roma lazio

ESTASI ROMA: VINCE IL DERBY E SORPASSA LA LAZIO - UN GRANDE INIZIO DI SECONDO TEMPO LANCIA I GIALLOROSSI IN GOL COL RIGORE DI PEROTTI E COL COLPO DI BILIARDO DI NAINGGOLAN (MIGLIORE IN CAMPO) - POI ACCORCIA IMMOBILE DAL DISCHETTO - LA SPAVENTOSA BRAVURA DI DI FRANCESCO CHE NON SBAGLIA UNA MOSSA E CANCELLA IL FANTASMA DI SPALLETTI...

NAINGGOLAN

Andrea Pugliese per gazzetta.it

 

Un rigore di Perotti ed un colpo di biliardo di Nainggolan, uno che questa partita non doveva neanche giocarla. La Roma vince così il derby, sorpassa la Lazio in classifica e si prepara al meglio per la trasferta di Madrid di Champions. Per la Lazio, invece, un k.o. che fa male e che ha provato ad evitare nel finale, anche se il rigore di Immobile non è bastato. A decidere la sfida da una parte l'energia pazzesca di Nainggolan e gli spunti continui di Perotti, dall'altra una prestazione monstre di Bastos, negativa in tutto. Bello, bellissimo ad inizio derby il ricordo di Gabriele Sandri, con tutto lo stadio unito in un applauso commovente, al di là delle divisioni e del tifo.

 

NAINGGOLAN PEROTTI

LOTTA IN MEZZO — Alla fine Nainggolan ce la fa e Di Francesco non ci rinuncia, esattamente come Simone Inzaghi può contare su Immobile, nonostante i dubbi della vigilia. E proprio il centravanti biancoceleste va a segno dopo appena 2', ma Rocchi annulla giustamente per fuorigioco, nonostante Di Liberatore (l'assistente) abbia aspettato che la palla finisse in rete per segnalare l'offside. È l'emozione più grande di un primo tempo giocato con tanta intensità in mezzo al campo, ma che poi di giocate vere e pericoli reali ne regala in effetti pochini. Nainggolan, nonostante le condizioni precarie, sprizza energia ovunque, mentre dall'altra parte è Luis Alberto a regalare qualche giocate intelligente, spesso e volentieri in verticale a cercare gli inserimenti di Parolo o i tagli di Immobile e Lulic, alle spalle di Florenzi.

 

ROMA LAZIO CURVA NORD

Il copione della partita è quello che ci si aspettava, con la Roma a provare a impostare e la Lazio ben compatta e pronta a far male negli spazi. Bastos soffre tremendamente Perotti, mentre Dzeko è il più pericoloso dei giallorossi, prima (20') con un colpo di nuca finito di un soffio fuori e poi con una girata di piatto (36', su angolo dell'ex Kolarov) su cui è bravo Strakosha. La Lazio, invece, si era fatta vedere in precedenza, al 26', quando su di un affondo di Marusic Immobile non era riuscito ad imprimere forza e precisione al colpo di testa. A differenza di Nainggolan (pregevole un suo sombrero su Leiva al 10', anche se poi la conclusione è da dimenticare), le condizioni approssimative finiscono con penalizzare il centravanti laziale, non brillante come in tante altre occasioni.

 

ALLUNGO E RINCORSA — Nei primi dieci minuti della ripresa la Roma sembra chiudere la partita, complice anche un Bastos disastroso. Il difensore angolano prima (3') atterra Kolarov ingenuamente in area (rigore realizzato da Perotti), poi all'8' si fa rubare il pallone dallo stesso Perotti in pressione, con l'argentino che poi pesca sulla corsa Nainggolan, il cui diagonale di destro non lascia scampo a Strakosha. La Lazio sembra in ginocchio, tanto che un altro paio di iniziative di Kolarov portano brividi assoluti.

 

Ma non è così, anche perché Simone Inzaghi riorganizza la squadra inserendo Nani e Lukaku, mandando Milinkovic in regia e giocando con un 3-4-2-1 molto più offensivo. La mossa si rivela giusta, visto che Lukaku mette alle corde Florenzi (sostituito poi da Bruno Peres) e Nani crossa il pallone su cui un ingenuo Manolas mette il pallone in angolo toccandolo di braccio.

di francesco inzaghi

 

Rocchi non vede, ma poi viene avvertito dalla Var. Rigore che Immobile realizza e partita riaperta. Allora la contromossa di Di Francesco è la difesa a cinque, con Juan Jesus dentro per Nainggolan. Il forcing finale laziale produce però solo un diagonale di Parolo dal limite che finisce fuori. Poi il derby si chiude di fatto così, con la Roma che mette la freccia sulla Lazio ed i biancocelesti che vedono interrompersi una serie di ben dieci vittorie consecutive (tra campionato ed Europa League).

 

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