CON VANNACCI, LA LEGA FINISCE A STRACCI! C’È PREOCCUPAZIONE TRA I GOVERNATORI DEL CARROCCIO PER IL FATTO CHE LA LEGA SI STA “VANNACCIZZANDO”. SALVINI, CHE HA IGNORATO GLI APPELLI DI CHI GLI CHIEDEVA DI NON CANDIDARE VANNACCI, ORA SI RITROVA COL DUPLEX DEL "RASSEMBLEMENT NATIONAL" MARINE LE PEN-BARDELLA A TUONARE CONTRO LA SCELTA DELL’UFFICIALE INDICATO COME UNO DEI VICEPRESIDENTI DEL GRUPPO DEI PATRIOTI. I FRANCESI NON VOGLIONO IL GENERALE CONSIDERATO TROPPO POLITICAMENTE SCORRETTO…
Dagonota
C’è preoccupazione tra i governatori della Lega per il fatto che il Carroccio si sta “vannaccizzando” e che a Bruxelles il generale farà il bello e il cattivo tempo.
Salvini, che ha ignorato gli appelli di chi gli chiedeva di non candidare Vannacci, ora si ritrova col duplex del Rassemblement National Marine Le Pen-Bardella a tuonare contro la scelta dell’ufficiale indicato come uno dei vicepresidenti del Gruppo dei Patrioti.
I francesi non vogliono il generale considerato troppo politicamente scorretto. Nel mirino le dichiarazioni “omofobe” rese “dal signor Vannacci e che rappresentano un problema”…
ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI
VANNACCI
Marco Bresolin e Federico Capurso per la Stampa - Estratti
Quando c’era Lui, i treni arrivavano in orario. Ora che c’è lui, anche gli aerei fanno ritardo. E non consentono di presentarsi in tempo alle riunioni politiche per l’avvio della Decima (sic!) legislatura. Il “lui” con la elle minuscola è Roberto Vannacci, l’ex generale dell’Esercito con una passione sfrenata per le citazioni del Ventennio che ora è diventato non solo eurodeputato, ma anche vicepresidente del gruppo dei Patrioti.
Il problema è che anche nel gruppo più politicamente scorretto dell’Europarlamento, il generale è considerato troppo politicamente scorretto. E così la delegazione del Rassemblement National ha chiesto di togliergli le mostrine da vicepresidente e degradarlo a semplice eurodeputato, aprendo uno scontro senza precedenti tra il partito di Marine Le Pen e quello di Matteo Salvini.
Ma siccome non tutti i mali vengono per nuocere, il ritardo di ieri ha consentito alla Lega di buttare la palla in tribuna e di congelare la pratica. I francesi – ha rivelato Jean-Paul Garraud, capodelegazione del Rassemblement – volevano un chiarimento su alcune «dichiarazioni che sono state rese dal signor Vannacci» e che «rappresentano un problema».
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Le dichiarazioni in questione sono quelle a tinte omofobe che non sono affatto piaciute al partito oggi guidato da Jordan Bardella, che ieri ha schivato i cronisti. Non ci sarebbero problemi da parte delle altre delegazioni, come quella di Fidesz oppure quella degli spagnoli di Vox. È un problema principalmente francese, ma siccome la delegazione del Rassemblement conta 30 eurodeputati su 84, la loro opinione conta.
Anziché paracadutarsi in mimetica sull’Eurocamera come promesso, ieri Vannacci è arrivato molto più modestamente a Strasburgo nel tardo pomeriggio indossando una polo scura e trascinando un trolley come tutti gli altri. Quando si è presentato, la riunione tra i membri del bureau dei Patrioti era praticamente finita.
«Ne abbiamo parlato, ma non molto perché lui è arrivato in ritardo e dunque non abbiamo potuto discutere con lui» ha spiegato Garraud, confermando che la pratica non è ancora chiusa: «Ne riparleremo». La scorsa settimana, l’ex generale era stato eletto vicepresidente in contumacia, su indicazione della Lega. Dunque un confronto vero e proprio con i francesi non c’è mai stato.
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