TIRI MANCINI - VIA HANDANOVIC, JESUS, HERNANES E FORSE KOVACIC: SU INPUT DEL TECNICO L’INTER PREPARA L’ENNESIMA RIVOLUZIONE - ICARDI RIMANDA IL RINNOVO MA RESTERÀ - ASSALTO A YAYA TOURÈ
Matteo Spaziante per “Libero quotidiano”
«A volte per vincere occorre fare le rivoluzioni». Parole e musica di Roberto Mancini. E il Mancio all’Inter vuole maledettamente tornare a vincere. Motivo per cui la rivoluzione è già iniziata, l’estate che arriva la completerà. Per rivedere finalmente una squadra che possa almeno lottare per qualcosa di importante. Di fronte i nerazzurri hanno ancora 9 partite, che avranno una sola utilità: un ultimo appello per capire chi è da Inter e chi no.
Mancini si è già fatto un’idea, anzi se l’è fatta dopo i primi allenamenti a novembre, ha voluto provare ad impostare il suo gioco, ma ha capito che con questa rosa è impossibile. Da qui il ripulisti: via almeno in 10 (sui 25 oggi in rosa) e 5/6 arrivi di alto livello, anche grazie ad un investimento da 30 milioni di Thohir. La lista dei partenti è bella corposa, in ogni ruolo. Il primo sarà Samir Handanovic, che dopo essere esploso all’Udinese sperava di fare un bel salto in avanti all’Inter.
Non è avvenuto, a luglio lo sloveno compirà 31 anni e vuole giocare la Champions, quindi rivederlo a Milano sarà complicato (Roma in vantaggio). Per sostituirlo si parla di un parametro zero d’esperienza (come Cech o Reina) che faccia da chioccia ad un giovane (Bardi o Di Gennaro).
La vera rivoluzione sarà in difesa: a Jonathan non verrà rinnovato il contratto così come a Campagnaro e a Felipe, mentre alla prima offerta valida saluteranno Nagatomo, Vidic e soprattutto Juan Jesus, obiettivo delle ultime contestazioni «social» dei tifosi. Confermati solo Ranocchia, Santon, Dodò e D’Ambrosio oltre all’arrivo di Murillo, per il resto bisognerà ricostruire, obiettivi principali sono Dragovic e Vida come centrali e Darmian-Widmer sugli esterni. In mediana molto dipenderà da Kovacic, per il quale Mancini non stravede come quando è arrivato.
L’Inter finora ha rifiutato qualsiasi offerta, però, bloccato Icardi (ne parliamo sotto), potrebbe essere lui il sacrificato. Come il croato il tecnico vede poco anche Hernanes, anche se serve una proposta importante per evitare la minusvalenza (intorno ai 16/18 milioni), e pure Kuzmanovic e Obi sono in partenza. Tutto per arrivare al giocatore ritenuto la pietra angolare della nuova Inter, cioè Yaya Tourè.
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Le trattative sono già iniziate, soprattutto con l’agente visto che il vero problema è rappresentato dall'ingaggio (oggi guadagna 11 milioni annui), poi si parlerà con il City. Sulla lista del Mancio ci sono anche Toulalan (Inter in vantaggio), Allan e l’altro svincolato Milner. Tutto però è legato alla situazione Icardi. Il bomber argentino, ieri il più acclamato ad Appiano Gentile dalla sessantina di tifosi presenti, è ancora in trattativa per il rinnovo: per ora la firma è lontana, nessun no definitivo ma le due parti devono ancora trovare l’accordo sullo stipendio, anche se la buona riuscita dell’affare non sembra in pericolo.
Mancini lo reputa incedibile, certo poterlo vendere al suo massimo aiuterebbe molto l’Inter con il resto del mercato. Anche perché il tecnico jesino si aspetta un altro grande colpo, visto che a giugno rimarrà solo con Maurito, Shaqiri e Palacio (Podolski tornerà all’Arsenal) in attacco. Dybala, Jovetic e Lavezzi i favoriti, attenzione anche al Chicarito Hernandez e a Perisic, oltre alle ipotesi low cost Ayew e Gignac. La rivoluzione manciniana è pronta.
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