ANVEDI COME CHIACCHIERA GHIZZONI! - L’AD UNICREDIT, IN GENERE RISERVATO, SPARA A TUTTO CAMPO: “SERVE UNA POLITICA STABILE. LO SPREAD A 280 È INSOSTENIBILE. SU LA7, NON C’È NESSUN DISSIDIO TRA I VERTICI DI MEDIOBANCA. RCS? UN PIANO AMBIZIOSO, MA DI DIFFICILE ESECUZIONE (MA NON L’HO LETTO NEL DETTAGLIO)” - HA LETTO INVECE IL PIANO UNICREDIT: CHIUDERE ALTRE 350 FILIALI ENTRO IL 2015 - “SINERGIA E IMCO, AVANTI CON IL CONCORDATO”. UN BEL REGALO AI LIGRESTI…

 

1 - UNICREDIT: CHIUDE ALTRE 350 FILIALI IN ITALIA ENTRO 2015
Radiocor - Il consiglio di amministrazione di UniCredit ha approvato, nella riunione di oggi, un 'piano di riduzione ulteriore delle filiali in Italia'. Lo ha annunciato l'amministratore delegato della banca, Federico Ghizzoni, in un incontro con la stampa: 'ne aggiungiamo altre 350 in chiusura entro il 2015, di cui 110 quest'anno - ha detto - e' un aumento rispetto alle 150 chiusure gia' previste nel piano industriale e che abbiamo gia' completato l'anno scorso'. I risparmi, nel solo real estate, sono dell'ordine di 45 milioni per le 350 chiusure in piu' decise oggi che sono pari al 10% circa dei 3.600 sportelli di cui il Gruppo dispone in Italia.

2 - RCS: GHIZZONI, PIANO AMBIZIOSO MA DI DIFFICILE ESECUZIONE
Radiocor - 'Non l'ho visto nel dettaglio, ma, da profano, mi sembra un piano con un rischio di esecuzione piuttosto alto'. Lo dice Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit, precisando di parlare come creditore del gruppo editoriale che ha di recente presentato un vasto piano di riorganizzazione che prevede anche la vendita della sede storica del quotidiano 'Il Corriere della Sera'.

Quindi, 'e' da valutare con la massima attenzione. Siccome - ha ricordato - tutti quanti siamo passati attraverso periodi di ristrutturazione, si puo' dire che vendere asset oggi non e' un compito facile'. 'Credo - ha concluso - che sia un piano molto ambizioso ma con un certo rischio implicito di esecuzione'.

3 - TI MEDIA: GHIZZONI, NESSUN DISSIDIO FRA VERTICI MEDIOBANCA
(ANSA) - Il presidente e l'ad di Mediobanca, rispettivamente, Renato Pagliaro e Alberto Nagel, "non mi sembrano proprio divisi, mi sembra che il team Mediobanca sia compatto". Così l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, sulle voci di dissidi tra i vertici di Piazzetta Cuccia in relazione al dossier La7 a un passo dalle mani di Urbano Cairo. Su Ti Media, ha proseguito, "l'azionista ha deciso, non credo che ci sia un dissidio per questo o altri motivi" tra Pagliaro e Nagel.

4 - ELEZIONI: GHIZZONI, SPREAD A 280 PUNTI E' INSOSTENIBILE
(ANSA) - "Abbiamo bisogno di stabilità politica e di avere gli spread bassi". Così l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni che sottolinea che "gli spread a 270-280 sono insostenibili". "Preferirei uno spread controllabile, più è basso e meglio é", ha ribadito spiegando che "altrimenti ci sono problemi per l'economia dell'Italia".

5 - FONSAI: GHIZZONI, PER SINERGIA-IMCO AVANTI SU CONCORDATO
(ANSA) - Per Sinergia ed Imco "abbiamo avuto l'ok del cda ad andare avanti sulla strada che dovrebbe portare al concordato fallimentare". Lo ha detto l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni in conferenza stampa. Piazza Cordusio è creditore delle holding che facevano capo alla famiglia Ligresti.

 

Federico Ghizzoni Unicredit SCOTT JOVANEAlberto Nagel e Renato Pagliaro SILVIO BERLUSCONI DIEGO DELLA VALLE CARLO ROSSELLA Giulia Paolo Jonella e Salvatore Ligresti

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…