paolo bertolucci jannik sinner

SINNER A CACCIA DEL PRIMO SLAM! BERTOLUCCI: “NEL 2024 JANNIK, DJOKOVIC, ALCARAZ E MEDVEDEV SARANNO FAVORITI IN TUTTI I 4 TORNEI PIU’ IMPORTANTI. AL MOMENTO LA TERRA COSTITUISCE FORSE L’ANELLO DEBOLE PER SINNER, PERCHÉ LA PALLA PIÙ LENTA E GLI SCAMBI PROLUNGATI FINISCONO PER STERILIZZARE UN PO’ LA SUA PRESSIONE DA FONDO. L’UNICA VARIABILE POTREBBE ESSERE RAPPRESENTATA DA RUNE, CHE POSSIEDE LA PRESUNZIONE TECNICA E MENTALE PER INNALZARSI AL LIVELLO DEI MIGLIORI, SOPRATTUTTO SE ASSIMILERÀ IN FRETTA I DETTAMI IMPARTITIGLI DA BECKER…”

Estratto dell’articolo di Paolo Bertolucci per la “Gazzetta dello Sport”

 

JANNIK SINNER A SAN SIRO

Ancora estasiati dalle prestazioni stellari di Sinner in Coppa Davis, avremmo voluto che la stagione continuasse e si giocassero subito gli Australian Open, così da sfruttare la magia di una condizione psicofisica al top per completare l’ultimo passo che separa il nostro numero uno dall’eccellenza assoluta, quella che ti garantisce l’immortalità: la vittoria in uno Slam.

 

Le aspettative Tralasciando le ragioni del cuore e tornando alla razionalità, la pausa invernale farà sicuramente bene a Jannik, che riposerà dopo le fatiche di una stagione straordinaria e poi ripartirà alla volta dell’altro emisfero con la benzina adeguata per colmare l’unica piccola lacuna che ancora lo accompagna: la continuità nei quattro tornei più importanti, che attraverso le due settimane e le partite al meglio del tre su cinque richiede una gestione delle energie ottimale, la cui acquisizione passa ovviamente attraverso una maturazione muscolare e al consolidamento della resistenza e del recupero.

paolo bertolucci

 

Il Sinner degli ultimi due mesi è un giocatore ormai vicinissimo alla massima resa in tutti gli aspetti del gioco e anche nei dettagli fuori dal campo, dunque non ci sono dubbi che attraverso l’etica del lavoro che contraddistingue lui e il team saprà farsi trovare pronto già a Melbourne. Se gli Slam si giocassero sul veloce indoor, già adesso Jannik rappresenterebbe il rivale più serio per Djokovic, ma un tennista che ha già raggiunto almeno i quarti in tutti i Major non ha certo problemi di approccio alle diverse superfici.

 

JANNIK SINNER MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Ciò detto, al momento la terra costituisce forse l’anello debole, perché il gioco aggressivo e in spinta continua, con la palla che viaggia velocissima, si esalta sul cemento, mentre la capacità di adattare il compasso delle gambe ai rimbalzi più infidi e l’abilità nella risposta lo hanno reso ben presto un “erbivoro” di gran livello. Sulla terra, invece, la palla più lenta e gli scambi prolungati finiscono per sterilizzare un po’ la sua pressione da fondo, senza contare che Jannik ha un gioco dritto per dritto con poca lavorazione della palla, quindi con minore adattabilità alla polvere di mattone.

 

[...]

SINNER VOLANDRI MUSETTI COPPA DAVISsinner volandri foto calabro gmt 56 djokovic sinnerjannik sinnerjannik sinner foto rosito gmt 28 jannik sinnerjannik sinner foto rosito gmt 24 sinner coppa davissinner coppa davisjannik sinner foto rosito gmt 29

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…