MILAN AI PROFUMI D’ORIENTE - MEGLIO LEE DI BEE: BERLUSCONI PREFERISCE LA CORDATA CINESE (BARBARA E GALLIANI RESTEREBBERO) - IERI STATI GENERALI DEL CLUB: AL CENTRO IL NUOVO STADIO E LA TRASFORMAZIONE DI MILANELLO
Arianna Ravelli per il “Corriere della Sera”
In teoria, il Milan è stato messo in attesa. Aspetta che Silvio Berlusconi definisca la cessione della società, con la cordata dei cinesi che continua a essere considerata la più solida dal presidente e, quindi, è ancora la favorita: se Bee Taechaubol, il broker thailandese, arriverà domenica mostrando le proprie garanzie e con l’intenzione di accordarsi per prendere subito il 20% e poi arrivare al 65%, la cordata cinese, rappresentata da Richard Lee, punta ad arrivare al 75% e a sfruttare in patria il marchio Milan.
Berlusconi, ormai rassegnato a restare con una quota di minoranza, valuta, ma vuole prendere una decisione prima dell’inizio dell’estate per avviare al più presto i piani per la prossima stagione.
Il Milan aspetta anche che da Fondazione Fiera arrivi la risposta (probabilmente martedì 28) sul progetto dello stadio al Portello: quel che si sa al momento è che la proposta rossonera è tra le due favorite (l’altra è il Polo tecnologico di Prelios).
L’ottimismo in casa Milan non è mai mancato e resiste anche in questi giorni, in ogni caso — anche se il progetto fosse bocciato — i rossoneri sono intenzionati a proseguire sulla strada dello stadio di proprietà.
E questo anche se Barbara Berlusconi oggi pomeriggio, assieme al presidente dell’Inter Erick Thohir, incontrerà il sindaco di Milano Giuliano Pisapia per parlare dei lavori di ammodernamento di San Siro, che, di conseguenza, in futuro è destinato a restare l’impianto dei nerazzurri.
Eppure una società in attesa non sta necessariamente ferma. Anzi, ieri a Milanello, — e il momento e il contesto in questo caso sono parte della notizia — i due ad Barbara Berlusconi e Adriano Galliani (che continuano a essere in totale armonia) con tutti i responsabili di settore di entrambe le aree, commerciale e sportiva, (dall’ufficio stampa ai progetti speciali, dal marketing al personale) si sono ritrovati assieme per quelli che si possono anche ribattezzare gli Stati generali del Milan.
Al centro delle sei ore di riunione si è discusso dello stadio e dello stesso centro tecnico di Milanello, che — secondo un piano che Barbara ha avanzato tempo fa — sarà profondamente trasformato. Intanto, quella che è rimasta l’unica proprietà immobiliare del Milan sarà ammodernata nelle strutture che servono alla squadra: i campi, la palestra, l’area medica.
Soprattutto diventerà aperta e molto più accessibile, se non necessariamente ai tifosi, almeno agli sponsor e a tutti i partner del Milan: ci sarà un ristorante e nella cascina di fronte all’ingresso si pensa di realizzare uno spazio per eventi commerciali. Milanello diventerà quindi anche una sede di rappresentanza e d’affari, come in parte è già accaduto anche in questa stagione, quando lo stesso Berlusconi ha incontrato più volte sponsor e manager di Publitalia a Milanello.
Progetti, dunque. Anche in un momento necessariamente di transizione come questo: il che potrebbe anche rivelarsi un indizio. Perché quello che si sussurra in questi giorni è che la cordata cinese, interessata soprattutto al progetto dello stadio e a operazioni con il marchio Milan in patria (si parla anche di parchi tematici) sia intenzionata (almeno per una prima fase) a non intervenire nella gestione della società, lasciando i due a.d. al loro posto.
berlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventus 4berlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventus berlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventusBEE TAECHAUBOL, bee