giancarlo giorgetti poste italiane

PRIVATIZZIAMO! – DAL 21 OTTOBRE IL TESORO METTERÀ SUL MERCATO IL 13,5% DI POSTE ITALIANE. LE AZIONI SARANNO PIAZZATE A PREZZO DI MERCATO E SOLO I DIPENDENTI AVRANNO UNO SCONTO – SARÀ LA PRIMA OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA IN VERSIONE DIGITALE, CON L'INTERNET BANKING – IL MEF, CHE MANTERRÀ IL CONTROLLO DEL 51,5% DELLE QUOTE, PUNTA A INCASSARE DALL'OPERAZIONE 2,2 MILIARDI DI EURO...  

Estratto dell’articolo di Rosario Dimito per “Il Messaggero”

 

MATTEO DEL FANTE

Il cantiere dell'opv della nuova tranche di Poste italiane, dopo l'ipo del 27 ottobre 2015, è in piena attività. Da domenica scorsa i manager delle 11 banche scelte dal Tesoro come global coordinator, lavorano ininterrottamente al tavolo con Camillo Greco, cfo del gruppo guidato da Matteo Del Fante, con Ubs Europe e White & Case, advisor del Mef che possiede il 65%, di cui il 29,26% diretto, il 35% tramite Cdp.

 

Il tempo stringe perché la finestra dovrebbe aprirsi lunedì 21: c'è un filing on going con la Consob e la prossima settimana dovrebbe esserci il deposito formale del prospetto. Allo stato non dovrebbero nascere intoppi per l'ok da intralciare la road map.

 

giancarlo giorgetti in conferenza stampa 5

Finora pur mancando meno di due settimane, secondo quanto ricostruito da fonti vicine al dossier, si sarebbero consolidati alcuni orientamenti. Il prezzo delle azioni. Siccome il titolo viene trattato giornalmente in Borsa, l'orientamento degli istituti condiviso dal top management e dal venditore, sarebbe quello di lasciare che il range che dovrebbe essere fissato venerdì 25, sia orientato dal mercato. Ieri il titolo ha chiuso a 12,66%, (- 0,43%), a fronte di un indicatore di prezzo medio degli ultimi sei mesi, abbastanza in linea: 12,26 euro.

 

Non dovrebbe esserci né sconto né premio per l'offerta di vendita di cui una fetta molto ampia destinata al pubblico retail che è rappresentato dai clienti dei 12.755 uffici postali sparsi sul territorio nazionale. [...]

 

MATTARELLA PAROLIN GIORGETTI VESPA LA RUSSA DEL FANTE

Per dare maggiore ampiezza a questa offerta, è stata prevista la novità di questa operazione, la prima privatizzazione (da luglio 2016) che coinvolge anche i piccoli risparmiatori: sarà la prima offerta pubblica di vendita di una società pubblica in versione digitale, con l'Internet banking. Per venire incontro alle esigenze dei risparmiatori, ci sarebbe la convergenza di indicare il lotto minimo in 250 pezzi, anche se questo punto è ancora oggetto di confronto fra le banche, Poste e Tesoro.

 

Lo sconto invece sarà riservato al pacchetto destinato ai 120 mila circa dipendenti: si sta valutando di concedere loro la stessa facoltà di altri collocamenti, cioè di utilizzare il tfr.

 

MATTEO DEL FANTE

Assieme al valore di riferimento, il tavolo avrebbe individuato la quota del 13,5% circa da immettere sul mercato per un controvalore di 2,2 miliardi da destinare alla riduzione del debito pubblico, diluendo il Mef al 51,5% circa. Lo Stato intende mantenere il 50% più una azione, ma lascia un pacchetto a disposizione della green shoe, che è la facoltà per l'emittente di aumentare la dimensione dell'offerta in modo da rispondere in modo adeguato alla domanda di titoli da parte degli investitori. [...]

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 3

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO