er pomata - meme di emiliano carli su jannik sinner

“IL CASO DOPING? SE FOSSI COLPEVOLE NON GIOCHEREI COSI’, PUNTO” – SINNER SI DIFENDE SULLA QUESTIONE CLOSTEBOL - AI SUOI NEMICI, DA KYRGIOS ALLA “BILD” CHE LO HA DEFINITO “SKANDAL-SINNER”, NON RESTA CHE SPERARE IN UNA SQUALIFICA ESEMPLARE: IL NUMERO 1 DEL MONDO RISCHIA UNO STOP DA UNO A DUE ANNI (UDIENZA A LOSANNA DAVANTI AL TAS IL 16 E 17 APRILE) – “È GIUSTO CHE SI FACCIA IL PROCESSO. SO PERFETTAMENTE COME SONO ANDATE LE COSE E DI NON AVER COMMESSO NULLA DI ILLEGALE” – ROMAGNOLI: “POSSONO DAVVERO ESSERE BASTATI UN PAIO DI MASSAGGI CON QUELLA POMATA PER CREARE UNA MASSA MUSCOLARE CHE ANNICHILISCE UN COLOSSO COME ZVEREV?” - VIDEO

 

1 - AI NEMICI DI JANNIK NON RESTA CHE IL TAS

Massimo Calandri per “la Repubblica” - Estratti

 

JANNIK SINNER CON IL SUO STAFF DI ALLENATORI

In questo momento ci sono tre persone al mondo in grado di fermare Jannik Sinner, e non sono tennisti. Si chiamano Jacques Radoux, Ken Lalo e lord John Dyson. Sono i tre arbitri che dovranno pronunciarsi a Losanna sul ricorso presentato al Tribunale arbitrale dello sport dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, sul caso Clostebol.

 

Sinner rischia di essere punito per negligenza e può incorrere in uno stop da uno a due anni. Questa è la speranza dei suoi nemici.

 

Uno così — sono tutti d’accordo — non lo puoi superare sul campo. Ma puoi in qualche modo provare a sporcarne la storia. Come ha fatto la Bild , che alla vigilia dell’ultimo atto degli Australian Open lo ha attaccato in maniera pesantissima, parlando di «scandalo Sinner» e di ombra del doping sulla finale.

 

l abbraccio tra zverev e sinner agli australian open 2

Nick Kyrgios, ormai più influencer che atleta, lo ha preso di mira stabilmente. E in maniera più sottile Nole Djokovic ammicca se gli parlano della storia del doping: l’altro giorno, chissà perché si era sentito in dover dire che avrebbe tifato per Zverev.

 

(...)

L’arbitrato è in programma a porte chiuse il 16 e 17 aprile, nella settimana di Pasqua. «Cerco di non pensarci. Ma è chiaro che quella storia è sempre ben presente, in un angolino della mia mente» ha dichiarato Sinner, accusato dalla Wada di non aver vigilato abbastanza per impedire quanto provocato dal suo ex preparatore atletico Umberto Ferrara, che fornì al fisioterapista un medicinale proibito per guarire più velocemente dalla ferita alla mano.

 

In ogni caso, a Sinner non verranno tolti i titoli conquistati successivamente alla doppia positività: la squalifica non sarà retroattiva e partirebbe dal giorno della sentenza del Tas, che non è appellabile.

jannik sinner - alexandeer zverev - australian open 2025 - foto lapresse

 

Dunque gli Slam (e tutte le altre vittorie) sono in salvo. Solo per vizi di forma, in caso di sentenza avversa, Jannik può rivolgersi al Tribunale federale svizzero.

 

«Se fossi colpevole, non avrei giocato in questo modo qui a Melbourne», ha spiegato.

«So perfettamente come sono andate le cose e di non aver commesso nulla di illegale. È giusto che si faccia il processo, mi auguro che una volta tolto questo peso di dosso potrò affrontare tutto il resto della stagione con un altro spirito».

 

2 - IL CAMPIONE INFALLIBILE CHE SMONTA CON LE VITTORIE LE ACCUSE A OROLOGERIA

Gabriele Romagnoli per “la Repubblica” - Estratti

 

Va diffondendosi la credenza, di questo passo il dogma, dell’infallibilità di Jannik Sinner.

E, in contemporanea, la convinzione che il suo dominio possa essere fermato soltanto da un intervento divino o da una squalifica che trova crescenti e interessati sostenitori.

