L'EPICA DI VARENNE FINISCE IN TRAGICOMMEDIA, TRA FURTO DI SEME, PULEDRI ILLEGITTIMI E LA SUA ''TATA'' CHE LO AMA PIÙ DI UN FIGLIO: ''NON PORTATEMELO VIA'' - VITTORIO FELTRI: ''UN CAMPIONE COSÌ FORTE E INTELLIGENTE NON PUÒ ESSERE PENSIONATO IN QUESTO MODO. LA PIÙ GRANDE SCEMENZA DELLA MIA VITA? ANNI FA MOGGI MI PROPOSE DI COMPRARLO IN SOCIETÀ, MA NE SCONSIGLIAI L'ACQUISTO PERCHÉ…''
1. ESPOSTO IN PROCURA A TORINO: "CI SONO FIGLI ILLEGITTIMI DI VARENNE SPARSI IN TUTTO IL MONDO"
Sarah Martinenghi per www.repubblica.it
Ha più di duemila eredi. Ma quanti figli abbia fatto esattamente, è un mistero su cui ora forse indagherà persino la magistratura. Anche questo aspetto, ossia la verifica del numero di monte e di puledri nati dal suo seme, è finito al centro della battaglia giudiziaria che ha per protagonista Varenne, il leggendario purosangue che potrebbe presto lasciare il maneggio il Grifone di Vigone, nel Torinese, dove si trova accudito da anni.
La società napoletana proprietaria del cavallo dei record Varenne Futurity ha infatti presentato un esposto alla procura di Torino contro la Varenne Forever di Valter Ferrero lamentando una serie di irregolarità nella gestione del prezioso stallone. Una prima denuncia, per appropriazione indebita, è arrivata al pm Roberto Sparagna che ha già chiesto l’archiviazione del procedimento. E ora la proprietà rilancia, puntando sul giallo dei puledri nati da Varenne.
L’idea della proprietà è di trasferire Varenne all’Equicenter Monteleone, una clinica veterinaria in provincia di Pavia. L’ha spiegato l’avvocato Oreste Trudi che assiste il proprietario del cavallo, Enzo Giordano. “È questa la destinazione più probabile, in quanto è uno dei migliori centri di assistenza veterinaria in Italia, dove lavora anche il dottor Cesare Rognoni che è il veterinario che attualmente lo segue. Giordano vuole molto bene al suo cavallo e quindi sta facendo di tutto perché abbia tutta l'assistenza necessaria e il necessario benessere”.
Il legale sostiene che Varenne non sarebbe stato trovato in ottime condizioni: “L'ultima volta che siamo andati a trovarlo, in occasione della notifica del sequestro giudiziario, non lo abbiamo trovato così bene, perché nel suo paddock c'era una fattrice con un puledro e la fattrice ed i puledri nel paddock di un cavallo anziano possono trasmettere delle malattie molto gravi. Aveva una evidente zoppia che nessuno aveva comunicato alla proprietà. Il proprietario ci è rimasto molto male, si è molto arrabbiato ed ha fatto subito intervenire il veterinario Rognoni. Alla proprietà interessa il benessere del cavallo".
L’avvocato Trudi spiega poi il problema delle monte di Varenne: “Il contratto vero e proprio con Varenne Forever, che tra l'altro prevedeva il divieto assoluto del diritto di ritenzione (non possono trattenere il cavallo perché non è loro) riteniamo non esista più quantomeno dall'anno scorso, dove modificando la modalità di pagamento delle monte, sono venute fuori una serie di omissioni ed inadempimenti fatte nel corso del tempo, tra cui delle vendite effettuate per loro nome e loro conto di cessione di seme”.
Ma non solo: “Abbiamo trovato puledri figli di Varenne nati in Italia e all'estero, che alla proprietà risultano completamente sconosciuti. Loro sono proprietari di 6 diritti di monta, ma sulle fatture e sui contratti hanno ceduto il seme di Varenne e non il diritto di monta (che tra l'altro ha un'aliquota diversa), hanno fatto contratti di cessione del seme di Varenne che non è di loro proprietà", ha spiegato il legale che ha sottolineato come "Varenne continuerà la sua vita normale ma senza spreco di energie e di seme. Non sappiamo quanti prelievi facessero perché siamo a conoscenza solo di quanto veniva comunicato alla proprietà. Per questo da un mese e mezzo il cavallo è sottoposto a guardiania 24 ore su 24".
"Tutto ciò è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino e al Tribunale di Napoli. Ora la proprietà sta ricostruendo tutti i puledri nati in Italia e all'estero da Varenne che non le risultano. I proprietari dovranno dire da chi e con quali modalità e contratti hanno acquistato il seme di Varenne. Tra l'altro la proprietà ha inviato mail e pec anche a i titolari dei diritti di monta e alcuni di essi hanno disconosciuto la fattrice abbinata al proprio diritto di monta", ha proseguito Trudi.
