APPLE SI FA IL SUO MOTORE DI RICERCA? LA SOCIETÀ DELLA "MELA" STA PENSANDO A UN’ALTERNATIVA A GOOGLE, MA SOLO PERCHÉ L’ANTITRUST AMERICANA HA MESSO NEL MIRINO LA PAX MILIARDARIA CHE CONSENTE DI USARE IL MOTORE DI RICERCA SUGLI IPHONE – APPLE NON VUOLE CREARE UN RIVALE SERIO (È IMPOSSIBILE), MA SOLO UN “SEARCH ENGINE” PARALLELO NEL CASO IN CUI IL GOVERNO AMERICANO CONDANNASSE GOOGLE
Lucia Massaro per www.tomshw.it
Apple presto dire addio a Google come motore di ricerca predefinito per iPhone e iPad. A riferirlo è ancora una volta il Financial Times secondo cui il colosso di Cupertino sarebbe al lavoro per sviluppare un sistema di ricerca proprietario da utilizzare sui suoi dispositivi mobili. Una mossa che sarebbe stata accelerata dalle vicende che vedono Big-G sempre più sotto la lente di ingrandimento delle Autorità Antitrust per presunte pratiche anticoncorrenziali.
tim cook e sundar pichai a cena insieme
Per il governo USA, infatti, l’accordo miliardario tra Apple e Google per usare il motore di ricerca di quest’ultimo su iPhone e iPad sarebbe l’esempio di come il colosso di Mountain View abusi della propria posizione dominante per bloccare la concorrenza. Tesi, ovviamente, respinta dalla società guidata da Sundar Pichai.
Insomma, l’indagine potrebbe cambiare le carte in tavola e Apple potrebbe aver intensificato i propri sforzi per non farsi trovare impreparata, qualora non potesse più contare su Google. Il gigante di Cupertino avrebbe comunque le risorse necessarie per sviluppare un’alternativa. “La posizione di Apple è davvero unica perché ha iPhone e iOS. Controlla il browser predefinito “, ha affermato Sridhar Ramaswamy, co-fondatore di Neeva ed ex capo della pubblicità di Google. “Espandersi nel business della ricerca online sembra naturale in quanto ha la capacità di raccogliere dati e imparare dal comportamento degli utenti su larga scala”.
Questo non vuol dire che sia un’impresa facile. Tutt’altro. “Qualsiasi buon motore di ricerca deve avere 20 miliardi-50 miliardi di pagine nel suo indice attivo” ha dichiarato Ramaswamy. Quando un utente esegue una query, il sistema di recupero deve vagliare enormi quantità di dati e quindi classificarli in millisecondi. Ad ogni modo, è probabile che Apple non voglia creare un vero e proprio rivale ma una valida alternativa da utilizzare su iPhone e iPad.
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