PUTINATE - IL THINK TANK GUIDATO DA ALEXEJ GROMYKO, NIPOTE DI UNO DEI PIÙ FAMOSI MINISTRI DEGLI ESTERI DELL’ERA SOVIETICA, MANDA DEI DISPACCI A MOSCA IN CUI ELENCA I POLITICI TEDESCHI PIÙ FACILI DA CONDIZIONARE: OLAF SCHOLZ È CONSIDERATO "IL MIGLIORE DEI CATTIVI"; IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA AFD È LA FORZA POLITICA PIÙ VICINA A PUTIN E "QUINDI VA RAFFORZATA" - L'APPUNTAMENTO A BAKU IL 20 E 21 OTTOBRE DOVE RUSSI E ALCUNI POLITICI TEDESCHI SI INCONTRERANNO...
Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per www.repubblica.it
Olaf Scholz “è il migliore dei cattivi”. Ossia, il leader occidentale meno determinato a difendere l’Ucraina. Questa valutazione arriva dritta dritta da Mosca, da un think tank guidato da Alexej Gromyko, nipote di uno dei più famosi ministri degli Esteri dell’era sovietica. A intervalli regolari, Gromyko manda dispacci a Mosca e all’ambasciatore russo a Berlino per suggerire le strategie più efficaci per ribaltare la realtà e muovere la Germania su posizioni più filorusse.
Occorre “aumentare la pressione per alimentare le paure dei cittadini tedeschi su un possibile conflitto tra la Nato e la Russia”, si legge nei report. O bisogna a diffondere l’idea che il conflitto in Ucraina sia stato “provocato dall’Occidente”.
Soprattutto: urge rafforzare forze politiche filorusse come l’Afd e il partito di Sahra Wagenknecht e corteggiare esponenti della Spd e Cdu, tradizionalmente più vicini a Mosca, per rafforzare la retorica anti-ucraina.
Fin qui, nulla di nuovo. Tentativi russi di diffondere strategie e bugie che si ritrovano in molti partiti e movimenti europei, anche italiani, a difesa dell’indifendibile: l’invasione dell’Ucraina. Ma in questo caso, non si tratta di semplici incursioni di Putin per condizionare la battaglia occidentale per liberare Kiev.
Secondo quanto raccontato dal settimanale Zeit e dal programma di inchiesta Kontraste, la strategia di lobbying di Gromyko e di altri emissari del Cremlino sta andando ben al di là dei semplici dispacci. Ormai esiste una vera e propria avanguardia in Germania, la “Baku-Connection”, che il Cremlino sta cercando di arruolare per i propri scopi.
Si è riunita già una volta ad aprile, e un altro incontro è previsto a breve, il 20 e 21 ottobre, appunto a Baku, nella capitale dell’Azerbaigian.
Che Putin consideri la Germania il ventre molle di un Occidente che quasi tre anni fa ha voltato giustamente le spalle alla Russia, non è una novità. […]
Ma ora ci sono le prove che qualcosa si sta muovendo, che gli emissari di Vladimir Putin hanno preso di mira da tempo alcuni politici tedeschi per favorire un ammorbidimento delle posizioni occidentali su Mosca e per forzare una ripresa del dialogo con la Russia.
Nei rapporti che sono stati mandati a Mosca per aggiornare sullo stato dei lavori di ‘lobbying’ su Berlino, il cancelliere Olaf Scholz viene definito “il migliore dei cattivi”, cioè il leader occidentale meno adamantino, nella posizione verso Mosca. E si punta molto su Wagenknecht e sul leader più controverso dell’Afd, Bjoern Hoecke, per diffondere la propaganda di Mosca.
Ma anche su “Muetzenich and Co”, come li definisce Gromyko, sull’ala della Spd più morbida con Putin. E su una fetta della Cdu, ad esempio sull’ex candidato alla cancelleria ed ex governatore del Nordreno-Westfalia, Armin Laschet.
Soprattutto, dalle rivelazioni dei media tedeschi emerge un appuntamento concreto, svelato grazie a documenti riservati. Il prossimo 20 e il 21 ottobre alcuni politici tedeschi sono attesi a Baku, nella capitale dell’Azerbaigian, dove gli uomini di Putin vorrebbero convincerli a riesumare il “Dialogo di San Pietroburgo”, un forum fondato dall’ex cancelliere Gerhard Schroeder e da Vladimir Putin nel lontano 2001 per favorire il dialogo Berlino-Mosca, ma ufficialmente cancellato nel 2021, poco prima dell’invasione dell’Ucraina.
Sulla lista dei partecipanti della riunione ci sono ad esempio l’ex governatore del Brandeburgo che ha diretto a lungo il Forum Germania-Russia, Matthias Platzeck (Spd), l’ex capo della cancelleria ai tempi di Merkel Roland Pofalla (Cdu), l’ex candidato cancelliere Armin Laschet (Cdu) o il lobbista filorusso Martin Hoffmann. […]