putin

RUSSIA FUORI DAI GIOCHI, DA PUTIN NO AL BOICOTTAGGIO DELLE OLIMPIADI INVERNALI: "IN PARTE E’ COLPA NOSTRA MA NESSUN SISTEMA LEGALE IN NESSUN LUOGO DEL MONDO STABILISCE LA RESPONSABILITÀ COLLETTIVA” - POI SOTTOLINEA: "IL CIO NEL SUO RAPPORTO SULLA RUSSIA NON HA RAGGIUNTO CONCLUSIONI SUL PRESUNTO PROGRAMMA DI STATO SUL DOPING"

Da www.gazzetta.it

 

russia

La Russia è in parte «colpevole» per essere stata bandita dalle Olimpiadi invernali del 2018, ma ciò è stato sfruttato in modo «disonesto» per applicare il principio della «responsabilità collettiva». Così Vladimir Putin, in un discorso in diretta Tv, nel quale ha anche comunicato che la Russia non impedirà ai suoi atleti di gareggiare alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang del 2018, se lo desidereranno.

 

"Devo dire subito che in parte è colpa nostra - ha detto il presidente russo - perché abbiamo creato un pretesto per la squalifica. Ma credo anche che quel pretesto non è stato usato nel modo più leale possibile». Così Putin agli operai della fabbrica GAZ di Nizhny Novogorod dove il presidente russo ha annunciato la sua intenzione di correre per un quarto mandato. «Nessun sistema legale in nessun luogo del mondo stabilisce la responsabilità collettiva», ha spiegato.

russia

 

«È importante che il Cio nel suo rapporto sulla Russia non abbia raggiunto conclusioni sul presunto programma di Stato sul doping». Il Cio, ha rimarcato il presidente russo, ha basato le sue decisioni sugli atleti russi sulla testimonianza di una persona «il cui stato mentale e i principi morali suscitano domande», riferendosi alla gola profonda dello scandalo del doping, il direttore del laboratorio anti-doping russo Grigory Rodchenkov che oggi vive sotto protezione degli Usa.

 

SENZA PRECEDENTI — I media russi stamattina reagivano con toni diversi alla decisione presa martedì a Losanna dall’esecutivo del Cio, di escludere la Russia dai Giochi invernali di PyeongChang, permettendo la partecipazione solo agli atleti e ai tecnici che dimostreranno di essere puliti e non coinvolti nello scandalo di Sochi 2014. “Accettare le accuse e le punizioni è difficile, ma il destino dei nostri atleti e il preservare un posto nella famiglia olimpica è più importante” scrive Sport Express, che quindi suggerisce di accettare la situazione e di mandare comunque qualche atleta in Sud Corea.

putin

 

Il giornale scrive di una decisione “senza precedenti”, definendola anche “severa e per alcuni versi umiliante per la Russia”, riferendosi alla squalifica a vita dell’ex ministro dello sport Vitaly Mutko, ora numero 1 del comitato organizzatore dei Mondiali di calcio. il presidente del Cio, però, “ha lasciato una porta aperta”. Sul fatto di attraversarla o no si esprime il giocatore di hockey Ilya Kovalchuk, ripreso dalla Tass. “Dobbiamo andare ai Giochi. Rifiutarsi equivale ad arrendersi”.

 

CONTRO RODCHENKOV — “Senza Russia non andate avanti” titola invece Izvestia, vicina al Cremlino. “Gli atleti olimpici russi difenderanno l’onore della Madre Patria sotto qualsiasi bandiera”. Komsomolskaya Pravda se la prende con Grigory Rodchenkov, ex responsabile del laboratorio antidoping di Mosca, ora fuggito negli Usa dove è diventato uno degli accusatori chiave del sistema di “doping di Stato”. “E’ il traditore perfetto - scrive il tabloid -. Ora sappiamo che si può distruggere un paese olimpico sulle basi di prove indirette e sulle parole di un singolo testimone che è sotto investigazione criminale e che è stato curato in un ospedale psichiatrico”.

 

bandiera cio e bandiera russia

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…