FIFA MONDIALE – BLA-BLA BLATTER SCOPRE CHE NON SI PUÒ GIOCARE IN QATAR CON 50 GRADI D’ESTATE – PLATINI INFILZA L’ETERNO RIVALE: “GIOCHIAMO D’INVERNO” (MA C’È IL NIET DI CLUB E ORGANIZZATORI)

Fabio Monti per "Il Corriere della Sera"

Dopo mesi di frasi sussurrate, l'edizione del Mondiale 2022, assegnato al Qatar, è diventata una questione di Stato (pallonaro), al punto che verrà discussa dall'Esecutivo della Fifa del 3-4 ottobre. La vicenda dimostra, in via preliminare, che è stata assurda la scelta di assegnare una Coppa del Mondo con 12 anni di anticipo, visto che la votazione dell'Esecutivo risale a giovedì 2 dicembre 2010 a Zurigo: Mondiale 2018 in Russia, Mondiale 2022 in Qatar. Blatter all'epoca avrà 85 anni, ma non è da escludere che sarà ancora presidente della Fifa, visto che sembrano già tramontati i propositi di ritirarsi a vita privata nel 2015, lasciando il passo a Platini.

Siccome la scelta è stata fatta («forse è stato un errore», ha confessato dieci giorni fa lo stesso Blatter), il problema è centrale è un altro: l'Esecutivo del 2 dicembre 2010 aveva accettato che si giocasse in estate (e in questo senso sono stati firmati i contratti), salvo accorgersi che in Qatar fa caldo.

Così è nata la proposta da parte del presidente Uefa, Platini, di giocare in inverno. Una soluzione che ha spaccato il mondo del calcio e che non è piaciuta agli organizzatori del Qatar, che insistono per giocare in e state, nonostante le alte temperature (fino a 45°/50°). «Ci siamo candidati per ospitare il Mondiale in estate e stiamo lavorando duro per mantenere fede ai nostri impegni. Se la comunità internazionale del calcio ci chiede di spostare la data per i Mondiali del 2022, siamo pronti a farlo ma lo sviluppo e l'implementazione di tecnologie per il freddo ecosostenibili rimangono un'importante eredità per la nostra nazione e per i tanti Paesi che hanno un clima simile al nostro».

Gli organizzatori, oltre agli stadi con l'aria condizionata, sono pronti a «creare condizioni confortevoli nelle aree pubbliche, nei vialetti, nei campi di allenamento, negli impianti, tutte soluzioni che poi resterebbero a disposizione della popolazione dopo il Mondiale.

Il dibattito sulle date del Mondiale 2022 ha alimentato l'infinita polemica fra Blatter e Platini. Ha detto il presidente dell'Uefa: «Con tutta l'influenza che ha, Blatter si è accorto all'improvviso che ci sono pressioni politiche ed economiche quando decidiamo la sede di un'Olimpiade o di un altro grande evento? Meglio tardi che mai...».

In un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt , Blatter aveva rivelato come alcuni leader europei avessero raccomandato ai loro membri votanti di pronunciarsi a favore del Qatar «perché legati a questo Paese da grandi interessi economici».

Ancora Platini: «Blatter sostiene che i rappresentanti europei hanno votato per il Qatar, ma il Qatar ha preso 14 voti e noi siamo otto; dunque, ci sono state 6 preferenze di troppo. Noi come Europa abbiamo detto che non siamo contro la possibilità di giocare in inverno. C'è un'intesa di massima, anche se non si tratta di un accordo definito e votato all'unanimità. Adesso la palla è sul campo del presidente della Fifa; è un problema suo».

Così Blatter convocherà tutte le parti in causa, compresi i partner commerciali e gli sponsor della Coppa del Mondo, per trovare una soluzione accettabile per tutti. C'è anche chi, come Rummenigge, presidente dell'associazione dei club europei, ha proposto di giocare ad aprile, perché fermare per almeno due mesi i campionati delle 13 nazioni europee crea non pochi problemi ai club. Forse sarebbe stato meglio pensarci prima. C'erano alternative interessanti il 2 dicembre 2010: Australia, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, battuti al ballottaggio finale 14-8. Ma forse erano troppo semplici per essere votate. Semplici in tutti i sensi.

 

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