
STIPSI KING! RIMEDI PER LA STITICHEZZA: O ANDATE A PRANZO A GUBBIO (DOVE UN COMMENSALE SI "PERDEVA LA MERDA COME LE OCHE") OPPURE ASCOLTATE I CONSIGLI DELL’ESPERTO – “I PRODOTTI A BASE DI ESTRATTI DI ERBE AGISCONO SPESSO CON UN MECCANISMO IRRITANTE, DI CONSEGUENZA NEL BREVE TERMINE FUNZIONANO PERCHÉ FANNO EVACUARE VELOCEMENTE, MA NEL LUNGO TEMPO DANNO DEGLI EFFETTI COLLATERALI E SOPRATTUTTO OBBLIGANO AD AUMENTARE LA DOSE, NONOSTANTE SI ABBIA SEMPRE MENO BENEFICIO. QUINDI LA MIGLIOR COSA È…”
La stipsi, una patologia che affligge tante persone, ma che spesso è presa sotto gamba o confusa con qualcos’altro. Sul tema è intervenuto nel corso della trasmissione Elisir, su Rai3, il dottor Carlo Fabbri, direttore del reparto di gastroenterologia ed endoscopia digestiva presso l'ospedale Morgagni di Forlì e l'ospedale Bufalini di Cesena.
Molte persone credono di soffrire di stipsi, ma in realtà spesso ci si può confondere. Fabbri fa chiarezza: “Il cibo viaggia nell'intestino e ogni intestino ha una propria andatura, di conseguenza ci possono essere degli intestini che viaggiano e trasportano il cibo più lentamente di altri.
Oltre alla velocità del transito intestinale, c’è poi l’espulsione finale delle feci, che è a sua volta un argomento. La diagnosi di stipsi viene fatta sui pazienti che evacuano meno di tre volte a settimana. Poi ci sono persone con ‘pigrizia intestinale’, ovvero chi ha la sensazione di non evacuare completamente, di avere difficoltà espulsive, questa viene chiamata pigrizia intestinale. L’intestino infine può variare molto da persona a persona, sia come lunghezza, sia in quanto a numero di curve, di spigolosità che rallentano ulteriormente il passaggio del cibo”.
Cosa può peggiorare la stipsi?
Prosegue Fabbri: “Fattori legati allo stile di vita, ad una scarsa quantità di moto, all'alimentazione. Ma anche gli interventi chirurgici possono causare cicatrici e restringimenti. Persino la gravidanza, con le sue modificazioni ormonali e i piccoli traumi nella zona anale, possono facilitare la stipsi. Fattori come il diabete, l'obesità, una dieta povera di fibre sono predisponenti ad una stipsi, che spesso diventa cronica, ovvero perdura oltre i sei mesi”.
Quando è bene rivolgersi al medico?
“Quando non ci facciamo una ragione di un importante ritardo nell’evacuazione. Spesso riusciamo a capire da soli che delle situazioni emotive transitorie, o ad esempio un viaggio, sono la causa. Quando vediamo però che la stitichezza si radica o addirittura si associa a sintomi di allarme, come la presenza di sangue nelle feci, allora la stipsi va indagata. Tra l’altro sopra i 50 anni in Italia si può fare lo screening gratuito per il tumore del colon, tramite l’esame del sangue occulto nelle feci: uno screening di cui vale la pena approfittare per tenerci controllati”
Stipsi e integratori: funzionano?
Spesso la stitichezza viene curata autonomamente con lassativi ma anche integratori a base di erbe. “Ma i prodotti a base di estratti di erbe – prosegue Fabbri – agiscono spesso con un meccanismo irritante, di conseguenza nel breve termine funzionano perché fanno evacuare velocemente, ma nel lungo tempo danno degli effetti collaterali e soprattutto ci obbligano ad aumentare la dose, nonostante si abbia sempre meno beneficio.
Quindi la miglior cosa è utilizzare dei lassativi osmotici, cioè che trattengono acqua, mangiare frutta matura ed aiutarci con degli integratori ‘gentili’. E poi, tenere sotto controllo il nostro stato emotivo, che essendo l’intestino il ‘secondo cervello’ può agire trattenendo internamente le nostre feci. Infine, consiglio sempre valido per tutti, mangiare lentamente”.
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