alex mather adam hansmann the athletic

“ERO UN FAN FRUSTRATO PERCHÉ ERA IMPOSSIBILE TROVARE ARTICOLI DI QUALITÀ SULLE MIE SQUADRE DEL CUORE” – LA STORIA DI ALEX MATHER E ADAM HANSMANN, I DUE  FONDATORI DI “THE ATHLETIC”, IL GIORNALE SPORTIVO ONLINE A PAGAMENTO (MA SENZA PUBBLICITÀ) CHE STA PER ESSERE ACQUISTATO PER 550 MILIONI DI DOLLARI DAL NEW YORK TIMES  – IL SITO È STATO CHIAMATO IL “NETFLIX” DEI GIORNALI SPORTIVI. MA IL VERO MODELLO È UBER: “VOGLIAMO ESSERE I PIÙ IMPORTANTI GIORNALI LOCALI DI SPORT. INUTILE FARE CONCORRENZA SUL NAZIONALE AI GRANDI MEDIA"

alex mather adam hansmann 6

Massimo Sideri per il “Corriere della Sera”

 

«Non esistono piccole squadre. Esistono solo grandi storie». Quale tifoso lo metterebbe in discussione quando legge della sua squadra del cuore? Ma è proprio di loro, i tifosi, che parlava Alex Mather mentre, con questa frase, assumeva giornalisti in giro per gli Stati Uniti per seguire i team locali e universitari del football americano, del basket, del baseball e dell'hockey su ghiaccio. 

 

Mather è lo startupper quarantaduenne che con Adam Hansmann, trentaquattro anni, ha fondato nel gennaio del 2016 The Athletic , il giornale sportivo senza pubblicità - leggi solo se paghi - che sta per essere acquistato per 550 milioni di dollari dal New York Times . 

 

the athletic 5

La storia di The Athletic, un caso nei media che ora tutti cercheranno di studiare e magari replicare, è iniziata così, con dei tifosi frustrati e l'intuizione di restare locali nell'era globale di Internet: «Quando mi sono spostato a San Francisco - aveva raccontato tempo fa Mather - ero un fan frustrato perché era impossibile trovare articoli di qualità sulle mie squadre del cuore di Philadelphia. I contenuti generati dagli utenti (leggi Facebook e social network, ndr ) erano deludenti». 

alex mather adam hansmann 5

 

«I giornali nazionali parlano solo dei Dallas Cowboys» aveva aggiunto sarcastico lo stesso Mather su un podcast di Recode. I due (segni particolari: nessuna esperienza di giornalismo) si sono conosciuti lavorando insieme per Strava, l'app per runner e ciclisti. Hansmann è l'uomo della finanza: ha studiato all'Università di Notre Dame dove, a diciannove anni, aveva già messo su un servizio notturno per fornire bibite fresche nel dormitorio del campus («Ho scoperto in questo modo di voler fare l'imprenditore»). 

 

alex mather adam hansmann 3

Mather è l'uomo del prodotto. Così a Chicago, nel gennaio del 2016, aprono il primo sito di The Athletic , assumendo i migliori giornalisti sportivi dai media locali che stavano chiudendo. Chi ha messo in dubbio che dietro ogni crisi si nasconda un'occasione? Hanno fatto la stessa cosa in tante altre città: da Toronto, la seconda, a Londra, l'ultima, con cui si sono aperti al calcio. 

the athletic 2

 

Mather è diventato noto perché allo stesso New York Times aveva spiegato così, nel 2017, il suo modello di business: «Succhieremo ai giornali locali i loro migliori talenti, rendendogli difficile la vita». Non ce n'era bisogno: sono centinaia i media locali che hanno chiuso negli ultimi anni negli Usa. Oggi, a scanso di equivoci, ha abbandonato la retorica del tipico «disruptor» californiano. 

alex mather adam hansmann 2

 

The Athletic è stata definita la Netflix dei giornali sportivi. Ma il vero modello è Uber: essere in tutte le città dove il servizio ha una forte domanda («Vogliamo essere i più importanti giornali locali di sport nelle principali città. Inutile fare concorrenza sul nazionale ai grandi media»). La tecnologia chiaramente c'è, ma Mather preferisce parlare di talenti: «Il trucco è avere la migliore squadra pagandola il 30-40% in più di prima». 

 

the athletic 3

Oggi ha 500 giornalisti e ha funzionato: il New York Times sta pagando 458 dollari ad abbonato (quelli del New York Times valgono circa il doppio). Il primo investitore della società è stato il loro ex capo in Strava. La qual cosa conferma una vecchia regola: sempre mantenere i buoni rapporti con i propri ex capi.

alex mather adam hansmann 1the athletic 5the athletic 1the athletic 2the athletic 3the athletic 4the athletic 4alex mather adam hansmann 4

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…