CALVARIO ALITALIA - PER I LAVORATORI SI PROSPETTA UNA DRASTICA RIDUZIONE DEGLI ORGANICI: FORSE MILLE UNITÀ, PROBABILMENTE DI PIÙ - NEI PRIMI TRE MESI DI QUEST'ANNO IL PREZZO DEI CARBURANTI ASSOCIATO ALLA RIDUZIONE DEI PASSEGGERI E ALLA CRESCITA DELLE COMPAGNIE LOW COST, ALITALIA HA VISTO SFUMARE 131 MILIONI DI EURO, QUASI UN MILIONE E MEZZO AL GIORNO - ACQUISIZIONE WINDJET? SOLO CON TAGLI AL PERSONALE, OF COURSE…

Raffaello Masci per "la Stampa"

Alitalia, che ha avuto una vita assai accidentata in questi ultimi anni, non ha ancora concluso il suo calvario e a farne le spese saranno i dipendenti, per i quali si prospetta una drastica riduzione degli organici: forse mille unità, probabilmente di più.

Nei primi tre mesi di quest'anno , il prezzo dei carburanti associato alla riduzione dei passeggeri e alla crescita delle compagnie low cost, hanno dato colpi fortissimi ai suoi già precari bilanci: nei primi cento giorni del 2012 così, Alitalia ha visto sfumare 131 milioni di euro, quasi un milione e mezzo al giorno. Non meraviglia che, in questa congiuntura, il taglio al personale si configuri come una strada quasi obbligata.

Si, ma di che proporzioni? Una cifra esatta ancora non c'è. L'amministratore delegato Andrea Ragnetti, alcune settimane fa, si fece uscire una frase che conteneva un numero, sia pur per smentirlo: «Non saranno i mille di cui ho sentito parlare, ci mancherebbe!». La cifra era comunque uscita e non lasciava certo tranquilli i dipendenti, tanto più che appena un anno fa era stata varato un piano di «mobilità volontaria» per settecento unità.

Fonti sindacali, però, hanno fatto due calcoli, alla luce dei dati a loro disposizione e dopo aver sondato gli umori dell'azienda. Da questi conti risulta che un primo taglio dovrebbe riguardare almeno 600 lavoratori, tar questi la maggior parte sarebbero gli assistenti di volo, più alcune decine di piloti. Dunque seicento? Sì, ma solo se si vogliono contare i dipendenti assunti a tempo indeterminato, ma ci sono anche i precari con contratti stagionali, e di questi 500 salterebbero appena il contratto si conclude. La cifra ventilata come ipotesi estrema e improbabile da Ragnetti, verrebbe così superata, arrivando a mille e cento lavoratori.

La sorte che si potrebbe aprire davanti a questi lavoratori potrebbe essere quella per intanto - di un contratto di solidarietà, o almeno questo spererebbero i sindacati perché sarebbe il male minore rispetto all'ipotesi tradizionale della cassa integrazione. Il fondo straordinario di garanzia del trasporto aereo, infatti, non sarebbe più in grado di garantire una Cassa integrazione pari all'80% dello stipendio lordo, e l'assegno che molti dipendenti vedrebbero recapitarsi a casa potrebbe oscillare intorno ai mille euro. Migliore, invece, il trattamento in caso di solidarietà, ma si debbono trovare le risorse.

Alitalia, in tutto questo, si trova in una situazione di grande fermento interno, perché proprio la prossima settimana l'Antitrust si dovrebbe pronunciare sull'ipotesi di acqusizione di WindJet, la compagnia di trasporto regionale siciliana, che entrerebbe nella famiglia di Alitalia, ma a patto di una riduzione - anche lì - del personale, e della conseguente crescita dei cassintegrati siciliani.

In autunno, poi, sempre l'Antitrust si dovrebbe pronunciare su un'altra rilevante questione, e cioè la possibile cessione da parte di Alitalia di alcuni slot (i diritti di decollo) tra Linate e Fiumicino: come dire che la compagnia vedrebbe ridursi la tratta più lucrosa. Altro problema con ricadute economiche importanti.

Anche se non è di grande consolazione, gioca ricordare che la criticità in cui versa la massima Compagnia italiana, si inserisce all'interno di un quadro drammatico del traffico aereo «tradizionale» dove solo le compagnie low cost sembrano prosperare, con i loro servizi spartani e le loro tariffe spesso irrisorie.

 

ANDREA RAGNETTI jpegCOLANINNO E RAGNETTI Piloti AlitaliaPiloti AlitaliaPiloti AlitaliaHostess Alitalialogo WindJet

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO