pallotta

“LASCEREI SOLO IN CASO DI RITARDI SULLO STADIO MA NON VEDO PERCHÉ DEBBANO ESSERCI VISTO CHE LA ROMA NON HA FATTO NIENTE DI MALE”, PALLOTTA NON SI DA’ PER VINTO MA I FINANZIATORI DI UN'OPERA DA UN MILIARDO DI EURO SARANNO ANCORA DISPONIBILI? L'AVVOCATURA CAPITOLINA E I LEGALI DELLA ROMA HANNO GIÀ INIZIATO A VALUTARE QUALE SIA LA VIA D'USCITA MIGLIORE PER 'SALVARE' L'ITER

Ugo Trani per il Messaggero

 

pallotta

«È stato bello passare del tempo qui». Fine corsa, anche se la serenità si sovrappone all' amarezza. James Pallotta, però, parla già al passato. Perché non potrà mai fare grande la Roma senza lo stadio di proprietà: lo dice da sempre, lo ripete in queste ore. È qui in vacanza dalla scorsa settimana con la moglie Kimberly. Di solito non si alza prestissimo. Mai, però, avrebbe immaginato risveglio peggiore nell' hotel in via del Babuino, sotto Villa Borghese, dove si ferma quando arriva nella Capitale. Lo hanno avvisato prima delle 8, per non fargli scoprire lo scandalo dai telegiornali. L' operazione Rinascimento rischia di chiudere la sua éra. È alla guida del club giallorosso dal 27 agosto del 2012, ma il suo stadio, prima ancora di aver potuto posare la prima pietra, crolla in pochi secondi. In una telefonata: «Hanno arrestato Parnasi». Sì, proprio il socio scelto per far nascere l' impianto a Tor di Valle. Il presidente lascia subito l' albergo. Nervoso e agitato. Va a fare colazione in Piazza del Popolo. Ha con sé il cellulare, contatta qualche amico italiano. Vuole capire meglio. Si informa sui dettagli dell' indagine, insiste per conoscere l' elenco dei personaggi coinvolti. Rientra dopo le 9 in albergo. È infastidito dalla presenza delle telecamere. Bisogna comprendere il suo stato d' animo: l' aria è improvvisamente diversa.

raggi pallotta

 

Non la sua posizione, ribadita anche ai suoi interlocutori: con lo stop all' iter, addio alla Roma. Lo sa bene la tifoseria, come la dirigenza.

Chissà se aspetterà lo sviluppo dell' inchiesta. Il blocco è scontato, ma Mr. Jim non anticipa il verdetto: «Perché dovrebbero esserci ritardi? Noi non abbiamo fatto niente». Il punto è questo: con la frenata, lo scenario cambia. Anche se c' è chi, dentro e anche fuori Trigoria, lo spinge a non mollare. E quindi a prolungare l' attesa.

 

INTERVENTO MIRATO «Lo stadio dovrà essere pronto nel 2020. Se non sarà così ci sarà un nuovo proprietario perché io non sarò più da queste parti e tornerò a casa». Sono parole datate.

 

Le mise in piazza quasi 13 mesi fa, il 28 maggio del 2017. La data è storica per il popolo giallorosso, in quel pomeriggio Totti ha salutato per sempre la Roma e ha pianto all' Olimpico con 65 mila tifosi innamorati. Ma Pallotta, abile comunicatore, scelse l' Evento per inviare il messaggio più esplicito. Senza l' impianto di Tor di Valle, il club si dovrà trovare il 24° presidente della sua storia calcistica. Nessuna minaccia.

pallotta (1)

 

Pressione sì, però. Su chi per anni lo ha ostacolato nel progetto che presentò in Campidoglio nel marzo del 2014. «Me ne torno negli States». Nella sua tenuta di 8000 metri quadrati nel Massachusetts, nella splendida struttura, rivestita in ardesia e pietra grezza, di 22 stanze che l' imprenditore di Stoneham ha arricchito con un campo da basket (la sua grande passione), una piscina e un garage extralarge che può ospitare almeno 10 auto.

