AI MONDIALI L’ITALRUGBY NON FA IL MIRACOLO CON LA FRANCIA E LA PORTA DEGLI OTTAVI È GIÀ QUASI SBARRATA – GLI AZZURRI RESISTONO UN TEMPO E FANNO PUNTI CON TOMMASO ALLAN, MA I TRANSALPINI SONO TROPPO FORTI E ALLA FINE DILAGANO 32 A 10
Domenico Calcagno per “Il Corriere della Sera”
Due miracoli sono evidentemente troppi per un giorno solo. Va benissimo al Giappone, che batte 34-32 il Sudafrica (più sorprendente della Vinci che stende Serena Williams a New York), va male all' Italia che rispetta il pronostico e si inchina a una Francia che non sarà la migliore della storia, ma è più solida e più forte degli orfani di Parisse.
Servivano troppe cose per un risultato diverso, perché la squadra di Saint-André ha tanta qualità in più anche se a volte se lo dimentica. Ieri, però, è bastato il lavoro degli avanti e il piede di Michalak (22 punti) a scavare la differenza. Nulla di trascendentale, ma abbastanza contro un'Italia debole in mischia, senza un' arma efficace, un punto fermo al quale aggrapparsi.
Sono durati più o meno un tempo gli azzurri, e sono crollati all' inizio del secondo, sulla meta di Slimani, un pilone.
Hanno accorciato con la marcatura di Venditti, ma la partita è stata sempre sotto il controllo dei galli, fino al 32-10 finale. La porta degli ottavi per l' Italia si è già praticamente chiusa anche se il Mondiale è appena cominciato e restano da giocare tre partite.
Un calcio sul palo e un altro tra i pali. La Francia, in maglia rossa, parte bene e dopo 7' più di mezzo Twickenham canta già la Marsigliese. Il colossale Picamoles sbaglia il passaggio che carambola addosso a Sarto e rotola oltre la linea, Nakaitaci schiaccia: moviola, meta. Anzi no, perché in questo Mondiale va così e pazienza se ormai siamo alle comiche. Il maxischermo cancella ogni certezza, l' arbitro, il sudafricano Joubert, chiede di rivedere ancora l' azione e annulla mentre Michalak sta già prendendo la mira per la trasformazione.
L' Italia fatica ed è pure sfortunata. La mischia concede subito tre penalità, Allan sbaglia il primo calcio e Masi si fa male dopo 10 minuti. Al suo posto entra Bacchin, 22 anni e 3 presenze, che al Mondiale neppure doveva esserci: è troppo tenero per vedersela con Sua immensità Bastareaud, 125 chili di ciccia veloce, ma è l' ultimo centro superstite agli ordini del c.t. Brunel.
Grugnendo, soffrendo e soprattutto placcando, gli azzurri contengono in qualche modo la piena. I galli perdono intensità, Allan mette i primi punti da 40 metri e l' Italia è a meno 6.
Ma Castrogiovanni e Aguero annaspano in prima linea e Michalak ingrassa la sua statistica: 15-3 per la Francia all' intervallo, gli ultimi 6 punti regalati nei 120 secondi finali, come se la pedata di Allan, invece di dare forza ai compagni, li avesse sgonfiati. Impressione confermata dai primi 4 minuti del secondo tempo, nei quali la Francia aggiunge altri 10 punti e chiude il conto. Gli azzurri passano con Venditti al 12', ma è una meta che serve più che altro a limitare i danni. La Francia va, Mas ne piazza un' altra.
La doccia, alla fine, è una liberazione.