"Purtroppo in questa ricerca non ci è stata utile la nostra associazione Anact, associazione nazionale degli allevatori di trotto, dove il presidente dell'Anact è anche l'amministratore di Varenne Forever, Valter Ferrero, a cui ho fatto personalmente una richiesta di accesso agli atti per conoscere i nati di Varenne ma purtroppo non ho avuto alcuna risposta tant'è vero che mi son dovuto rivolgere al Ministero, il Mipaaft". ha aggiunto il legale.
“Non risulta alcun tipo di mistero sulle monte – spiega l’avvocato Enrico Calabrese che assiste l’allevamento Il Grifone - per quanto ci riguarda siamo assolutamente sereni. I miei assistiti hanno già reso un ampio interrogatorio in Procura e per quel procedimento, per l’accusa di appropriazione indebita, è stata chiesta l’archiviazione”. Secondo il legale, Varenne non sarebbe stato consegnato ai proprietari perché sarebbero venuti a prenderlo con un’auto, senza garanzie e controlli sanitari.
"Il cavallo ora è ancora al Grifone – racconta invece l’avvocato Trudi - perché al giudice della procedura cautelare il veterinario residente al Grifone sottolineava l'esistenza di norme sanitarie, senza indicarne quali fossero, per le quali il cavallo se spostato in qualunque altro centro di produzione seme sarebbe stato obbligato a sospendere la sua attività di stallone per il periodo di quarantena obbligatorio e sottoposto a nuovi esami del effettuare da parte dell'Asl locale, come se una Asl non riconoscesse gli esami di altre Asl, e avvertendo che in questo modo si sarebbe persa una consistente parte della stagione di monta in corso. Io spero che quanto prima il cavallo venga sbloccato e la legittima proprietà ritorni nel possesso materiale del proprio cavallo".
2. ANNA, LA TATA DI VARENNE «PER ME È PIÙ DI UN FIGLIO NON DOVETE PORTARLO VIA»
Massimo Massenzio per il ''Corriere della Sera''
Annamaria Crespo e Varenne vivono in simbiosi da 17 anni. Lei nei ha 55 lui quasi 30 in meno, si intendono con uno sguardo, si capiscono al volo. L' arrivo del «Capitano» a Vigone, piccolo centro in provincia di Torino, ha cambiato radicalmente la vita di Annamaria (Anna per tutti) che nel 2002 aveva deciso di smettere di occuparsi di cavalli per dedicarsi esclusivamente alla famiglia. Poi una telefonata dal centro di allevamento «Il Grifone» le ha fatto cambiare idea e da quel momento è diventata la sua inseparabile «groom», la tata che lo accudisce - quasi - tutti i giorni dell' anno.
Adesso lo stallone più famoso al mondo sta per trasferirsi a Inverno e Monteleone, in provincia di Pavia. L' accordo fra la società napoletana Varenne Futurity, proprietaria del cavallo, e la Varenne Forever, che si è assicurata la gestione e le percentuali sulla monta del campionissimo, scade infatti alla fine di luglio.
I tifosi e gli abitanti Vigone hanno iniziato una petizione - che si è estesa a livello nazionale - per impedire che Varenne lasci Anna.
E due settimane fa lei è andata fino a Napoli per convincere la proprietà a lasciarlo in Piemonte: «È stato tutto inutile - racconta sconsolata, mentre con gli occhi lucidi lo pulisce al rientro dalla passeggiata quotidiana -. Spostare un cavallo di 24 anni non è una decisione di buonsenso. Un veterinario non dovrebbe permetterlo e dovrebbe tutelare la salute dell' animale. Lui sta bene qui, dove è trattato come un re. Chiunque se ne accorgerebbe anche solo visitando il suo box».
Oggi invece davanti alla scuderia personale del Capitano c' è un vigilante che controlla chiunque si avvicini e impedisce di scattare fotografie. È l' ultima scoria della battaglia legale fra proprietà e centro di allevamento, che ha portato alla rottura definitiva dei rapporti: «Ma queste cose non dovrebbero avere rilevanza - continua Anna - Vari, io lo chiamo così, ormai è anziano, anche se sta benissimo.
Ma se è così in forma ed è ancora fertile e perché qui conosciamo tutti suoi bisogni e curiamo ogni minimo dettaglio.
Ad esempio lui patisce moltissimo gli insetti, soprattutto le zanzare e nel suo box abbiamo montato una zanzariera e un ventilatore. Quando passeggia nel suo recinto e ci sono troppe mosche, mi guarda e mi fa capire che vuole tornare dentro. Questo legame si costruisce solo con anni di passione».
Per stare vicino a Varenne Annamaria si è separata anche dal marito: «Lui non avrebbe voluto che io accettassi questo lavoro. Sapeva che sarebbe stato "totalizzante" e aveva ragione. Ma quando si è trattato di scegliere, ho preferito Varenne. Per me è come un terzo figlio, oltre ai miei due ragazzi, ma forse ho passato più tempo con lui che con loro. Mi hanno chiesto di seguirlo a Pavia, ma i miei genitori sono anziani e adesso devo occuparmi di loro. Questa volta non posso scegliere».
