JUVE, CHE "JOYA"; ROMA, CHE EURO-DZEKO! - DYBALA GOL, UNITED KO: DOMINIO BIANCONERO A OLD TRAFFORD, SOLO UNA CHANCE PER I RED DEVILS CHE COLPISCONO UN PALO CON POGBA - CORI DEI TIFOSI JUVENTINI CONTRO MOURINHO CHE MOSTRA TRE DITA PER RICORDARE IL 'TRIPLETE' VINTO CON L'INTER - LA ROMA STENDE IL CSKA: CON LA DOPPIETTA DZEKO RAGGIUNGE QUOTA 80 GOL CON LA MAGLIA GIALLOROSSA - VIDEO
Filippo Conticello per gazzetta.it
La Juve batte il Manchester United a Old Trafford e certifica il suo dominio nel Gruppo H di Champions, dove è a punteggio pieno e con 5 punti di vantaggio proprio sui Red Devils. Ma l'1-0, che poteva essere molto più largo, spaventa un po' tutta l'Europa per la facilità con cui la squadra di Allegri annichilisce quella di Mourinho, concedendo praticamente solo una chance ai padroni di casa, con il palo di Pogba a 15' dalla fine. A segnare è Dybala al 17' del primo tempo, ma è tutto l'undici bianconero a brillare nel "Teatro dei sogni". Un segnale preciso alle altre contendenti: la Juve c'è e quest'anno fa sul serio.
ROMA CSKA
Andrea Pugliese per gazzetta.it
Se serviva una risposta, è arrivata. Dalla squadra e dal suo uomo chiave, Edin Dzeko, che con due gol e un assist spazza via il Cska e mette le ali alla Roma verso gli ottavi di finale. Così per la Roma europea arriva la settima vittoria consecutiva in casa e il settimo clean sheet nelle otto gare della gestione Di Francesco. Andasse sempre così, sarebbe una meraviglia.
SUPER EDIN — Confermato il mancato rientro di Kolarov (con Santon a sinistra), prima del via Di Francesco perde anche Kluivert per un problema muscolare, mentre dall’altra parte Goncharenko alla fine decide di rinunciare a Dzagoev, alle prese con diversi acciacchi (dentro Oblyakov). Così la Roma prova subito a scrollarsi di dosso le paure del post-Spal ma non è facile, anche perché il Cska dimostra di saper stare in campo e anche bene. Il 5-4-1 dei russi in fase offensiva diventa 3-4-2-1, con l’avanzamento dei due esterni di difesa sulla mediana e lo stesso Oblyakov e Vlasic a giostrare alle spalle di Chalov. Insomma, il giochino di compattarsi e poi aprirsi funziona e Olsen ci deve mettere subito due pezze, prima su Chalov (3’) e poi su Vlasic (11’, il croato ci proverà anche al 39’). Dall’altra parte, invece, la Roma si rende pericolosa solo al 5’, quando Lorenzo Pellegrini non riesce a sfruttare in disimpegno l’errore del portiere Pomazun, con un pallonetto da 25 metri che finisce alto. Al 30’ però un pezzo di bravura di Lorenzo Pellegrini regala il vantaggio ai giallorossi, con il trequartista prima dialoga di prima ed in verticale con El Shaarawy, poi serve un assist al bacio a Dzeko, che di piatto a porta vuota insacca l’1-0. Una volta in vantaggio la Roma si scioglie, trova maggior dinamismo e anche più spazi. Dzeko sbaglia la scelta su una ripartenza a campo aperto, ma al 43’ mette il secondo timbro personale sul match: penetrazione di prepotenza di Under, El Shaarawy trova il bosniaco che con un colpo di biliardo mette sul palo opposto il pallone del 2-0.
PARTITA CHIUSA — La Roma rientra in campo con l’argento vivo addosso e in 5 minuti chiude la pratica: dopo un siluro di Florenzi di un soffio fuori, è ancora Dzeko a marchiare il match, con un assist di testa su cui Under non sbaglia in corsa. Allora Goncharenko corre ai ripari mettendo dentro Khosonov e Dzagoev e passando di fatto a un 4-1-4-1, con i due a turno in appoggio a Chalov. E così qualche pericolo arriva, come il gol annullato per fuorigioco a Nababkhin o il tiro alle stelle da buona posizione proprio di Chalov. Un altro paio di situazioni pericolose le sbroglia invece Manolas, mentre dall’altra parte Dzeko va vicino alla tripletta di testa. Poi Di Francesco si dedica alle prove in vista della trasferta di Napoli, mettendo dentro Kolarov per capirne la tenuta e l’eventuale dolore della frattura al piede e spostando Florenzi alto, ipotesi che potrebbe scegliere per domenica prossima. Prima della fine Pomazun salva con due parate strepitose il 4-0, prima su El Shaarawy e poi su Manolas. Finisce così, con la Roma che riprende a respirare dopo lo scivolone interno con la Spal.