la 7 cairo paragone

“LA 7” DA RIDERE - CAIRO ANNUNCIA LA SVOLTA ALL’INSEGNA DELLA COMICITA’: “A MARZO IL TALENT CON ABATANTUONO. LA GENTE HA VOGLIA DI DIVERTIRSI. I TALK? FLORIS BATTE GIANNINI. PARAGONE? E’ IL CONDUTTORE DI CUI I POLITICI SI LAMENTANO DI PIU’”

Renato Franco per il “Corriere della Sera”

CAIROCAIRO

 

La7, la rete che più di tutte ha deciso di puntare sull' approfondimento politico, ora si apre anche all' intrattenimento. Si è già riaccesa al pomeriggio con Tagadà e ora scommette sulla comicità in prima serata.

 

«La7 è una rete che nasce in un certo modo - spiega Urbano Cairo, l' editore -, cambiare il dna di un canale molto radicato nell' approfondimento e nell' informazione sarebbe sbagliato, ma cerchiamo nuove aperture.

 

diego abatantuonodiego abatantuono

La gente ha voglia di divertirsi, sorridere. Stiamo mettendo a punto questo talent per comici,Eccezionale veramente, che partirà a marzo. Diego Abatantuono sarà il presidente della giuria, con lui c'è anche Paolo Ruffini (per il terzo giudice circola il nome di Selvaggia Lucarelli, ndr )».

L' ultimo tentativo, «Il boss dei comici», è durato solo due puntate. Non è un azzardo riprovarci?
«Era un esperimento, probabilmente il fatto che fosse una parodia del talent e non un talent vero e proprio ha spiazzato lo spettatore».

Due anni fa avete provato la via della cronaca con Salvo Sottile, ma poi l' avete abbandonata. È un capitolo chiuso?
«No, perché penso che ci siano spazi per la cronaca, che per certi versi è un prolungamento dell' attività informativa di stampo politico. Credo sia giusto tornarci, anche se non nel brevissimo periodo, ma mi sembra un filone su cui è opportuno ragionare. È un allargamento dei temi da trattare che si aggiunge a quello che già facciamo».

Dunque non si è pentito di aver puntato così tanto sui talk show?
«No, i talk rimangono importanti. Il tema non è se fare o meno i talk, ma il modo in cui li realizzi: Floris ha cambiato completamente diMartedì rispetto a quando partì: lo scorso autunno il confronto con Ballarò cominciò con un 15 a 0 (ovvero nelle prime 15 puntate ci hanno battuto in share 15 volte).

paolo ruffini sotto le lenzuolapaolo ruffini sotto le lenzuola

 

LABATE PARENZOLABATE PARENZO

Quest' anno su 14 sfide ne abbiamo vinte sei, e otto Ballarò . È una partita aperta. I nostri talk crescono tutti: diMartedì fa più 21% rispetto alla scorsa stagione, La Gabbia +20%, Piazzapulita e Otto e mezzo +10%, sono dati molto lusinghieri. Significa che l' interesse rimane molto forte».

I politici la chiamano per lamentarsi?
«Stendiamo un velo... le lamentele sono bipartisan, ma la mia attività di editore non consiste nell' influenzare giornalisti e conduttori, ma nel sceglierli per le loro qualità e metterli in condizione di lavorare in maniera autonoma e indipendente.

 

La bussola è essere attenti alla verità e aderire a quella. Le domande consentono a chi le riceve di dire delle cose. Renzi si è fatto conoscere così, rispondendo a domande, lanciando idee e temi nei talk in cui andava».

I nomi dei politici non li dice, ma c' è un conduttore di cui si lamentano di più?
«Diciamo che Paragone riscuote un certo successo...».

Un bilancio di fine anno?
«Quando sono arrivato l' azienda perdeva 100 milioni abbondanti l' anno, ora la rete è a break even senza che nessuno dei 450 posti di lavoro sia stato toccato. Da luglio cresciamo ogni mese negli ascolti rispetto all' anno scorso e anche la raccolta pubblicitaria a dicembre cresce di oltre il 10%».

Tra Rai, Mediaset e Discovery chi sta facendo meglio sul digitale?
«Non voglio dare pagelle. Il tema è che ogni canale ha 24 ore da riempire: il numerino magico è 8.760, ovvero il monte ore di un anno. Offrire contenuti per 8.760 ore non è banale. Noi lo facciamo con molte produzioni originali, siamo la seconda tv italiana per ore di diretta: oltre 12 ore al giorno, 85 a settimana».
 

LA 7 CAIROLA 7 CAIROCAIRO 1CAIRO 1CAIRO CONTESTATOCAIRO CONTESTATOGIANLUIGI PARAGONEGIANLUIGI PARAGONE

C' è stato qualche inceppamento tecnico. Il più tartassato è stato Mentana .
«Facendo 12 ore di diretta al giorno qualche volta può starci che qualcosa non sia esattamente perfetto, ma il livello di errore è assolutamente e ampiamente nella norma».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...