LA LA HAALAND! - GABRIELE ROMAGNOLI IN LODE DEL GIGANTE NORVEGESE DEL MANCHESTER CITY: "SEMBRA UN ALIENO. UN PERSONAGGIO DI UN VIDEOGIOCO. NON FA LA FINTA DI CRISTIANO RONALDO, LO SLALOM DI MESSI, NON HA L’ELEGANZA DI VAN BASTEN O PELÉ. È IMPRENDIBILE SE PARTE IN VELOCITÀ MA NELLO STRETTO RIVELA ALTRE QUALITÀ. ALMENO DUE…" - VIDEO
Estratto dell'articolo di Gabriele Romagnoli per "la Repubblica"
Erling Haaland rappresenta, probabilmente, una risposta per Pep Guardiola e, certamente, una o più domande per tutti gli altri. La cinquina negli ottavi di Champions lo proietta in una dimensione indecifrabile. Ci si chiede, nell’ordine: che cosa sia, quanto valga e dove possa arrivare o possa portare chi gioca con lui.
[…]i 39 gol in 36 partite di questa stagione, i 200 milioni della clausola rescissoria che potrebbe allontanarlo dal City, dalla Premier e portarlo sulla riva artificiale lungo la Senna dove si arenano i sogni: Paris (Plage) Saint Germain. […]
Il che riconduce all’interpretazione diffusa secondo cui si tratterebbe di un alieno, alternativa a quella che lo paragona a un animale di rara possanza. […] Ogni telecronista, immedesimandosi nel marcatore, dà voce a un’atavica paura verso una belva imprevedibile, in cui percepisce un istinto assassino. La visione del centravanti norvegese come extra-terrestre è più lungimirante.
Quel che Haaland incarna è infatti post-umano. È il personaggio di un videogioco a cui lo spettatore non partecipa dal suo lato, ma dalla parte dei difensori, manovra dal loro punto di vista ed empatizza con la loro umana fragilità. Haaland è la minaccia che avanza, quella che bisogna sventare. Facile a dirsi: hai voglia, smanettare e sgambettare. Il centravanti non è più lo spazio, il centravanti chiude lo spazio. […]
Il che porta all’immediata obiezione: sì, ma come segna Haaland? Non fa la finta di Cristiano Ronaldo, lo slalom di Messi (o Kvaratskhelia), non ha l’eleganza di Van Basten o Pelé. Nella maggior parte dei casi fa tap-in. Se riguardate la cinquina con il Lipsia e togliete il rigore, restano palloni presi prima di testa poi di piede (o ancora di testa), mandati in rete impedendo il rinvio sulla linea o nell’area piccola. Haaland dice di sé: «Non penso, tiro».
Per lo più: non tira, ribatte. A metà della stagione, quando già viaggiava verso i 20 gol in Premier (ora sono 28, la sua maglia diventa la 336) è nato un dibattito fondato su questa accusa: «Non è un goleador, è un mercante di tap-in». […] Gli si contestava: fa gol facili, di sponda. È vero: il centravanti chiude lo spazio. Haaland si espande, amplia l’area coperta dalle sue gambe come farebbe un rampicante sulla parete. Quando gli hanno mosso l’obiezione ha risposto così: «Per me non sono semplici tap-in, ma gran gol. Si tratta di essere nel posto giusto al momento giusto e infilare il pallone tra le gambe dei difensori».
Fosse facile, perché Vlahovic non trasforma una dozzina di tap-in per tirarsi su? Haaland è imprendibile se parte in velocità, la sua mole fa corrente, lui non cade neppure se lo tirano per la maglia, ma nello stretto rivela altre qualità. Almeno due. Una l’ha segnalata il suo primo allenatore: «Haaland segna con mezzo tocco». Osservate l’ultimo gol al Lipsia: più che tirare il pallone, lo scaglia. Porta indietro la gamba il minimo indispensabile, resta quasi eretto, eppure parte una bordata.
PEP GUARDIOLA E ERLING HAALAND
E qui va notata l’altra caratteristica: il rumore dei gol di Haaland. Lo schiocco è particolare, molto forte, la palla qualche volta ritorna in campo per metri. […]. Che cosa se ne fa Guardiola di tanta (o a volte tanto poca) grazia? Prova a vincere finalmente la Champions lontano da Barcellona.
L’impressione è che l’intelligenza del Pep lo abbia finalmente condotto verso l’istinto. […] Chiunque rievochi l’incompatibilità con Ibrahimovic è fuori strada. Haaland è più giovane, disponibile e letale. […]
PEP GUARDIOLA E ERLING HAALAND PEP GUARDIOLA E ERLING HAALAND