 

 

(…)

jannik sinner - alexandeer zverev - australian open 2025 - foto lapresse

Jannik II si è ripreso il titolo australiano con la velocità di un vento che sbatte le porte in faccia a tutti. Se a Zverev, che è il numero 2 e veniva da 16 vittorie negli ultimi 17 incontri, non ha lasciato una sola palla break, un mezzo spiraglio per rovesciare un risultato che si stava scolpendo nella pietra, colpo dopo colpo, che cosa rimarrà agli altri? Sulle superfici veloci, niente. Sulla terra rossa e sull’erba una torta che diventerà una fetta, poi soltanto briciole. Il viso dell’avversario portava la maschera dell’impotenza e tutto il circo del tennis sa di aver trovato il suo domatore. Leoni e tigri ammansite sperano in un verdetto che lo faccia sospendere per smettere di miagolare e tornare a ruggire.

 

Aprile può essere il più crudele dei mesi, o quello della liberazione: dipende, da un tribunale a Losanna. Per Sinner ogni nuova vittoria dovrebbe funzionare come prova a discarico.

jannik sinner

 

Dimostrandosi il migliore a una distanza sempre maggiore dal periodo in cui lo si accusa di aver avuto contatti con sostanze proibite vorrebbe certificare non soltanto la sua superiorità, ma anche la sua innocenza.

 

Possono davvero essere bastati un paio di massaggi con quella pomata per creare una massa muscolare che annichilisce un colosso come Zverev?

 

Il Clostebol è un farmaco che produce determinazione, precisione, soave efferatezza?

L’effetto collaterale è che proprio questo distacco dal gruppo induce gli inseguitori a reazioni scomposte. Ci sono casi perfino ridicoli di contrapposizione a orologeria: Nick (Kyrgios) metallurgico ferito nell’onore, la Bild che insorge alla vigilia della partita con un tedesco, l’ex campione russo Kafelnikov, detto Kalashnikov, che dal ritiro spara a salve: ultimo nei tornei di golf disputati, professionista di poker e sbornie, sull’orlo dell’oblio fino alla sua proposta di radiazione.

 

JANNIK SINNER - AUSTRALIAN OPEN

Le due settimane australiane hanno illuso e poi afflitto i nemici di Sinner. Pochi giorni fa pareva in folle, capace sì di andare avanti, ma per inerzia. Addirittura, sofferente di un male misterioso.

 

Quando il gioco si è fatto duro è diventato invulnerabile. Che cosa è scattato?

(...)

 

Di tutte le partite giocate a Melbourne quella più importante è stata la più dominata. Zverev al duello si era presentato con una sola arma, il servizio, e quando l’uomo con una sola arma incontra Sinner, che le porta tutte, quell’uomo è morto.

 

Jannik è il titolare di un ufficio addetto a velocizzare e semplificare qualunque pratica.

jannik sinner finale australian open

Non emette un urletto durante gli scambi. Fa rimbalzare la palla non più di sette volte prima del servizio, ridotte a cinque se deve ripetere (Zverev, sempre nove).

 

Accorcia i tempi con una smorzata. Cambia lato, cambia intensità, cambia marcia. Resta sé stesso, ma non è mai uguale. Ha di fatto chiuso il match vincendo il quarto tie-break su quattro nel 2025: era un suo punto debole, l’ha trasformato in un rettilineo in cui accelera (lì ha tirato le due prime palle di servizio più veloci fino a quel momento).

 

Con la stessa tenacia potrebbe migliorare sulle superfici dove non è ancora imbattibile. Avrebbe soltanto bisogno di tempo. Non è una concessione negoziabile, ma è tutto quel che si può chiedere al destino, il tempo: per il numero uno o per l’ultimo sulla terra.

jannik sinner

Tempo per vivere altre belle domeniche, crescere ancora, alzare nuovi trofei, rincuorare avversari fino a trovare, un giorno lontano, quello che lo farà con lui.

 

E allora farsi da parte, senza rimpianto e senza macchia.

 

Aggiungergli una macchia e togliergli il tempo è, al momento, la sola strategia per fermarlo, più per disperazione che per convinzione.

jannik sinner si sente male australian openjannik sinner foto mezzelani gmt 18jannik sinner foto mezzelani gmt 25tifo sinner foto mezzelani gmt1564jannik sinner foto mezzelani gmt 19jannik sinner foto mezzelani gmt 23jannik sinner foto mezzelani gmt 22jannik sinner foto mezzelani gmt 20jannik sinner foto mezzelani gmt 21angelo binaghi e jannik sinner foto mezzelani gmt1581jannik sinner foto mezzelani gmt 10jannik sinner foto mezzelani gmt 11jannik sinner finale australian open

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?