FORMULA VETTEL - PIÙ VINCE, PIÙ VIENE FISCHIATO: IL TEDESCHINO È INSOPPORTABILE COME UN SECCHIONE RUFFIANO CON IL PROF (ECCLESTONE)

Marco Mensurati per "La Repubblica"
Lo strano caso di Sebastian Vettel. L'uomo che vinceva mondiali a ripetizione e non riusciva a essere amato. Succede anche questo nel mondo pazzo della Formula 1. Succede che un ragazzino di 25 anni porti a casa tre mondiali consecutivi, anzi, quasi quattro considerando anche questo in corso, anzi, quasi cinque considerando pure quello che gli hanno rubato Ross Brawn e l'allegra gang di Bernie Ecclestone e Max Mosley nel 2009 ai tempi dei diffusori proibiti, insomma, succede che un ragazzino porti a casa tutto questo ben di dio e invece di essere acclamato come il nuovo Re della Formula 1, si ritrova ricoperto di fischi. È accaduto a Monza, un mese fa, di fronte a un pubblico italiano che si sa, vede solo rosso; ed è accaduto di nuovo domenica sera, a Singapore.

Al di là dell'idiozia di chi fischia e fa buuu dopo un Gp, a colpire è questa strana maledizione che avvolge il tedeschino. Perché non entra nel cuore degli appassionati? Lui, va detto, ci mette del suo. Ogni scelta che fa, dal punto di vista mediatico, risulta tragicamente sbagliata. Prendiamo il modo di festeggiare: irrigidisce il ditino indice a simboleggiare il numero uno, come farebbe un primo della classe dopo un'interrogazione andata bene. Un gesto che risulterebbe insopportabile a chiunque, e che lui aggrava con urlettini striduli.

Ma i motivi per cui Sebastian proprio non riesce a essere un personaggio sono molti altri. Si va dalla capigliatura mogano-platino che cambia di gara in gara, al comportamento
con l'autorità costituita, Ecclestone, un uomo di 83 anni di cui, nonostante il 2009, Vettel si professa grande amico. Tipo secchione col professore. Nel paddock c'è chi giura che questo suo essere l'opposto di ciò che si definirebbe un "personaggio" rischia di penalizzarlo anche sul piano sportivo. Per Hamilton e Alonso, due che insieme hanno vinto meno di Vettel, si sono sempre spese parole enormi, fatti accostamenti imprudenti. Per lui, invece, si continua a dire la solita frasetta: «Vorrei vederlo con una macchina inferiore».

Lui, probabilmente, di tutto ciò si rende conto. Ma non riesce a far nulla per cambiare. Anzi, ogni tentativo che fa (dare alle macchine il nome di una pornodiva, dire le parolacce in conferenza stampa) peggiora le cose. A consolarlo, solo il caso di Michael Schuamcher (che non a caso è il suo modello e mentore). Anche lui veniva considerato insopportabile e fece molta fatica a farsi riconoscere i propri reali meriti. Non scese a patti con nessuno Schumi. Calò la visiera del casco e continuò a vincere finché il mondo non fu costretto a tributargli tutti gli onori. Vettel ha deciso di percorrere la stessa strada. Ed è pure a buon punto: ha vinto quasi quattro mondiali e per arrivare a Schumacher gliene mancano poco più di tre. E ha ancora molti anni per riuscirci.

 

VETTEL VINCE IL GRAN PREMIO DEL CANADAVETTEL CAMPIONE LASTAMPA IT VETTEL LASTAMPA IT Sebastian Vettelpeter brabeck e bernie ecclestone jpegSCHUMACHER E LEWIS HAMILTON

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