giancarlo giorgetti henry kravis pietro labriola vincent bollore tim vivendi

BOLLORÉ TACE E ASPETTA: COSA OFFRIRÀ IL GOVERNO ITALIANO PER CONVINCERLO A NON OPPORSI ALL’OPERAZIONE SULLA RETE DI TIM? – GIORGETTI NON HA ANCORA CHIAMATO L’AD DI VIVENDI, DE PUYFONTAINE: I FRANCESI, PRIMI AZIONISTI DI TIM, RESTANO CONVINTI CHE PER NETCO SERVANO ALMENO 31 MILIARDI, CONTRO I 23 DELLA “CORDATA” KKR-MEF. UN ACCORDO SI PUÒ TROVARE CON LO SCORPORO DI SPARKLE, MA LA BATTAGLIA POTREBBE SPOSTARSI IN ASSEMBLEA. SE FOSSE ORDINARIA, BOLLORÉ NON HA CHANCE. SE FOSSE STRAORDINARIA, INVECE, RIUSCIREBBE A BLOCCARE TUTTO…

1. VIVENDI ASPETTA L'ESECUTIVO E SI PREPARA ALLA BATTAGLIA PER BLOCCARE L'OPERAZIONE

Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “La Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI

[…] approvato il dpcm che delibera l'ingresso di Cdp per conto del Tesoro nella newco controllata da Kkr per rilevare la rete, ora inizia la fase più delicata dell'operazione.

 

Serve trovare un accordo con i francesi di Vivendi che forti del loro 23,75% di Tim sono il primo azionista della società. Una quota che – con ogni probabilità – potrebbe bastare per bloccare un'assemblea straordinaria.

 

Ma che di fronte a un'assise ordinaria non sarebbe sufficiente a impedire la vendita della rete. E quale assemblea serva per deliberare la cessione, è un dilemma che sull'asse Roma-Parigi emerge sempre più spesso.

 

PIETRO LABRIOLA

La partita si gioca su due binari paralleli. Da un lato c'è in campo la diplomazia, dall'altro gli studi legali. Con la prima che potrebbe rendere superfluo l'intervento dei secondi. Molto […] dipenderà dall'esito della telefonata che ancora non c'è stata tra il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e l'amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine. Il manager transalpino, già ad di Tim, a inizio anno, si è dimesso dal cda dell'azienda quando il gruppo di Vincent Bollorè ha deciso di deconsolidare la partecipazione nella compagnia telefonica per tenersi le mani libere.

 

vincent bollore

[…] Certo, la distanza tra domanda e offerta resta ampia, ma considerando gli interessi dei francesi in Italia, c'è ottimismo verso la possibilità di raggiungere un accordo che soddisfi tutti. A Parigi non è ancora arrivata alcuna richiesta di incontro ufficiale, ma diverse fonti vicine al dossier sostengono che si terrà nella prima metà di settembre.

 

Intanto, l'offerta vincolante che Kkr e Cdp presenteranno per la rete entro il 30 settembre, potrebbe arrivare a 23 miliardi di euro con l'accollo di una quota rilevante del debito di Tim, circa 10 miliardi di euro […]. A questo, poi, va aggiunto il numero di dipendenti che passeranno da Tim a Netco: variabili che definiranno il buon esito o meno della negoziazione. Vivendi, da parte sua, è convinta che la rete non valga meno di 31 miliardi e difficilmente potrebbe accontentarsi di una cifra inferiore a 26 miliardi.

 

GIANCARLO GIORGETTI

In questo scenario anche il destino di Sparkle potrebbe fare la differenza. Se fosse valutata oltre il miliardo di euro – e a sua volta scorporata da Netco - potrebbe aiutare Kkr e Cdp ad avvicinarsi ai desiderata di Parigi.

 

Ma se l'offerta economica e la diplomazia non saranno sufficienti e convincere Vivendi, la battaglia è destinata a spostarsi in sede di assemblea. Con la complicazione di quale "formazione" sia necessaria per deliberare. Kkr è convinta sia sufficiente un'assise ordinaria […], i francesi, invece, ritengono che sia necessaria una straordinaria perché la cessione della rete modifica sostanzialmente l'oggetto sociale della società.  Tradotto: Tim si trasformerebbe in una società di servizi abbandonando tutta la parte infrastrutturale. A decidere, però, sarà il consiglio d'amministrazione […].

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

2. TIM, DOPPIO DECRETO SULLA RETE PER IL MEF DOTE DA 2,2 MILIARDI

Estratto dell’articolo di Antonella Olivieri e Carmine Fotina per “il Sole 24 Ore”

 

Nel primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva il Governo autorizza la spesa fino a 2,2 miliardi per l’ingresso dello Stato nella rete Tim. Approvando parallelamente due provvedimenti - un decreto legge e un Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio) - il Consiglio dei ministri ha convalidato il memorandum of understanding siglato lo scorso 10 agosto tra il Mef e il fondo Usa Kkr che ritaglia per il Tesoro un ruolo di partecipazione strategica nella Netco che rileverà la rete Telecom e Sparkle che gestisce le connessioni internazionali.

 

L AZIONARIATO DI TIM

Al Mef andrà fino al 20% di questa società, nell’ambito del 35% destinato a una compagine italiana, mentre il fondo Usa deterrà la maggioranza del 65%. Il decreto legge assicura le risorse finanziarie nell’ambito di un plafond di 2,52 miliardi derivanti da residui del Patrimonio destinato della Cassa depositi e prestiti (i restanti 300 milioni saranno utilizzabili per operazioni in società di rilievo strategico da individuare con un ulteriore Dpcm).

 

Il decreto del Presidente del Consiglio approvato ieri autorizza invece il ministero dell’Economia a entrare in Netco, si precisa, con una quota compresa tra il 15% e il 20%, per un esborso fino a 2,2 miliardi, che è compatibile con l’offerta di Kkr che valuta l’enterprise value della Netco (capitale più debito) tra i 20 e i 23 miliardi, a seconda del verificarsi di determinati eventi.

 

henry kravis

Il disegno del Governo prevede un controllo strategico del ministero dell’Economia sulle materie più rilevanti e lascia aperta la strada a un’acquisizione di Sparkle anche in una fase successiva, quindi separatamente dalla rete.

 

[…] Ora i colloqui tra Kkr e il Mef, che stanno andando avanti da mesi, si intensificheranno per arrivare a formulare un’offerta vincolante entro il 30 settembre. In particolare saranno da definire le prerogative di governance a favore della componente pubblica, perno di una compagine che, col 35% complessivo, già di per sè disporrebbe di una sicura minoranza di blocco. In quest’ambito F2i, che siede già al tavolo con Kkr dall’inizio dell’estate, è interessata a rilevare fino al 15% della Netco: per farlo dovrà probabilmente raccogliere capitali sul mercato tramite il lancio di un nuovo fondo.

 

giancarlo giorgetti al meeting di rimini di Comunione e liberazione

Ma in partita potrebbe entrare anche la Cdp, con una quota puramente finanziaria - si parla del 3% - dato che la Cassa è azionista di maggioranza di Open Fiber, allo stato concorrente Tim per la rete in fibra. Potrebbe, ma non è certo, restare nell’azionariato anche la stessa Tim, si ipotizza eventualmente con una quota del 5-10%. Aggiustamenti che avverrebbero eventualmente nell’ambito di quel 35% in quota italiana perchè in ogni caso Kkr manterrà la maggioranza del 65% della Netco.  […]

Vincent Bollore - Emmanuel Macron - Vivendi Tim -poste by macondo

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…