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GRASSO CHE COLA (E CHE SEGNA) - LA RABBIA E L’ORGOGLIO DI PANZA GONZALO: “IO GRASSO? MEGLIO SE CONTINUANO A DIRLO, COSI’ FACCIO GOL IN TUTTE LE PARTITE” - ALLEGRI: “IL PIPITA NON SI ERA PRESENTATO NELLE MIGLIORI CONDIZIONI MA STA CRESCENDO” (DI PESO?) - SCOPPIA IL DUALISMO CON MANDZUKIC

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Paolo Tomaselli per “Il Corriere della Sera”

 

«Dicono che sono grasso? Meglio se continuano a dirlo, così faccio gol tutte le partite». Non ci sono puntini di sospensione. Non c' è nessuna traccia di ironia nell' espressione e nel tono di Gonzalo Higuain, quando finalmente dopo mezz' ora di interviste si sfoga nella notte dello Stadium. In campo ci aveva messo meno di 9 minuti per scaricare la rabbia nella rete della Fiorentina.

 

Ma per sciogliere del tutto la tensione di un debutto tanto intenso quanto anomalo, ci vuole un po' di tempo. «Questo gol lo dedico a quelli che hanno sempre creduto in me - sottolinea l' argentino - e che sono al mio fianco sia nei momenti buoni che in quelli cattivi. Come sto? Ditelo voi, continuate a parlare del mio fisico. Io sto bene, sono felice per il primo gol che ha deciso la prima vittoria. Mi alleno da 20 giorni e posso migliorare nella forma. Ma non ho mai avuto dubbi su di me».

 

Per la verità nessuno ha mai dubitato sulle sue doti realizzative. Ma se il Pipita - anzi il Pipa come lo chiamano i compagni evocando il soprannome originario del padre di Gonzalo - sabato sera è partito dalla panchina, un motivo ci sarà.

 

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«Higuain sta crescendo, non si era presentato nelle migliori condizioni» aveva spiegato Massimiliano Allegri prima del debutto in campionato. Lasciare fuori un giocatore pagato 90 milioni e reduce dal record di 36 gol in campionato, non è comunque facile.

 

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Per questo e anche per gli strascichi continui dell' addio al Napoli, Higuain rischiava di essere ancora più zavorrato: «No, pressione non ne aveva - spiega invece Allegri - Gonzalo era molto sereno e tranquillo. Il gol che aveva fatto in amichevole a Villar Perosa l' aveva rasserenato, perché le punte vivono di questo. È indietro rispetto agli altri, ma fortunatamente ha talmente tanta qualità che può fare gol in un quarto d' ora».

 

Contro la Lazio sabato all' Olimpico, potrebbe essere ancora il turno di Mandzukic. Ma contro la Fiorentina, il croato ha dimostrato di non gradire troppo la sostituzione con Higuain, forse anche per l' entusiasmo debordante dello Stadium. Con il mercato ancora aperto sono dettagli da non trascurare. Cuadrado è in arrivo, Zaza ha la valigia in mano.

 

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Le gerarchie però sono chiare, perché Higuain in attacco ama avere un solo vero concorrente: il portiere avversario. «Pensare cosa potrà fare Mandzukic, se giocherà insieme a Higuain o no, lo vedremo durante la stagione - sottolinea il tecnico bianconero, che si lancia in una lunga argomentazione, a conferma che il tema è già caldo - . Quando si gioca in una grande squadra è normale che ci siano grandi giocatori. Mandzukic non è uscito con tono polemico ed è un giocatore determinante.

 

Higuain non è ancora in condizione e deve conoscere i compagni. Dopo la sosta saremo in campo ogni tre giorni: una volta giocherà uno, una volta l' altro. Tutti devono capire che l' obiettivo comune è quello di provare a vincere tutte le competizioni. Poi ci sono dei momenti in cui i giocatori sono arrabbiati. Se sono arrabbiati con me non mi interessa: l' importante è che in campo diano la disponibilità ai propri compagni». Il dualismo è appena cominciato. Il divertimento è assicurato.

higuain con  la pancettahiguain con la pancetta

 

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