto difendere pubblicamente la propria liquidità, il risultato è stato un salvataggio di svariati miliardi di dollari.

 

Tuttavia, passerà ancora del tempo prima che questo accada: l’autorità regolatrice principale in Germania, la Bafin, probabilmente vieterà le vendite allo scoperto sulle azioni di Deutsche Bank. Che è sempre il primo passo della tragedia.

 

Per ora, tuttavia, il mercato non si sta facendo domande, ma sta semplicemente vendendo: i CDS di Deutsche sono schizzati.

 

I titoli bancari europei sotto nel pieno di una crisi di redditività, con i tassi di interesse ai minimi storici che stanno tagliando i profitti generati dalle banche attraverso la concessione di prestiti.

 

I tassi di interesse bassi rendono più difficile per le banche trarre profitto dalla differenza tra tassi a lungo termine ai quali concedono i prestiti e i tassi a breve termine ai quali prendono i soldi in prestito.

 

Fonte: Zero Hedge

 

 

4.BORSA:FONTI UE,VOLATILITÀ NON DIPENDE DA GRECIA-ITALIA

datadata

 (ANSA) - L'alto tasso di volatilità sui titoli bancari "non è guidato dalle banche italiane o da altre grandi banche": così fonti europee rispondendo a domande sulle pressioni sugli istituti italiani in Borsa. "Ovviamente ci sono preoccupazioni in alcuni Stati, sappiamo delle discussioni che ci sono state in Italia (circa il settore bancario, ndr) e questo ha giocato qualche ruolo", spiegano le fonti.

 

5.BORSA: MESSORI,ALEGGIA SPETTRO 2011 MA SI PUÒ EVITARE

 (ANSA) - "Qualsiasi economista si chiede se siamo tornati alla crisi finanziaria del 2011, con un tracollo del settore bancario e la tensione sugli spread", ma "non ci siamo, o almeno non ancora". A dirlo è Marcello Messori, direttore della Scuola di economia europea della Luiss, secondo cui oggi giocano a favore l'irrobustimento delle istituzioni europee e l'unione bancaria, la risposta della Bce con politiche monetarie non convenzionali, e una politica di bilancio dell'Unione europea non più recessiva ma "moderatamente espansiva".

 

MARCELLO MESSORIMARCELLO MESSORI

Tuttavia "ci sono dei dati oggettivi", spiega Messori in un colloquio con l'Ansa. "Rispetto a un anno fa il quadro macroeconomico sta peggiorando, non solo nei Paesi emergenti ma anche in Cina e negli Usa dove la crescita è sempre più fragile. L'Europa e l'Italia hanno ancora tassi di crescita troppo modesti. In questa situazione manca un motore di crescita globale".

 

Se da una parte si pone la necessità di rilanciare la domanda aggregata in Europa e rafforzare la produttività, spiega Messori, dall'altra resta il nodo delle banche dove "in qualche misura viene al pettine una questione evidenziata più volte dal Fondo monetario internazionale, che il settore bancario europeo ha fatto una pulizia incompleta delle scorie della crisi del 2007-2009" e, per l'Italia, dei prestiti problematici. Una situazione esacerbata dall'entrata in vigore delle regole europee che hanno un elemento di estrema criticità retrodatando anche alle sofferenze ereditate dal passato criteri più rigidi.

 

MARCELLO MESSORIMARCELLO MESSORI

"E' cruciale - conclude il professor Messori - almeno una garanzia comune dei depositi, per evitare che passo dopo passo si torni al 2011 occorrono iniziative molto forti di policy".

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