SENZA GOVERNO, L’ITALIA FUNZIONA MEGLIO! I DATI ECONOMICI CI DICONO CHE MIGLIORANO CONSUMI E POTERE D'ACQUISTO, CRESCONO OCCUPAZIONE E FIDUCIA DELLE IMPRESE, CALA IL DISAGIO SOCIALE. SI FERMA PURE IL CROLLO DEI PREZZI DELLE CASE. ALLA FACCIA DEI PARTITI
Sandro Iacometti per Libero Quotidiano
Il centrodestra va bene, ma senza Silvio Berlusconi. Col Pd si può fare, purché non ci sia Matteo Renzi. Il governo con i pentastellati? Basta che Luigi Di Maio non vada a Palazzo Chigi. La prossima scampagnata al Colle si fa da soli o tutti insieme? Restiamo all' opposizione o diamo un aiutino esterno? I ministeri di serie B non li vogliamo. Meglio tornare al voto.
Il dibattito politico post elettorale, a più di un mese dal verdetto delle urne, è avvincente come una replica delle prime puntate di Beautiful.
Mentre vincitori e sconfitti alle urne duellano a colpi di chiacchiere e gli italiani si addormentano davanti ai talk show, però, il Paese riparte. O meglio, continua a marciare ad una velocità che fino a qualche mese fa, quando il governo era ancora nel pieno delle sue funzioni, non era neanche immaginabile.
Possibile che senza i timonieri di Palazzo Chigi l' Italia funzioni meglio? L' esempio dei Paesi europei che sono rimasti mesi, se non anni, con una squadra di governo costretta all' ordinaria amministrazione, non lascerebbe dubbi in merito.
I DATI ECONOMICI
E una certa idea ce la possiamo fare anche dando uno sguardo agli ultimi dati economici snocciolati ieri dall' Istituto di statistica nella consueta nota mensile. A gennaio, l' indice della produzione industriale ha registrato un calo, è vero, ma nel trimestre la variazione è positiva dell' 1%. Anche il fatturato è cresciuto del 2,1%, con una crescita delle vendite sul mercato interno più dinamica di quelle sui mercati esteri (rispettivamente +2,3% e +1,8%). Nello stesso periodo sono migliorati pure gli ordini: +1,7%.
La musica non cambia sul mercato del lavoro. A febbraio la disoccupazione è scesa al 10,9%, ai minimi dall' agosto 2012. Quanto all' occupazione, oltre alla crescita tendenziale già registrata nei mesi precedenti, si sono per la prima volta riaffacciati, dopo dieci mesi consecutivi di calo, anche i posti a tempo indeterminato, con un incremento di 54mila unità. Su base annua l' aumento complessivo dei nuovi posti di lavoro è di 109mila unità.
Anche i consumi delle famiglie, nodo irrisolto che ha tenuto il Paese al palo per tutto il periodo di crisi, sono ripartiti. Nel quarto trimestre la variazione congiunturale è stata dello 0,5% rispetto ai due trimestri precedenti. La crescita del reddito disponibili è stata addirittura più sostenuta (+0,6%) rispetto a quella dei consumi finali. Cosa che ha fatto crescere sia la propensione al risparmio sia il potere d' acquisto.
luigi di maio berlusconi salvini meloni
Segnali di vivacità dell' economia arrivano anche dalla dinamica annua dei prezzi al consumo, che a marzo ha mostrato un profilo di crescita riportandosi allo 0,9%, sui ritmi del trimestre novembre-gennaio. L' inflazione di fondo, quella calcolata al netto di energetici e alimentari non trasformati che misura il reale andamento del costo della vita, è aumentata dello 0,3% rispetto ai due mesi precedenti e dello 0,5% rispetto alla fine dello scorso anno.
OTTIME PROSPETTIVE
Migliora pure la fiducia delle imprese di costruzione, mentre i prezzi delle case nel 2017 sono calati soltanto dello 0,4% nel 2017, rispetto al -0,6% del 2016. Si tratta della sesta flessione annua di fila, ma è anche il dato migliore dal 2012. Non solo. Nel quarto trimestre 2017, secondo le stime preliminari, l' indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è aumenta dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Uno scenario positivo che sembra confermato anche dal periodico indice del disagio sociale stilato da Confcommercio, che è sceso a febbraio a 17,2, addirittura nove decimi di punto rispetto a gennaio. Il dato diffuso ieri rappresenta il valore più basso dall' agosto 2011. A completare il quadro c' è anche la cassa integrazione, che continua a mostrare un andamento favorevole, A febbraio, infatti, le ore autorizzate si sono ridotte del 32,2% su base annua.
Coincidenze astrali? Dati poco attendibili e ballerini?
Fuochi di paglia? Di sicuro la crisi non è ancora alle spalle e la strada per recuperare sarà lunga. Governo o no, però, l' Istat sembra assai ottimista.
A marzo, spiegano gli esperti dell' istituto di statistica, la spinta ha registrato «una lieve flessione, rimanendo comunque su livelli elevati che suggeriscono il proseguimento della fase di crescita dell' economia». Come dimostra l' indicatore anticipatore, che «si mantiene sui livelli massimi del periodo». Insomma, per il governo fate pure con calma.