ior vaticano banca papa francesco sposi

VIVA GLI SPOSI, MA NON IN VATICANO – IL LICENZIAMENTO DEI DUE DIPENDENTI DELLO IOR, “CACCIATI” PERCHÈ SI SONO SPOSATI INFRANGENDO IL REGOLAMENTO INTERNO, SCATENA LE PROTESTE DEL PERSONALE LAICO DELLA SANTA SEDE: “IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO, ANZICHÉ ESSERE DIFESO E SOSTENUTO, È DIVENTATO MOTIVO PER LA PERDITA DEL LAVORO” – GLI AVVOCATI SONO AL LAVORO PER IL RICORSO – PERCHÉ IL PAPA NON HA MAI RISPOSTO ALLA RICHIESTA DI DISPENSA DAL REGOLAMENTO PRESENTATA DALLA COPPIA?

Estratto dell’articolo di Franca Giansoldati per “Il Messaggero”

 

ior - citta del vaticano

Sull'atto di licenziamento le parole burocratiche, fredde, notarili. «Recesso immediato del rapporto di lavoro ai sensi dell'articolo 75 del Regolamento per il personale per le motivazioni indicate all'articolo 7, comma 4, secondo capoverso». Gli effetti concreti, invece, purtroppo sono carne viva, pulsano e stanno stravolgendo i destini di cinque persone: […] i due dipendenti cacciati dallo Ior il primo ottobre, e i loro tre bambini piccoli. Tutti legati ad una stagione incerta. Ormai disoccupati, senza stipendio, con il mutuo da pagare […]

 

Gian Franco Mammi

Del resto nessuno in Vaticano avrebbe mai immaginato potesse finire così. E intanto monta la protesta. L'atto è stato già impugnato e notificato a Gian Franco Mammì e a Jean Baptiste de Franssu, rispettivamente direttore generale e presidente dello Ior. Laura Sgrò, legale dei due ragazzi, riferisce che quel pezzo di carta è da ritenersi «nullo, illegittimo e gravemente lesivo dei diritti fondamentali e privo di qualsiasi effetto».

 

Da come si sono messe le cose, salvo qualche "miracolo" da parte di Papa Francesco, è difficile che questo caso emblematico non finisca dritto al tribunale ordinario, attualmente presieduto da Giuseppe Pignatone, l'unico foro competente per dirimere tutte le questioni della banca vaticana.

 

ior - banca del vaticano

È la prima volta nella storia della Chiesa moderna che il sacramento del matrimonio diventa motivo di licenziamento. Praticamente un paradosso in un sistema dove le fonti del diritto canonico comprendono le Sacre Scritture, le opere dei Padri della Chiesa, i principi morali e non di certo i regolamenti amministrativi del personale.

 

[…]  Il caso dei due sposini dello Ior è stato al centro di una lunga riunione da parte dell'Associazione dei dipendenti laici vaticani, una specie di sindacato interno nato ai tempi di Paolo VI: «Ciò che fa più male alla Chiesa e a tutti noi cattolici, che la serviamo con il nostro lavoro quotidiano, è l'amara constatazione che il sacramento del matrimonio, ormai svilito in ogni parte del mondo, anziché essere difeso e sostenuto, è diventato motivo per la perdita del lavoro. Questo al pari di un atto gravemente illecito come il furto o la rivelazione di segreti d'ufficio».

 

papa francesco in belgio 3

Vengono anche annunciate «iniziative concrete di protesta a sostegno dei due colleghi». Cosa possano essere però non sa. In Vaticano non sono mai stati fatti scioperi veri e propri. Solo una volta, nel 1969, i gendarmi in servizio al Cortile di San Damaso, stanchi dei turni massacranti, decisero di lasciare sguarnite alcune postazioni.

 

[…]  la banca ha spiegato di aver «preso la difficile decisione» per non creare «situazioni di conflitti di interesse nella operatività» di una struttura di soli 105 dipendenti riuniti in un'unica sede, senza filiali.

 

ior - citta del vaticano

L'Adlv ritiene che ormai sia giunto il tempo di affrontare la grande questione del lavoro in Vaticano aprendo «una stagione in cui il diritto sia basato su principi universalmente riconosciuti, e non su interpretazioni unilaterali. Colpisce però il silenzio assordante degli organi istituzionali e l'apparente carenza di umanità. La notizia del licenziamento ci lascia basiti. Avevamo tutti sperato in una soluzione bonaria mentre lo Ior è andato oltre ogni diritto umano». E oggi il Papa rischia di avere una famiglia in difficoltà in più.

ior - citta del vaticano ior - banca del vaticano ior - banca del vaticano SEDE DELLO IOR IN VATICANO

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…