Anna ha gli occhi lucidi e accudisce il Capitano con gesti automatici: «Arrivo alle 8 e vado via nel pomeriggio. Lui mangia tre volte al giorno, fa 40 minuti di "jogging" e poi lo porto sempre a fare una passeggiata. Non lo lascio mai solo più di una settimana, neppure per le ferie. Ha bisogno di me, perché io lo capisco. Al mattino, ad esempio, aspetta che io lo porti fuori per darmi un morso leggero sul fondoschiena. Quello è il segnale che è di buon umore. Quando inarca il muso, invece, mi vuole dire che ha un prurito o che c' è qualcosa che gli stando fastidio».
È stata Anna ad accompagnare Varenne al secondo piano del palazzo Rai di Milano: «Nessun altro stallone da corsa avrebbe mai potuto farlo, ma lui è unico. Nessuno è buono come lui» Le speranze che resti a Vigone, però, sono pochissime: «Credo sia già tutto deciso. Qualcuno dice anche che il trasferimento sarà addirittura anticipato. Io cerco di non pensarci e continuo a fare quello che faccio da 17 anni. Mi auguro che alla fine la ragione prevalga sulla follia».
3. NON SI PENSIONA UN CAMPIONE COME VARENNE
Vittorio Feltri per ''Libero Quotidiano''
Varenne è il nome di un cavallo unico al mondo. Il migliore Trottatore in pista.
Non ha vinto tante gare, le ha stravinte con una facilità stupefacente per noi amanti dell' ippica. È diventato nei lustri un divo noto e ammirato anche da chi non capisce nulla di equini. La sua carriera è stata formidabile, costellata da una serie di trionfi in Italia e all' estero.
Una volta in Francia, all' Arc de triomphe, gli hanno fatto ripetere tre volte la partenza per presunte irregolarità e lui, il Capitano, come veniva chiamato, è sempre partito in testa come un siluro e alla fine della prova valida è arrivato primo. Un miracolo. Lo sforzo che gli è stato richiesto nella circostanza è stato enorme, e il campione lo ha sostenuto con una ammirevole disinvoltura. Un animale così non si era mai veduto. Non ha mai avuto necessità di essere guidato dall' individuo seduto sul sulky, ha sempre deciso lui le strategie della corsa. Osservava i concorrenti, ne misurava la potenza e la resistenza e si regolava di conseguenza per batterli, e li batteva, sistematicamente. L' intelligenza di Varenne è sorprendente.
L' ultima sua competizione, prima dell' abbandono agonistico, si svolse in tal modo. Il suo driver era indisposto e gli subentrò l' allenatore, l' uomo della routine. Il cavallo e il suo guidatore improvvisato non fecero una piega, provvide il grande atleta quadrupede, il quale al momento opportuno piazzò lo scatto per distaccarsi dagli avversari e avviarsi in solitudine al traguardo. Che spettacolo!
Un cavallo talmente arguto e solido da potersene fottere della persona incaricata di tenere le sue redini. Io da gentleman driver ho disputato varie gare al trotto, benché preferissi montare, e alcune le ho vinte ma non ho mai usato la frusta. È assurdo picchiare queste meravigliose bestie: esse sono collaborative e generose, danno tutto ciò che hanno senza bisogno di essere punite o stimolate con la verga. E Varenne non è mai stato picchiato. Si sarebbe offeso, forse disgustato.
Ciò non gli ha mai impedito di trionfare in qualsiasi ippodromo nazionale e internazionale. Un fenomeno. All' inizio della carriera Luciano Moggi, il mago del calcio, mi propose di comprare il Capitano in società, ma ne sconsigliai l' acquisto adducendo questo motivo: ha un problema ai garretti anteriori. Fu la più grande scemenza della mia vita: Varenne guarì in fretta e inanellò una serie di successi impressionante. Mi batto il petto per il pentimento. Il destriero sarebbe diventato il mio quinto figlio. Non importa. L' ho amato lo stesso, come ho amato la sua assistente, Anna, che lo ha accudito da mamma. Lui non poteva fare a meno di lei, e lei non poteva fare a meno di lui.
Sono vissuti in simbiosi per quasi venti anni. E ora che la signora è costretta ad abbandonarlo perché in procinto di essere pensionato pure nel ruolo di stallone, si dispera. La comprendo. Anche io, quanto questa donna eccezionale, amo i cavalli e Varenne è un idolo. Non mandatelo in un ospizio, merita di continuare ad essere un re. Alcuni giorni orsono un mio vecchio trottatore, Rif, 28 anni, smise di mangiare poiché aveva i denti guasti. Glieli ho fatti sistemare, 3 mila euro e rotti. Ha ricominciato a nutrirsi alla grande e sta bene. Ne sono felice. Gli voglio bene. Viva i cavalli, viva Varenne, amico mio.