“ABBIAMO UN INTERO STADIO DA ZITTIRE” – LA CARICA DEL DIFENSORE DANESE CHRISTENSEN IN VISTA DEL MATCH DI STASERA, DOVE L’INGHILTERRA SI GIOCA L’OCCASIONE PER PARTECIPARE ALLA PRIMA FINALE EUROPEA DELLA SUA STORIA – LA SQUADRA DI SOUTHGATE NON È SOLO HARRY KANE, MA PUÒ CONTARE ANCHE SU UNA “LINEA VERDE” FATTA DI GIOCATORI CON MOLTA ESPERIENZA INTERNAZIONALE COME FODEN, SANCHO E GREALISH – MA OCCHIO ALLA DANIMARCA, SORPRESA DEL TORNEO CHE PUNTA ALLA FINALE PER OMAGGIARE CHRISTIAN ERIKSEN…
LA NAZIONALE DEI TRE LEONI PUNTA TUTTO SULLA LINEA VERDE PER SFATARE “LA MALEDIZIONE DEL ‘66” - https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/sara-39-volta-buona-rsquo-inghilterra-nazionale-tre-leoni-273043.htm
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
«Abbiamo un intero stadio da zittire» dice convinto Andreas Christensen. Una sbruffonata bella e buona, quella del difensore centrale del Chelsea, in passato nel mirino del Milan, ma è evidente che se la sua Danimarca è arrivata fin qui, contro ogni previsione e soprattutto passando attraverso il dramma enorme di Eriksen, è anche perché autostima e convinzione non mancano. Certo, stasera a Wembley gli slogan non basteranno: la seconda semifinale di questo Europeo mette di fronte la favorita contro la sorpresa.
E i pronostici sono tutti, ma proprio tutti, sbilanciati verso i padroni di casa. «Non abbiamo ancora fatto nulla, ma siamo qui per riscrivere la storia» ha messo in chiaro il c.t. inglese Southgate, che con la sua rosa da 1,3 miliardi - la più ricca del torneo - punta ora ad alzare domenica il trofeo continentale, che gli inventori del football non hanno mai conquistato nella loro storia. Prima la Germania agli ottavi, poi sabato scorso l'Ucraina nei quarti: dopo un girone eliminatorio senza picchi di entusiasmo, nella fase a eliminazione diretta i Tre Leoni hanno svoltato.
Non incantano come gioco, non hanno veri campioni se non forse Sterling, ma i numeri sono tutti dalla loro parte: sette gol segnati e soprattutto neanche uno subito. Nel quarto di finale di Roma dominato contro gli ucraini, Southgate ha poi ritrovato anche Harry Kane, autore di una splendida doppietta. Fin qui l'Uragano era il grande assente, non s' era mai visto se non per i troppi errori davanti alla porta, tanto che in molti chiedevano addirittura di panchinarlo, convinti che le questioni di mercato - ha appena detto addio al Tottenham, potrebbe finire al City - non facessero altro che distrarlo levandogli la necessaria concentrazione.
raheem sterling inghilterra germania 4
Tutto è però ora alle spalle: in Inghilterra l'entusiasmo è alle stelle, la gente è tornata a cantare come nel 1996 «Football's coming home», «il calcio sta tornando a casa», la nostra «Notti Magiche». E Wembley è la vera arma in più. Stasera, come nel caso di un'eventuale finale, l'immenso impianto sarà praticamente tutto inglese. Un vantaggio non da poco, tanto che il c.t. danese Hjulmand è in polemica col governo inglese per la questione dei pochi biglietti riservati ai suoi connazionali: «Speriamo che Boris Johnson si svegli e faccia entrare le migliaia di tifosi danesi che vorrebbero venire a Wembley, aspettiamo e vediamo - ha detto l'altro giorno -. Il loro sostegno è stato fondamentale per consentirci di arrivare fino a qua».
Ormai è tardi: se Christensen e i suoi compagni davvero intendono zittire «l'intero stadio», dovranno farlo senza l'aiuto del loro pubblico. Impresa complicata ma non impossibile, visto che la storia dell'Europeo - più ancora di quella dei Mondiali - è piena di imprese di questo genere. Anche a Copenhagen si respira un'atmosfera speciale, la vicenda di Eriksen ha compattato non solo la squadra ma il Paese intero. E adesso nessuno ha più paura a ricordare la vittoria quasi miracolosa del 1992. Portiere di quella squadra era il grande Peter Schmeichel: stasera, fra i pali, ci sarà suo figlio Kasper.
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