PER COLPA DELLE TESTE DI ULTRÀ LO STATO È COSTRETTO A SVENARSI: PER ROMA-JUVENTUS ALLO STADIO CI SARANNO MILLE AGENTI IN PIÙ RISPETTO ALLE MISURE STANDARD

Mauro Favale per "la Repubblica - Edizione Roma"

In una scala da uno a 10 la pericolosità per l'ordine pubblico della partita tra Roma e Juventus di domani, fanno sapere dalla Prefettura, è fissata a metà, a 5, e, anche per questo, il dispositivo di sicurezza messo in campo sarà quello per una partita «importante ma non importantissima».

Dopo il caos di una settimana fa, con gli scontri e gli spari prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, la parola d'ordine è «prudenza » per l'ultima gara interna della Roma, seconda in classifica, contro la Juventus che ha già festeggiato lo scudetto.

Ma non è tanto la rivalità tra le due squadre a preoccupare Questura e Prefettura quanto una possibile coda dell'agguato che il 3 maggio ha visto coinvolti tre ultrà del Napoli e un
gruppo di tifosi romanisti vicini agli ambienti dell'estrema destra.

Al momento non si hanno notizie di arrivi dal capoluogo partenopeo di possibili infiltrati ma verranno comunque predisposti controlli agli ingressi autostradali di Roma e alle stazioni. Da Torino, invece, è già noto che saranno un migliaio i tifosi bianconeri all'Olimpico.

Il momento più delicato, secondo i responsabili dell'ordine pubblico, sarà al termine
della partita con polizia e carabinieri impegnati a evitare invasioni di campo e a presidiare il deflusso all'esterno. Mille gli agenti che verranno impegnati allo stadio in più rispetto agli standard.

Intanto la Procura continua ad indagare sui fatti di sabato scorso. Ieri i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno ascoltato i tre testimoni che per primi hanno soccorso Daniele De Santis accusato di aver sparato contro tre tifosi
napoletani e successivamente pestato da altri supporter partenopei.

I magistrati si sono concentrati soprattutto sulla pistola, convinti comunque che sia stato solo De Santis a maneggiare l'arma sulla quale da lunedì cominceranno gli esami tecnici. Su quanto accaduto sabato torna il presidente del Senato Pietro Grasso: «Ci sono stati degli errori nei comportamenti che, probabilmente, non si ripeteranno più».

 

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