allegri

SIAMO SEMPRE PIU’ ALLEGRI - DALL’INFERNO AL PARADISO, IL CAPOLAVORO DEL CONTE MAX: “ALL’INIZIO DEL CAMPIONATO C’ERA UN’ARIA NON SIMPATICA INTORNO ALLA JUVE E ANCHE DENTRO. IL FATTO CHE CI CONSIDERASSERO SCARSI MI FACEVA SORRIDERE MA E’ STATO UNO STIMOLO” - POGBA E MORATA VIA?

allegri allegri

Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”

 

Il terzo scudetto di Max, il secondo consecutivo alla Juventus, è il più esaltante. Perché nasce dalla sofferenza lunga e profonda dei primi mesi in cui, più che il riferimento degli Invincibili, sembrava l' allenatore confuso di una squadra allo sbando. «Il fatto che ci considerassero scarsi mi faceva sorridere, ma è stato uno stimolo», dice Allegri nel momento del trionfo.

 

Tutto è nato nella notte buia (e tempestosa) al Mapei Stadium, contro il Sassuolo che gli aveva già sottratto la panchina del Milan e sembrava potesse portargli via anche quella dei bianconeri.

 

I numeri delle prime 10 giornate sono una fotografia imbarazzante ma ingiallita: tre sole vittorie, 4 sconfitte, due punti appena nelle prime tre uscite allo Stadium contro Udinese, Chievo e Frosinone. In molti hanno pensato che fosse svanito l' effetto Conte. Perché sotto sotto, nel pianeta Juve, la convinzione generale era che il quarto scudetto fosse stato vinto con Max in panchina ma sulla spinta di quanto aveva insegnato il suo ingombrante predecessore:

 

ALLEGRIALLEGRI

«C' era un' aria non simpatica intorno alla Juve e anche dentro», dice adesso l' allenatore dei campioni ricordando i momenti bui.
 

Allegri è ottimista per natura. E con il sorriso ha sopportato tutto. Le critiche della gente, le frecciate degli opinionisti, le perplessità dei suoi stessi dirigenti. Oggi è pronto a rinnovare il contratto sino al 2018 (la firma è attesa in questa settimana) con un progetto tanto semplice quanto ambizioso: sistemare la Champions in bacheca nel giro di due anni. Ma allora, dopo il tonfo contro Di Francesco e il primo posto della Roma lontano 11 punti, l' esonero non era soltanto una boutade dei giornali.
 

L' allenatore ha ricucito e ricompattato, scelto soluzioni affidabili (il 3-5-2), toccato i tasti giusti, contato sulla fattiva collaborazione degli uomini forti dello spogliatoio. E così è nata una storia dentro la storia.

ALLEGRIALLEGRI

 

Vincere scalando undici posizioni senza mai perdere, anzi vincendo sempre (24 volte in 25 partite), va al di là di ogni ragionevole previsione e consegna Allegri all' immortalità bianconera. «È una stagione irripetibile, pazzesca. La nostra forza è stata non pensare a dove eravamo finiti e giocare partita dopo partita». Sembra facile, ma non lo è.
 

RAIOLA E POGBARAIOLA E POGBA

Come ci sia riuscito, lo sa solo lui. Noi possiamo ammirare il cammino trionfale, la rabbia che lo ha accompagnato, la maturazione dei campioni. Allegri ha gestito i problemi di crescita di Pogba, l' ambientamento di Dybala, i malesseri di Mandzukic, diventando il coagulante nella rincorsa. E la sua conferma è diventata inevitabile.

 

Diciamocelo con sincerità: Max avrebbe volentieri cambiato aria. Sino a un mese fa il suo piano era vincere e andarsene. Andrea Agnelli, con l' abile regia di Marotta, è stato bravo a toccare le corde giuste: la Champions, sfuggita all' ultimo secondo in Baviera. È il prossimo step bianconero:

 

MORATAMORATA

«Giocarla da protagonisti è l' obiettivo della prossima stagione, ma bisogna anche ripetersi in Italia», dice l' ingordo Max che punta alla riconferma dei suoi campioni, da Dybala (scontato) a Pogba (più difficile) sino a Morata (complicatissimo) perché «per vincere ci vogliono i giocatori bravi». Sembra un testamento e invece è l' inizio di una lunga corsa.
 

 

allegriallegri

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...