"DOPO L'INFARTO HO VISTO IL BARATRO. A VOLTE HO PENSATO CHE SAREBBE STATO MEGLIO NON RISVEGLIARSI" - SONNY COLBRELLI RACCONTA LA SUA VITA DOPO L'ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO AL GIRO DELLA CATALOGNA: "NON È STATO FACILE DOVER ABBANDONARE TUTTO ALL’APICE DELLA CARRIERA, A SOLI 31 ANNI, DOPO AVER TOCCATO IL CIELO CON UN DITO. GRAZIE A DIO HO AVUTO VICINO PERSONE CHE MI VOGLIONO BENE. IN QUEL PERIODO HO FATTO QUALCHE SCIOCCHEZZA, CHE MI STA COSTANDO CARISSIMO..."
Estratto dell'articolo di Pier Augusto Stagi per "Il Giornale"
Il 21 marzo del 2022 il suo cuore si è fermato e lì, in quel preciso momento, si è interrotta definitivamente la sua carriera di corridore professionista: come si sente oggi? «Con il cuore nel fango». Sonny, è il titolo della sua biografia... «Oggi è soprattutto il mio stato d’animo. Sto attraversando un momento davvero molto difficile». Dovrebbe averlo alle spalle: arresto cardiaco nella prima tappa del Giro della Catalogna, la luce che improvvisamente si spegne.
sonny colbrelli vince la parigi roubaix 8
«Non è stato facile dover abbandonare tutto all’apice della carriera, a soli 31 anni, dopo aver toccato il cielo con un dito. Dopo aver vinto titolo italiano, europeo e poi quella Roubaix che era la corsa dei miei sogni. Non è facile dire basta. Chiaro, sono vivo, sono qui, ma non le nascondo che in più di un’occasione ho pensato che forse sarebbe stato meglio non risvegliarsi. Grazie a Dio ho avuto vicino persone che mi vogliono bene: i miei figli, la mia famiglia. Chiaro, mi sono anche dovuto far aiutare da Paola Pagani, la mia psicologa, che tutt’ora mi segue. Nel frattempo ho visto il baratro e i fantasmi e in quel periodo ho fatto qualche sciocchezza, che mi sta costando carissimo e che mi hanno portato lontano da Adelina, la mia compagna...».
Lontano quanto?
«Troppo».
E i suoi bimbi?
«Tomaso (7 anni) e Vittoria (5) sono spessissimo con me: loro sono davvero la mia gioia, la mia energia, il mio primo pensiero del mattino, ma spesso sono da solo e non è facile. Ho rotto qualcosa di prezioso e di unico che andava rispettato e protetto».
Non c’è modo di riparare?
«Temo di no».
[…]
Cosa fa oggi?
«Lavoro per il Team Bahrain e poi sono testimonial di alcuni brand: da Merida a Rudy Project, da Alé a Sidi, per arrivare a Valsir e Mille Miglia».
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Ha provato anche a scendere in politica con Forza Italia.
«Alle Regionali non ce l’ho fatta, ma sono sempre a disposizione. Nel frattempo mi sto adoperando per migliorare la sicurezza dei ciclisti sulle strade e vorrei fare qualcosa con i ragazzi e per i ragazzi. Vorrei insegnare loro non solo ad andare in bicicletta, ma anche ad essere utili alla collettività. Mi piacerebbe introdurre nelle scuole di ciclismo lezioni di pronto intervento, magari insegnando loro a utilizzare anche un defibrillatore: io sono stato salvato così»[…]
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