NAPOLI-ROMA, A VOI DUE - STASERA LA SFIDA TRA DUE SQUADRE CHE HANNO PROVATO (INUTILMENTE) A COSTRUIRE UN’ALTERNATIVA ALLA JUVE DEI CANNIBALI – ANCELOTTI: “NOI A +7 SUI GIALLOROSSI? E’ NORMALE, LA ROMA HA CAMBIATO TANTO IN MEZZO AL CAMPO” – DI FRANCESCO: IL NAPOLI HA PIU’ PUNTI MA NOI ABBIAMO PIU’ MARGINI DI MIGLIORAMENTO” – VERDONE: “LA ROMA HA VENDUTO L’INVENDIBILE: SONO STATI MANDATI VIA I MIGLIORI” – E SU DE LAURENTIIS RIVELA CHE…
Luca Valdiserri per il Corriere della Sera
Hanno provato per anni a costruire un' alternativa credibile alla Juventus dei cannibali. Con poco successo. Ci sono riuscite solo la Roma di Garcia per una quindicina di giornate nel campionato 2013-2014 e il Napoli di Sarri nella stagione scorsa. Hanno combattuto più che altro per il secondo posto e, nel frattempo, hanno costruito due strategie diverse per restare attaccate alla miniera d' oro della Champions (la Roma ha incassato 84 milioni di euro dalla scorsa edizione) aspettando un segno di cedimento dei bianconeri.
Il Napoli è stato conservatore: poche cessioni (nel caso di Higuain con una clausola rescissoria molto alta), acquisti mirati, allenatori molto influenti (prima Benitez, poi Sarri, adesso Ancelotti) e un presidente presenzialista. La Roma ha vissuto la rivoluzione permanente: presidente oltreoceano e d.s. dominanti (prima Sabatini ora Monchi), cessioni e acquisti al confine della bulimia, tanti cambi tattici (6 allenatori diversi con la proprietà americana dal 2011).
L' ultimo calciomercato ha confermato il trend. Il Napoli ha ceduto Jorginho - tra i giocatori importanti - e acquistato Fabian Ruiz. Ancelotti, semmai, ha rivalutato giocatori che con Sarri vedevano poco il campo: Maksimovic, Rog, Ounas, il Milik tornato sano. Il turnover è reale e produttivo. La Roma ha fatto 11 acquisti e ha ceduto Nainggolan, Strootman e Alisson. Di Francesco si è affidato sempre più alla vecchia guardia perché i giovani non sono ancora pronti. Almeno secondo lui.
La classifica dice che il Napoli è avanti di 7 punti.
«Questa classifica può sembrare sorprendente - ha detto Ancelotti in un' intervista al Mattino -, ma è la normalità quando cambi così tanto a centrocampo, nella parte nevralgica della squadra. Se perdi Nainggolan e Strootman serve tempo per inserire i nuovi. La Roma resta però un avversario temibile, con tanti giocatori di esperienza tra cui Dzeko, che dobbiamo tenere sotto controllo. Così come dobbiamo stare attenti sulle palle inattive (6 gol su calcio piazzato; ndr)».
Di Francesco è aziendalista, ma invidia un po' la condizione di Ancelotti: «Oggi il Napoli dimostra di essere superiore perché ha più punti. Lo era anche l' anno scorso, ma noi abbiamo fatto la semifinale di Champions. Stiamo cercando le soluzioni e gli interpreti migliori per il nuovo tipo di gioco (4-2-3-1; ndr), forse abbiamo più margini di miglioramento di loro».
di francesco foto mezzelani gmt38
Nel Napoli, Hamsik raggiunge Bruscolotti a 511 presenze e si rivede Ghoulam dopo un anno. La Roma sarà senza Kluivert, Pastore, Perotti e Karsdorp; Santon terzino destro e Florenzi, affaticato, in panchina. Se la Champions è sincera, dopo Psg-Napoli (2-2) e Roma-Cska (3-0) ci aspetta una bella partita.
2. VERDONE
Michela Cuppini per La Gazzetta dello Sport
Il video della sua esultanza dopo Roma-Barcellona ha avuto milioni di visualizzazioni, ma in caso di successo della Roma sul Napoli al San Paolo, Carlo Verdone, 67 anni, regista, attore e sceneggiatore, promette di starsene tranquillo non foss' altro «perché stavolta la pompa me parte davero ». In questi giorni sta lavorando alla scrittura del prossimo film che inizierà a girare ad aprile e sarà prodotto, ancora una volta, dal suo «rivale» di stasera Aurelio De Laurentiis. «Se lo chiamo in caso di vittoria della Roma? E che so' matto ! Potrebbe avere reazioni scomposte. Sto molto attento ai risultati del Napoli: quando perde il suo umore è nero quindi spero sempre che gli vada bene altrimenti poi fatico nel lavoro. Anche se stavolta...».
Ok, d' accordo, niente telefonata a De Laurentiis. Ma andrà almeno al San Paolo?
«Ma non ci penso minimamente! Al San Paolo c' è sempre il problema De Laurentiis: se sono presente e il Napoli vince dice che porto bene, se invece perde o pareggia dice che porto sfiga. Allora me ne tengo lontano anche perché un uomo superstizioso come De Laurentiis nella mia vita non l' ho mai conosciuto».
Come spiega l' andamento altalenante della Roma?
«È una squadra che si deconcentra con enorme facilità. Non mi fa paura il Napoli, ma la bipolarità della Roma. Contro avversari forti fa spesso grandi partite, poi arriva una formazione di metà classifica e finisce che ne prende due e se il portiere non para anche quattro».
È un problema di testa, personalità o di cessioni?
«È stato venduto l' invendibile.
Sono stati mandati via i migliori, quindi quello che si può fare adesso è questo. Anche perché non c' è più niente da vendere Volevano mandare via anche Dzeko, menomale che la moglie si è opposta sennò adesso non c' era più nemmeno lui.
Uno si chiede pure: "Siamo in Champions ma vogliamo uscire subito, che vendiamo tutti?".
La squadra è stata smontata e alcuni di quelli che sono venuti, Olsen a parte, non mi sembrano all' altezza dei ceduti».
Nainggolan ha detto che Pallotta non è un presidente presente.
«Io di giocatori ne conosco tanti - non solo della Roma - e so per certo che una presenza autorevole è essenziale. Capisco che il nostro è un presidente americano però deve esserci qualcuno che quando le cose non vanno faccia 4 chiacchiere in tono acceso coi giocatori. Penso che ADL lo faccia e anche Andrea Agnelli. Il presidente si deve far vedere. Spero saranno presenti quelli che lo sostituiscono qui».
Ma Napoli-Roma come finisce?
«Il Napoli ha il vantaggio della continuità e con Ancelotti ha anche un bel gioco. Mi andrebbe bene un pareggio anche se per come siamo messi servirebbe vincere. Secondo me 1-1, poi magari al 93' facciamo il gol del 2-1, però sarebbe un miracolo».
Chi la decide?
«Dzeko se non fa il lunatico».
E al suo rivale di stasera Vincenzo Salemme cosa direbbe?
«Se lo vedessi lo abbraccerei e gli direi "Ma tanto vincete voi perché siete più forti" e in tasca mi terrei un cornetto di metallo napoletano al quale mi aggrapperei con le corna. Farei questo finto abbraccio, gli direi tutte le cose più belle del mondo, ma facendo le corna nei pantaloni e toccandomi pure senza farmi vedere». Alla faccia della superstizione di De Laurentiis.
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