BALLIAMO SUL “COSMO” - LA STORIA DEL DIPINTO CHE MARIO SCHIFANO REALIZZÒ PER UN’OPERA DI DANZA-TEATRO - LA TELA CIRCOLARE, DAL DIAMETRO DI 7 METRI, VENNE USATA COME PEDANA DALLE DANZATRICI DELL’OPERA “LE DUE MADRI”, CHE DEBUTTO’ NEL 1991. IL PROPRIETARIO DEL DIPINTO, AURELIO GATTI, ALL’EPOCA PRODUTTORE DELLO SPETTACOLO, HA MESSO IN VENDITA L’OPERA CHE E' STATA ESPOSTA AL TEATRO BASILICA DI ROMA, CON UNA DUE GIORNI DI PERFORMANCE - VIDEO
Giulia Ronchi per artribune.com
il cosmo e gli elementi schifano
Ballare sopra un dipinto di Mario Schifano? Non è leggenda ma storia: il Cosmo e gli elementi è la tela scenica che fu realizzata nel 1991 per lo spettacolo di teatro-danza Due Madri di Miguel De Unamuno, debuttato il 21 luglio dello stesso anno a Cesenatico e ripetutosi nei maggiori teatri italiani fino al 1995.
Oggi, il suo proprietario Aurelio Gatti – all’epoca produttore dello spettacolo e direttore artistico della produzione – decide di mettere in vendita l’opera, che sarà esposta per due giorni, il 14 e 15 ottobre 2020 al Teatro Basilica di Roma. Sarà forse l’ultima occasione per vedere danzatrici e danzatori esibirsi sulla grande tela.
il cosmo e gli elementi schifano
Fu grazie all’amicizia con il regista Patrick Latronica che Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998) – ricordato come uno degli artisti più significativi della corrente “pop” italiana ed europea dagli anni Sessanta – decise di entrare a far parte del progetto di teatro-danza creando un oggetto di scena.
Il risultato è Cosmo e gli elementi, un grande dipinto circolare del diametro di 7 metri realizzato con tecnica mista, che rappresenta una spirale all’interno della quale si mescolano diversi colori. Una rappresentazione del cosmo, delle forze primordiali, del cielo e della terra mescolati sullo stesso piano, legata alla trama delle Due Madri, che vide la partecipazione di la partecipazione della soprano Annette Meriweather, dei danzatori Bob Curtis, Gianna Beduschi, Gioia Guida, Massimo D’Orazio, della compagnia MDA Danza.
il cosmo e gli elementi schifano
“C’era la volontà reciproca di essere molto laici, di non creare un’opera d’arte-simulacro. Schifano avrebbe potuto produrre un fondale, oppure un dipinto sospeso”, racconta ad Artribune Aurelio Gatti, produttore di MDA Danza. “E invece, con questa tela, ha superato l’idea di sacralità del dipinto. In una delle prime conversazioni che avevamo avuto a Roma, mi disse: ‘vorrei fare un’opera che non abbia l’idea di confine. La mia pittura deve essere solcata dalle danzatrici’. E così ha creato quest’opera stupefacente”.
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A dirla tutta, stando al racconto di Gatti, pare che il noto artista si fosse infatuato delle due danzatrici Gianna Beduschi e Gioia Guida conosciute durante le prove della compagnia, tanto da paragonare i loro movimenti a un atto di creazione, lo stesso che lui compiva una volta impugnato il pennello. Forse è anche per questo motivo che decise di imprimere le impronte dei piedi delle ballerine sulla tela, tutt’ora visibili sul perimetro dell’opera in forma di orme dorate.
Oggi la tela Cosmo e gli elementi è in vendita: l’opera sarà esposta il 14 e 15 ottobre al Teatro Basilica di Roma e usata ancora una volta per spettacoli di danza. In questa occasione, si potrà anche osservare da vicino la struttura che la supporta, una pedana lignea a più bracci inclinata verso il pubblico, su cui viene teso il dipinto (rimasto miracolosamente intonso nonostante le oltre cento repliche dello spettacolo). Nella due giorni di esposizione, si svolgeranno gli spettacoli Infiniti Mondi di Mario Brancaccio (alle 17) e Confine di Luna Marongiu (alle 19), con le performance dei ballerini Paola Saribas e Matteo Gentiluomo.
mario schifano e franco angeliMario Schifanoanita pallenberg mario schifanoANDY WARHOL FOTOGRAFATO DA MARIO SCHIFANOMario Schifano , ph Abate
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