JUVE, PER LA GLORIA MA PURE PER I SOLDI - DOPO L'1-1 DELL'ANDATA IN SPAGNA, ALLEGRI DEVE SUPERARE LO SCOGLIO VILLARREAL AGLI OTTAVI DI CHAMPIONS PER NON FARE FLOP, COME NEGLI ULTIMI DUE ANNI: "È UNA FINALE SECCA CHE GIOCHIAMO IN CASA" (MA DI SOLITO LE FINALI EUROPEE LA JUVENTUS LE PERDE) - ANCHE DEL PIERO SARÀ ALLO STADIO - ANDARE AI QUARTI VALE ALMENO UNA VENTINA DI MILIONI, PER SCONGIURARE UN ALTRO ROSSO DA 200 MILIONI...
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— Michele Fusco (@mike_fusco) March 15, 2022
1 - MAX SPINGE LA JUVE OLTRE IL VILLARREAL: «ARRIVIAMO IN FONDO»
Sebastiano Vernazza per "La Gazzetta dello Sport"
Non l'ha mai vinta, ma la frequenta dal 2010 e la conosce bene. Massimiliano Allegri è alla decima personale partecipazione alla Champions League. Quattro edizioni le ha vissute come allenatore del Milan, sei - inclusa l'attuale - come tecnico della Juve.
Il bilancio è buono: tre eliminazioni agli ottavi, tre ai quarti, due finali perse. Più gli ottavi raggiunti con il Milan nel 2013-14, ma senza la possibilità di giocarli a causa dell'esonero a gennaio dopo la sconfitta con il Sassuolo.
Allegri ha sempre superato la fase a gironi e stasera può raggiungere per la sesta volta i quarti di finale. Gli serve una vittoria contro il Villarreal, con qualunque risultato, di corto muso o di ampio respiro.
L'1-1 dell'andata in Spagna e la cancellazione della regola sul "plus" dei gol in trasferta non consentono altro. Non è una missione impossibile, Allegri sa come si vince in Champions: 44 successi, 26 pareggi e 23 sconfitte, questo il suo bilancio nell'Europa che conta. Media punti di 1,70.
La prima volta...
Non si scorda mai. Quella di Allegri in Champions League risale al 15 settembre 2010, Milan-Auxerre 2-0, con doppietta di Ibrahimovic. Sono trascorsi quasi dodici anni e Ibra è ancora al Milan.
La cristallizzazione del tempo, viene da aggiungere. Era un Allegri giovane e spericolato, sistema 4-3-1-2, con Ronaldinho trequartista dietro Pato e Ibrahimovic e con Seedorf, Pirlo e Ambrosini a centrocampo. Oggi pratica un calcio più prudente e speculativo, ma è una questione di uomini.
Uno come Pirlo, per esempio, non l'ha più allenato. Se l'avesse stasera, l'ottimismo abbonderebbe, ma a centrocampo ci sono Arthur e Locatelli e deve qualificarsi con loro. Giorgio Chiellini lo ha detto al Times: «La Champions è qualcosa che mi manca e che alla Juve manca dal 1996. Ci siamo andati molto vicini, ci proviamo ogni anno, ma è un torneo dove non sempre vince la squadra migliore. Negli ultimi tre anni siamo stati eliminati da Ajax, Lione e Porto. Non possiamo essere soddisfatti. Quest'anno possiamo provare a vincerla».
Allegri ha sottoscritto il proclama ieri nella conferenza stampa prima del Villarreal: «Non so se questa squadra abbia la qualità o la maturità per arrivare in finale, so che dobbiamo avere l'ambizione di arrivare. Partecipiamo al campionato, giochiamo la Champions e la Coppa Italia, l'obiettivo deve essere sempre il top. Dovremo fare sempre il massimo, senza uscire con rimpianti, questo non deve succedere. Domani (oggi, ndr) è una finale secca che giochiamo in casa».
Non sappiamo se sia una strategia comune, ma l'effetto è lo stesso: Chiellini e Allegri sottolineano una volta di più come la Juve sia la Juve e non possa accontentarsi di partecipare. La Juve alza lo sguardo oltre il Villarreal e gioca per vincerla, questa Coppa che le sfugge dal 1996.
Serie nera
La Juve però viene da due eliminazioni agli ottavi, la strettoia di stasera. Allegri non c'entra. Nel 2020, l'anno orribile della pandemia, era stato Maurizio Sarri a uscire agli ottavi contro il Lione.
Nel 2021 era toccato ad Andrea Pirlo vivere la stessa delusione con il Porto. Lione e Porto hanno più o meno la stessa consistenza del Villarreal. Anzi, gli spagnoli sono più forti, non fosse altro perché hanno vinto l'Europa League e hanno perso soltanto ai rigori la Supercoppa europea contro il Chelsea in agosto a Belfast. Questo Allegri lo sa bene: «Guai a concedere spazi, dovremo avere tanta fame e giocare una partita matura».
2 - JUVE, ECCO QUANTI MILIONI VALE IL PASSAGGIO AI QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE
Un passaggio di turno per il prestigio ma anche, più concretamente, per la cassa. La Champions League è una macchina che produce soldi per i club che riescono a compiere il cammino più lungo nella competizione.
La Juventus, per esempio, grazie alla fase a gironi tra partecipazione, risultati, coefficiente Uefa e pool market ha già incassato 76 milioni, una cifra che la pone al nono posto assoluto della classifica dei ricavi. Soldi che andranno a puntellare un bilancio che si chiuderà con un rosso importante, cui poter sommare anche la qualificazione ai quarti di finale.
In soldoni, se questa sera la Juventus elimina il Villarreal mette in tasca una ventina di milioni: 10 milioni e 600mila euro arrivano dall’Uefa per il passaggio di turno, altri 9 milioni e mezzo sono invece garantiti dalla serata in se stessa tra incasso (4 milioni e mezzo), bonus sponsor (3) e indotto (2).
A questo si deve aggiungere che l’accesso al prossimo turno apre la porta su altri introiti, a cominciare da un possibile approdo alle semifinali che, da solo, vale 12 milioni e mezzo, cui unire le altre voci “mobili” legate alla partita all’Allianz Stadium.