LE COOP ROSSE FANNO BINGO! APPALTI DA UN MILIARDO PER LA PULIZIA DELLE SCUOLE: MANUTENCOOP E CNS FANNO MAN BASSA

Stefano Sansonetti per La Notizia

Le coop rosse mettono a segno un colpo grosso tra i banchi di scuola. Un affare che tra qualche giorno, visto l'andazzo, potrebbe diventare economicamente ancor più rilevante. Per scoprirne in contorni bisogna andare dalle parti del ministero del Tesoro, guidato da Fabrizio Saccomanni. Qui la Consip, ossia la centrale acquisti controllata dal dicastero di via XX Settembre, ha appena aggiudicato un maxiappalto che al momento ha un valore massimo di 1 miliardo di euro, ma è destinato verosimilmente a crescere.

In ballo c'erano 9 lotti per il servizio di pulizia degli edifici scolastici italiani. Ebbene, in 6 di essi a farla da padrone sono state Manutencoop e Cns-Consorzio nazionale servizi, due tra le più importanti cooperative del movimento Legacoop. Il valore massimo dei lotti che hanno portato a casa è di 709,3 milioni di euro, in pratica il 65,5% del valore complessivo dei lotti sin qui aggiudicati dalla società del Tesoro.

Davvero un affare, che potrebbe anche superare il miliardo di euro nei prossimi giorni. Si dà infatti il caso che la maxicommessa della Consip per la pulizia degli edifici scolastici consista complessivamente in 13 lotti. I 4 ancora da assegnare valgono la bellezza di altri 550 milioni. La Consip, guidata dall'amministratore delegato Domenico Casalino, perfezionerà nei prossimi giorni l'aggiudicazione della fetta rimanente della torta.

E se il predominio di Manutencoop e Cns dovesse anche in parte essere confermato, per le due coop rosse l'affare finale potrebbe anche sfondare il miliardo di euro. Per carità, la Consip riesce sempre a strappare forniture che garantiscono risparmi (del resto questo è il suo core business). Ma in questo caso è interessante proprio andare a vedere che è riuscito a mettere le mani sulla torta.

I documenti di gara
Inutile dire che intorno al maxiappalto indetto dalla società del Tesoro più di un anno fa c'era un interesse del massimo livello. Del resto la commessa, di durata biennale prorogabile di ulteriori 12 mesi, può raggiungere un valore massimo di 1 miliardo e 700 milioni di euro. Si tratta, quindi, di uno dei più costosi servizi per la pubblica amministrazione, almeno dal punto di vista statale. Dal punto di vista delle imprese, invece, è un autentico terreno di conquista.

Sul quale è piombato l'interesse dei più grandi gruppi italiani e stranieri che si occupano di facility management. Dai documenti di gara si apprende che ai servizi di pulizia dovranno essere affiancati anche quelli di giardinaggio e disinfestazione. E che oltre alle scuole, che però ne costituiscono la parte preponderante, i beneficiari delle prestazioni saranno anche i centri di formazione delle pubblica amministrazione.

Naturalmente il raggiungimento degli importi massimi di gara dipenderà da quelli che saranno i singoli ordini di fornitura provenienti dalle scuole. Sta di fatto che battaglia era annunciata e battaglia alla fine è stata. Il bottino in assoluto più grosso, per ora, è stato messo insieme da Cns, in raggruppamento con altre due società che si chiamano Exitone e Kuadra.

I tre lotti incassati dal gruppo valgono 415,3 milioni di euro. Manutencoop, dal canto suo, ha vinto in solitaria altri tre lotti del valore massimo di 294 milioni attraverso la controllata Manutencoop FM spa. Quasi superfluo ricordare che Cns e Manutencoop, entrambe con sede a Bologna e provincia, sono due delle più importanti e influenti realtà di Legacoop, l'associazione delle cosiddette coop "rosse" guidata da Giuliano Poletti.

Arrivano anche i tedeschi
Naturalmente sul corposo appalto sono piombate anche imprese estere. La tedesca Dussmann, per esempio, è riuscita ad aggiudicarsi 2 lotti, tra quelli al momento assegnati, per un valore massimo di 278,1 milioni di euro. Anche in questo caso si tratta di un bel colpo, per chi, come il gruppo tedesco, aveva già incassato altri lucrosi appalti pubblici, per esempio quello per la pulizia dei vagoni delle Ferrovie dello stato. Eppure, nonostante questi numeri, la Dussmann ha in corso in Italia alcune procedure di licenziamento del personale.

 

Consip-marchioDOMENICO CASALINO MANUTENCOOP COOPERATIVE CONSIP

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)