giuseppe conte virginia raggi alessandro di battista beppe grillo

VIRGINIA RAGGI ASPETTA IL MOMENTO PER AZZANNARE CONTE – BEPPE GRILLO CHE, COME DAGO-DIXIT, HA DECISO DI ANDARE ALLA RESA DI CONTI CON PEPPINIELLO APPULO, HA CONSIGLIATO ALLA SINDACA DI NON AVERE FRETTA NEL DARE L'ASSALTO ALLA GUIDA DEL M5S – INTANTO LEI ORGANIZZA UNA STRATEGIA INSIEME A DI BATTISTA IN NOME DEI “VECCHI VALORI GRILLINI”, FERQUENTA UN MASTER SULL'AMBIENTE ALLA SAPIENZA E INCASSA L'APPREZZAMENTO DI DAVIDE CASALEGGIO…

Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”

 

beppe grillo virginia raggi

L'ultimo ordine che Virginia ha dato alla Raggi è questo: «Non avere fretta, così da non fare passi falsi». L'ex sindaca di Roma, spina nel fianco del presidente M5s Giuseppe Conte, da quando ha lasciato la poltrona più alta del Campidoglio perché arrivata quarta alle comunali del 2021, si è mossa sotto il pelo dell'acqua. Come un sottomarino. […]

 

 La cercano tutti, la invitano di qua e di là gli amici e i sodali, è entrata in una fase di neo attivismo che la cerchia di Giuseppe Conte vede con sospetto. Lei avrebbe l'ansia guerrigliera, ma con Beppe Grillo, durante il loro incontro a due nel classico hotel Forum, quartier generale del fondatore quando sbarca a Roma, e ultimamente lo fa quando c'è aria di tempesta, hanno stabilito una strategia che unisce cautela e insidiosità.

 

beppe grillo luigi di maio alessandro di battista virginia raggi

Questo è il volto nuovo, da goccia cinese, di Raggi alla riconquista di un posto al sole, anzi sulle cinque stelle. Una seconda vita politica, ancora da definire precisamente. Ma «io ci sono», dice ai suoi. Perché, pur essendosi sottratta ai radar in questi ultimi anni, ha comunque tessuto la sua rete che adesso si va stringendo. Aspettava il momento giusto della prima crisi della leadership di Conte, seduta sulle rive di quel fiume lungo il quale passano i corpi politici non più in grande salute. E non vedeva l'ora di dire all'ex premier e agli altri: «Rieccomi».

 

VIRGINIA RAGGI DOPO L INCONTRO CON BEPPE GRILLO ALL HOTEL FORUM

Brucia in lei, e questa è la spinta del suo nuovo engagement, il divieto contiano a inserirla nelle liste delle Europee. Sperava di arrivare a Bruxelles e aveva abbassato, se non addirittura spento, la carica delle sue polemiche contro il presidente M5s proprio nella speranza di una candidatura. Poi la doccia fretta.

 

Del resto, Grillo le aveva predetto che difficilmente avrebbe raggiunto il suo scopo e lo stesso fondatore le aveva fatto presente che la regola del limite dei due mandati sarebbe stata inderogabile. Non c'è rimasta bene per queste puntualizzazioni e però il rapporto tra i due è rimasto solido. Ed è il punto di partenza del suo sperato riscatto.

 

Che passa attraverso una strategia composta, e qui ritorna l'immagine originaria e identitaria ma riformulata, da cinque stelle. La prima è quella del pacifismo, e lei si è molto battuta in favore di un referendum contro l'invio delle armi in Ucraina, rivaleggiando anche in questo caso con Conte. La seconda: lotta alla mafia al fianco delle Agende rosse. E poi: l'impegno sul fronte del femminismo e contro le violenze di genere, e su questo fronte sta lavorando insieme a diverse associazioni di donne.

 

virginia raggi alessandro di battista

La quarta stella, in tandem con Alessandro Di Battista, è la richiesta del riconoscimento dello stato della Palestina. E, infine, la quinta, forse la stella più importante perché custodisce il dna del grillismo della fondazione, è l'ambientalismo.

 

Quando qualcuno la chiama al telefono spesso si sente rispondere: «Non posso parlare, sono a lezione». A lezione? Sì. Perché Raggi sta frequentando a La Sapienza un master di diritto ambientale. […]

 

virginia raggi giuseppe conte

Si sente sempre con Di Battista, va ai suoi banchetti allestiti dall'associazione Schierarsi e insieme hanno organizzato la manifestazione del 28 giugno pro Palestina, ma Grillo le fa notare: «Devi essere né troppo vicina né troppo lontana da Alessandro». Perché Dibba è comunque esterno a M5s mentre lei mantiene tuttora un ruolo nel comitato di garanzia del partito. Sta di fatto che l'ex sindaca gode anche dell'apprezzamento di Davide Casaleggio: «Raggi e Di Battista sono rimasti fedeli a loro stessi e ai loro impegni», osserva il figlio del co-fondatore molto vicino all'ex grillino.

 

E il cuore dell'impegno politico di Raggi è il «no» anticontiano a un'alleanza a priori con il Pd. Ma su questo Virginia ancora non ha capito - ed è il nocciolo della questione - se Grillo è con lei oppure no.

VIRGINIA RAGGI GIUSEPPE CONTEbeppe grillo abbraccia virginia raggivirginia raggivirginia raggi virginia raggi alessandro di battista beppe grillo abbraccia virginia raggi

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...