ibrahimovic fonseca conte

DIETRO LA CRISI DEL MILAN, C’E’ L’INADEGUATEZZA DI IBRAHIMOVIC CHE PRIMA HA DETTO NO A CONTE, POI HA SCELTO FONSECA E INFINE LO HA SCARICATO - MASSIMO MAURO RANDELLA ZLATAN: "NON AVEVA MAI FATTO QUESTO LAVORO. IBRA NON HA CAPITO, COME INVECE AVEVA FATTO MALDINI, CHE L’IMPORTANTE È LA GESTIONE DELLA QUOTIDIANITÀ. SCEGLIERE I GIOCATORI O PARLARE IN TV SONO LE ULTIME COSE" – PS: "LA CLAUSOLA ‘’SE TI ESONERO ENTRO SEI MESI DI PAGO SOLO UN ANNO’’ È UN CAPESTRO INACCETTABILE, PER CHI LA PROPONE E CHI LA ACCETTA…"

Massimo Mauro per repubblica.it - Estratti

zlatan ibrahimovic

 

La storia del Milan è incomprensibile. L’unica cosa che si può capire è il comportamento degli americani, che dello sport hanno un’altra idea: non a caso sono arrivati al vertice di tutte le discipline tranne che nel calcio, cosa che fa pensare. La premessa è che il lavoro fatto dai giocatori e da Fonseca è bruttissimo.

 

Succede sempre che in questi casi paghi il tecnico. Ma il problema è un altro, e sta nel fatto che professionisti di grande valore come Ibrahimovic e Fonseca si siano adeguati a regole che annunciano fallimenti. La clausola ‘’se ti esonero entro sei mesi di pago solo un anno’’ è un capestro inaccettabile, per chi la propone e chi la accetta.

 

 

L’inadeguatezza di Ibrahimovic

paolo condò zlatan ibrahimovic ibra

Ibrahimovic in campo è stato un grandissimo, ma dietro la scrivania cambia tutto. Quando si accetta un lavoro bisogna che ci siano le condizione necessarie per far bene, che tutto sia chiaro. La storia di Maldini al Milan è emblematica: chi più di lui poteva sacrificarsi per la società della sua vita? Ma se uno così non trova l’accordo per lavorare allora è tutto molto strano.

 

E allora prendi Ibra, uno che non aveva mai fatto questo lavoro. Forse non ha capito bene con chi ha a che fare, ma neanche ciò che serve a una società. Scegliere i giocatori o parlare in tv sono le ultime cose. L’importante è la gestione della quotidianità, lì si creano le condizioni per fare il salto di qualità. Ibra non lo ha capito come invece aveva fatto Maldini. In Milan-Roma ho visto due squadre disperate: hanno tentato in tutti i modi di vincere, però entrambe potevano prendere 4 gol. Un arrembaggio continuo fatto di cose belle e brutte e che alla fine ha deluso tutti.

antonio cassano zlatan ibrahimovic

 

 

Juve, i giocatori non vanno oltre il compitino

Proseguo con le note dolenti e passo alla Juve. Il 2-2 con la Fiorentina, al termine di una partita gradevole, è frutto i 4 errori incredibili. Ma nella Juve non mi sembra che ci sia un giocatore che per vincere dia qualcosa in più. Fanno il compitino, ma non mettono quel 10% di extra. Prendiamo il portiere Di Gregorio: sul gol di Kean resta sulla linea di porta, e in quel caso, oltre che non parare, l’unica cosa che gli può capitare è che la traversa gli cada in testa.

 

Vlahovic lo salvo: fa due colpi pazzeschi ma non segna per sfortuna. E’ l’unico che quel 10% lo dà: sembra troppo nervoso, però in positivo dà l’anima, si impegna. Penso sia arrivato il momento che Thiago Motta metta in campo di migliori: Douglas Luiz non può giocare solo 7’, altrimenti è meglio che non lo porti neanche in panchina. E ancora: Mbangula non può giocare al posto di Yildiz.

zlatan ibrahimovic

 

E poi Conceicao: il pubblico dimostra gradimento quando gli arriva la palla, visto che fa sempre il dribbling. Ma se in tutta la partita non riesci a mettere una palla decente c’è qualcosa che non va. Il portoghese ha una totale mancanza di concretezza, solo fumo negli che magari gli porta bei voti in pagella.

 

Napoli, l’importanza della panchina

Cambio totalmente discorso e passo al Napoli. Ci sono le partite in cui va tutto storto ma si vede che prima o poi le sblocchi, e con merito. E torno al discorso sull’importanza di chi entra e gioca meglio dei titolari cambiandoti l’annata. In tal senso, Raspadori con il Venezia ne è l’esempio perfetto.

 

Inter, prove tecniche di cavalcata

paulo fonseca

La più forte resta però l’Inter, una squadra che sostituisce senza grandi problemi Acerbi (il perno della difesa) e tiene in panchina Zielinski e Frattesi, gente che sarebbe titolare in qualsiasi altra squadra di alta classifica. Secondo me è fortissima, la sensazione è che nel girone di ritorno potrebbe fare una cavalcata simile a quella dello scorso anno. Sottolineerei la crescita di Barella, che avevo indicato un paio di anni fa come leader del centrocampo sentendomi dare del visionario. Con Calhanoglu formano una coppia formidabile. L’argomento al contrario? L’Inter ha perso il derby con il Milan, cosa che rappresenta l’essenza dell’imprevedibilità di questo campionato.

 

(...)

ibrahimovicfonseca milan club brugge

 

ibrahimovic IShowSpeed

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