nadal e il padre

“OGNI TANTO DISOBBEDIRE AL PADRE SI PUO’ E SI DEVE” – ALDO CAZZULLO IN BRODO DI GIUGGIOLE PER RAFA NADAL, “IL PIU' GRANDE TENNISTA DI SEMPRE. UNA FONTE DI ISPIRAZIONE PER TUTTI QUELLI CHE RIFIUTANO DI ARRENDERSI AL DESTINO E AL DOLORE” – “HA VINTO GRAZIE ALLA SUA INTELLIGENZA SUPERIORE. IL TIE-BREAK POI È STATO UN CAPOLAVORO TATTICO, 10 A 3, UN DOMINIO MENTALE ASSOLUTO". E SULLA RIBELLIONE AL PADRE… - VIDEO

 

Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

 

nadal wimbledon

Disobbedire al padre. Nadal è piegato in due dal dolore agli addominali, palesemente non è in grado di continuare a giocare, ha perso un set che stava dominando. Il padre Sebastià, la sorella Maribel, il manager Carlos Costa si sbracciano dalla tribuna di Wimbledon: basta, ritirati! La moglie Xisca, incinta, non dice nulla. Rafa esce dal campo per il medical timeout, l’intervento medico che palesemente non può cambiare le cose. Rientra sul centrale.

 

Non guarda la tribuna, evita di incrociare gli occhi del padre. Tutti pensano che andrà a stringere la mano all’avversario, Taylor Fritz, e si ritirerà, rinunciando al sogno di rivincere Wimbledon dodici anni dopo e di conquistare il terzo Slam dell’anno. Invece Nadal afferra la racchetta. Si porta a testa bassa dal suo lato del campo. E ricomincia a giocare.

 

Già questo gesto pare un racconto epico. Oltretutto Fritz è lo stesso giocatore con cui quest’anno Nadal ha giocato (e perso) la finale di Indian Wells — un Master 1000, un torneo importante — con una costola rotta. Ma la cosa più incredibile, o più epica se preferite, è che questo match invece Nadal lo vince. Cioè vince, al tie-break del quinto set, una partita che chiunque altro non avrebbe neppure giocato.

papà nadal wimbledon

 

A interrompere l’epica, va detto che Nadal non ha vinto solo di cuore, tantomeno di muscoli. Ha vinto grazie alla sua intelligenza superiore. Non potendo servire al massimo, e neppure smatchare (lui che ha sbagliato l’ultimo smatch al tempo del governo Monti), ha impostato una partita tutta testa, cercando sempre il rovescio dell’avversario, aprendosi il campo per chiudere con il dritto, oppure chiamandolo a rete con la palla corta: a un certo punto tre di fila, tutte vincenti. Va da sé che il povero Fritz non ci ha capito più nulla, e cercava con occhi disperati l’aiuto del suo clan, che si prodigava in gesti opposti a quelli di Sebastià Nadal: resta lì, resisti, non mollare. Il tie-break poi è stato un capolavoro tattico, 10 a 3 (per vincere il tie-break del quinto set bisogna fare dieci punti), un dominio mentale assoluto.

nadal wimbledon

 

Se gli addominali non gli consentiranno di servire, Nadal non ha praticamente nessuna possibilità di battere Nick Kyrgios in seminale, e assolutamente nessuna di battere Novak Djokovic in finale (anche se ci sarebbe da sperarlo, perché in tal caso Nole sarebbe pronto a vaccinarsi, pur di poter giocare gli Us Open e impedire al rivale di conquistare il Grande Slam, a 36 anni). Stasera, però, possiamo fare tre cose.

 

 

Perdonare Rafa per aver trattato male Sonego: una cosa non da lui, di cui si è certo pentito.

 

Ripeterci che — pur azzoppato, menomato, pelato — Rafael Nadal si conferma a ogni occasione il più grande tennista di ogni tempo, e l’unico campione moderno che possa avvicinarsi all’epica dello sport eroico del secolo scorso. Una fonte di ispirazione per tutti quelli che rifiutano di arrendersi al destino e al dolore.

 

Infine, ricordarci che ogni tanto disobbedire al padre — anche a un padre che non sopporta più di vedere il figlio soffrire — si può, e si deve.

nadal wimbledonnadal wimbledon

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…