 

NUOVO SFOGO «Che cosa accadrà se dovesse fermarsi l' iter? Mi verrete a trovare a Boston». Ieri come il 28 maggio dell' anno scorso. Diverso è il contesto. Adesso bisogna prendere atto dei reati contestati a Parnasi e agli altri: corruzione e associazione a delinquere. «Non ho mai detto che me ne sarei andato, lo farei solo in caso di ritardi, ma non vedo perché debbano esserci ritardi visto che la Roma non ha fatto niente di male.

 

zingaretti pallotta

Non so tutto quello che sta succedendo, l' ho letto dalla stampa, ma la Roma è estranea. Dal mio punto di vista la Roma non c' entra e costruiremo lo stadio. Tutti lo vogliono, costruiamolo. Tutto doveva essere trasparente, la Raggi ha detto che sarebbe andato tutto ok e così è stato. Non dovremmo avere problemi. Se ho parlato con Parnasi?

 

Non credo abbia il cellulare in galera. Non ho sentito nessuno». Più tardi interviene sul sito internet del club: «Siamo rattristati e costernati dalle notizie e dagli arresti di questa mattina. Come categoricamente affermato dalla Procura, l' AS Roma non c' entra nulla. Inoltre, contrariamente a quanto riportato da alcuni, gli arresti non coinvolgono chi si occuperà della costruzione dello Stadio della Roma e non hanno nulla a che vedere con la realizzazione dello stadio e del polo di intrattenimento circostante. Ora ci aspettiamo che il progetto venga portato avanti, senza significativi ritardi». La società fa sapere che Parnasi è proprietario del terreno e in quanto tale è promotore del progetto. Altri, però, si occuperanno della realizzazione dello stadio.

 

pallotta

BILANCIO SANO In serata Pallotta vede i suoi collaboratori allo studio Tonucci. Lo scandalo dopo il via libera dell' Uefa. Pallotta non fa in tempo a sorridere per i conti messi a posto dopo la straordinaria avventura in Champions. Da martedì la Roma è finalmente in regola: sarà sufficiente una dismissione tecnica per rientrare nei parametri del Financial Fair Play. Basterà cedere, dunque, Nainggolan o chi per lui. La commissione ha chiuso il settlement agreement, promuovendo il percorso del club giallorosso. Che sul mercato può muoversi come fosse la Juve. La tifoseria, però, non si sente al sicuro. Dipende da che cosa farà il presidente.

 

stadio della roma

 

PALLOTTA

Alessandro Austini per il Tempo

 

 

 

(...) Pallotta ha capito di dover quantomeno rinviare lo stadio, ma è disposto ad aspettare ancora. Quanto? Almeno un anno in più del previsto sembra il minimo necessario. Resisterà? E i finanziatori di un'opera da un miliardo di euro, già scettici per i troppi ritardi, saranno ancora disponibili? 

 

stadio olimpico roma

L'avvocatura capitolina e i legali della Roma hanno già iniziato a valutare quale sia la via d'uscita migliore per «salvare» l'iter. Pallotta è entrato nell'ordine di idee di sostituire Eurnova con un nuovo soggetto (o con se stesso?) ma dovrà comunque aspettare la nomina del curatore giudiziario della società di Parnasi, che nel frattempo stava vendendo per 200 milioni terreno e progetto al fondo immobiliare Dea Capital. La Roma era stata messa al corrente della trattativa e vedeva di buon occhio l'operazione. La giornata di Pallotta s'è chiusa con una beffa finale: annullato il concerto di Bjork a Caracalla che doveva seguire. Da stamattina dovrà tornare a lavorare. Per arrivare chissà dove.

PALLOTTA

 

ROMA STADIO TOR DI VALLE

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…