
SE PERDE COL LECCE IL MILAN FARA’ CIAO CIAO A CONCEICAO! TRAGICOMMEDIA A TINTE ROSSONERE: IL TECNICO SI DISSOCIA E LICENZIA IL SUO PORTAVOCE CHE AVEVA ACCUSATO LA SOCIETÀ E I GIOCATORI: “COSE NON VERE, NE RISPONDERÀ LEGALMENTE” - IN CASO DI ESONERO CIRCOLA IL NOME DI TASSOTTI, UNA SORTA DI PADRE DELLA PATRIA, MA LA CONFUSIONE È TOTALE – LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE, COME DAGO DIXIT: DA UNA PARTE IBRA, DALL’ALTRA FURLANI…
Carlos Passerini per il Corriere della Sera - Estratti
sergio conceicao milan feyenoord
Quella del Milan non è più una stagione sportiva, ma un’estenuante tragicommedia che riserva ogni giorno un colpo di scena al limite del surreale. Il problema è che mancano ancora tre mesi.
L’ultima scena dell’horror show rossonero, il giallo del portavoce di Conceicao che denuncia i malesseri dell’allenatore senza il consenso dell’allenatore, si è conclusa ieri con le dimissioni e le scuse del pr. Nel dossier inviato giovedì ai giornalisti, l’ex collaboratore denunciava le difficoltà quotidiane incontrate dal tecnico a Milanello, la mancanza di supporto della società, la totale assenza di dialogo con Cardinale. «Non so se l’ha fatto per cattiveria o perché è stato pagato da qualcuno, nelle sedi legali ne risponderà — ha provato a spiegare Conceicao in conferenza stampa —. Mi spiace. Sono stato qua tutta la settimana, tutti i giorni, con la squadra e la dirigenza. E poi sono uscite cose non vere».
Ci mancava solo questa, alla vigilia della delicatissima trasferta di Lecce di stasera che il Diavolo non può fallire, contro l’ex Giampaolo desideroso di rivincite. La tensione è altissima. E la quarta sconfitta consecutiva potrebbe anche costare il posto a Conceicao.
scazzo tra sergio conceicao e davide calabria 2
Dopo il flop con la Lazio, il club gli ha confermato la fiducia. La riflessione ai piani alti di Casa Milan è che la stagione sia ormai compromessa e quindi l’orientamento sarebbe quello di non cambiare più, portando a conclusione l’annata per poi organizzare la (doverosa) rivoluzione estiva. Ma è chiaro che senza una svolta immediata, almeno nei risultati, una decisione forte diventerebbe pressoché inevitabile. Così non si può andare avanti. Perché se il nono posto è già una sentenza, il Milan ha almeno il dovere di provare a salvare la faccia. La Champions con i suoi 60 milioni ormai è sfumata, ma occorre entrare al meno in Europa. In caso di esonero circola il nome di Tassotti, una sorta di padre della patria, oggi collaboratore di Oddo a Milan Futuro. Non fa i salti di gioia all’idea di prendersi una grana del genere (chi li farebbe?) ma i profili in caso di ennesimo ribaltone non sono molti.
La confusione è totale.
Chiudere con uno slancio d’orgoglio la stagione è fondamentale, ma serve già pianificare il futuro, anticipando i tempi. L’ad Furlani ha trascorso gli ultimi giorni a New York dal patron Cardinale per ridefinire gli equilibri interni e tracciare le linee guida della prossima stagione. Il primo passo è la scelta del direttore sportivo, dalla quale a catena dipenderà quella del prossimo allenatore, visto che Conceicao ha chance vicine allo zero di restare. Il retroscena delle ultime ore è che il Milan farà un tentativo in extremis per Berta, il candidato preferito per esperienza e standing.
L’ex manager dell’Atletico Madrid ha un dialogo molto avviato con l’Arsenal, i rossoneri si sono mossi tardi, ma non ha ancora firmato. Vedremo. In pole position c’è Tare, a seguire Paratici.
Il presente intanto è a Lecce, dove Conceicao già privo degli squalificati Maignan e Pavlovic potrebbe fare scelte forti: Leao rischia l’ennesima panchina.
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