gravina supercoppa

CI SIAMO VENDUTI AGLI ARABI PER SOLDI E ALLA FINE CI HANNO SCHIFATO – LA LEGA SERIE A AVEVA ESULTATO PER L'ACCORDO PER DISPUTARE LA SUPERCOPPA IN ARABIA – MA IL TROFEO E’ GIUDICATO DAGLI SCEICCHI DI SCARSO APPEAL PER VIA DI UN CAST (PARLIAMO DI NAPOLI, INTER, LAZIO E FIORENTINA) CHE POCO ATTIZZA I SAUDITI - ZILIANI: “PER DUE SPICCIOLI IN PIÙ CI SIAMO BUTTATI NELLE MANI DEGLI SCEICCHI A CUI OGGI È GIÀ PASSATA LA VOGLIA DI VEDERCI GIOCARE”

Paolo Ziliani per il “Fatto quotidiano” - Estratti

 

gravina

Ricordate quando il presidente federale Gravina nei giorni scorsi rivelò alla stampa impettito e con tono stentoreo: “Abbiamo rifiutato di organizzare con l’Arabia i Mondiali del 2034 per questioni morali e per la non condivisione di alcuni valori: non si può far finta di nulla sempre”?

 

(…)

Per chi non lo sapesse, proprio lui aveva benedetto infatti in primavera, dall’alto del suo soglio pontificio, l’accordo stipulato con l’Arabia Saudita dalla Lega Serie A, accordo che prevede la disputa di quattro delle prossime sei Supercoppe Italiane nello stato arabo.

 

supercoppa italiana 5

Ritrovandosi il nostro calcio con le pezze al culo, pur di portare a casa qualche spicciolo in più – e a dispetto dei calendari ingolfati che rendono difficile trovare spazi per partite o format inventati ex novo –, i nostri eroi hanno dapprima scopiazzato la Liga spagnola trasformando il format della Supercoppa in una Final Four con quattro club in lizza (…) dopodiché, col cappello in mano se ne sono andati a elemosinare al tavolo degli sceicchi qualche milione in più – le questioni morali sono passate quel giorno in secondo piano spuntando la bellezza di 23 milioni, 7 dei quali appannaggio del club vincitore.

 

gravina de laurentiis

Finita lì? Macché. Dopo aver fatto la figura, oltre che degli accattoni, di chi predica bene e razzola male, i nostri eroi non sono riusciti a sottrarsi a un’altra gigantesca figura di melma che li ha visti penosi protagonisti fino a qualche giorno fa. Cos’è successo?

 

È successo che gli arabi, avendo già in programma dal 10 al 14 gennaio la più attraente Supercoppa di Spagna con Final Four tra Real Madrid, Atletico Madrid, Barcellona e Osasuna, avevano storto il naso al pensiero di farle seguire a stretto giro di posta un doppione come la Supercoppa italiana, già scalzata una volta dalla sua data originaria per far spazio a quella spagnola. Una Supercoppa giudicata dagli sceicchi di scarso appeal per via di un cast (parliamo di Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina) che poco attizza i pretenziosi emiri.

 

gravina lotito

Per prima cosa gli arabi hanno così spostato la sede del torneo da Gedda a Riad, dopodiché hanno proposto alla Lega un ulteriore slittamento di date a inizio febbraio, dal 4 all’8, ricevendo però in risposta il fermo no di Napoli e Inter che a metà febbraio devono rituffarsi in Champions League per le cruciali sfide degli ottavi di finale.

 

Morale della favola: alla fine del braccio di ferro tra gli sceicchi che ci schifavano e i nostri alti papaveri che protestavano, il nero su bianco del contratto ha avuto la meglio: il 18 e il 19 gennaio saranno giocate le semifinali Napoli-Fiorentina e Inter-Lazio e il 22 la finale. “Giocare la Supercoppa in Arabia è da deficienti – aveva detto De Laurentiis –: non vedo perché non la si possa giocare all’Olimpico”.

bin salman

 

Invece no. Per due spiccioli in più ci siamo buttati nelle mani degli sceicchi a cui oggi è già passata la voglia di vederci giocare: non gliene frega nulla e ce lo hanno detto a chiare lettere. Una figuraccia da Guinness dei Primati che non meritavamo. Se è vero che il calcio italiano avrebbe davvero uno “straordinario brand” da difendere (solo il Brasile ha vinto più Mondiali di noi), complimenti vivissimi a chi ci ha ridotto così. Ieri campioni, oggi accattoni.

gabriele gravinasupercoppa italiana 6

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…