CRT DEPALENZONATA - MA COSA ALTRO DEVE SUCCEDERE AFFINCHÉ IL MINISTERO DELL’ECONOMIA ESERCITI LE SUE FUNZIONI DI VIGILANZA? OPPURE DEVE SEMPRE INTERVENIRE LA MAGISTRATURA? È QUANTO DICE NELL’INTERVISTA A “LA STAMPA” L’EX PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI TORINO, MASSIMO TERZI: “IL PATTO NELLA CRT ERA RIPROVEVOLE, SI SCIOLGA PURE IL NUOVO CONSIGLIO” – PAROLE CHE ARRIVANO DOPO LA DURISSIMA LETTERA DEL PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE D’APPELLO, ARTURO SOPRANO…
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LETTERA DI FUOCO AL PRESIDENTE DI FONDAZIONE CRT DA PARTE DELL\'EX MAGISTRATO SOPRANO: 'INDIGNAZIONE
Articolo di Claudia Luise per “La Stampa” - Estratto
«Il commissariamento sarebbe utile e salvifico». Ne è convinto Massimo Terzi, ex presidente del Tribunale Torino ed ex consigliere d'indirizzo della Fondazione Crt. Terzi, nel variegato mondo delle correnti interne all'ente, si era speso per la rielezione di Giovanni Quaglia, quando poi la sfida all'ultimo voto fu vinta da Fabrizio Palenzona. Archiviato quel capitolo, però, considera con severità gli ultimi eventi e in qualche modo concorda proprio con la versione fornita al Mef dal banchiere alessandrino.
Che idea si è fatto del "patto occulto" immaginato dall'ex consigliere Bonadeo?
«Il contenuto del patto mi pare chiarissimo: creare un gruppo decisionale ristretto e quindi un centro di potere fuori degli organi statutari; ovviamente "coperto"».
fabrizio palenzona foto di bacco
E come lo giudica?
«Qualcosa di assolutamente riprovevole, anzi scandaloso.
Per questo mi sono meravigliato, anzi sono rimasto incredulo, rispetto all'assordante silenzio da parte di tutti i componenti degli organi, salvo l'ex presidente della Corte d'Appello Arturo Soprano, quando il 9 aprile ne abbiamo ricevuto comunicazione. Silenzio protrattosi per giorni e in qualche modo ancora perdurante».
Cosa pensa delle autonomine nel Cda?
«Tutto il peggio possibile. Già di per sé questo sistema è altamente deprecabile. Nel contesto in cui è avvenuto, rivela una completa perdita del senso di rispetto dell'istituzione».
Per quale motivo?
«Dopo aver indotto le dimissioni di segretario e presidente, bisognava soprassedere o, magari in via provvisoria, nominare figure rispettate e terze. Si è fatto assolutamente il contrario nominando se stessi e molte persone a sé vicine».
Crede ci siano gli estremi per il commissariamento di Crt?
«La fondazione ha sostanzialmente defenestrato due segretari e due presidenti in poco più di un anno. Paradossale e significativa la defenestrazione del segretario Varese, dimissionato per aver segnalato al ministero, su indicazione del presidente, il patto occulto».
Perché paradossale?
«Perché aveva fatto il suo dovere. Molto significativo perché evidenzia la preoccupante volontà di voler lavare i panni sporchi in famiglia e senza pubblicità. Esattamente il contrario della dovuta trasparenza. Per questo il commissariamento sarebbe salutare e salvifico».
Oggi si insedia il nuovo Cdi. In caso di commissariamento rischia di essere sciolto?
«Se si vuole avere la certezza di interrompere fenomeni degenerativi si deve azzerare anche il nuovo Consiglio di indirizzo. Diversamente si corre il rischio che si continuino a sviluppare meccanismi decisionali deviati. Non dimentichiamo che tra meno di un anno il Cdi dovrà comunque eleggere il nuovo Cda».
I consiglieri uscenti hanno negato conflitti di interessi.
«La (quasi) generale autoassoluzione dei componenti del Cdi uscente non mi tranquillizza affatto. Per tutta la vita professionale ho sempre visto confessare solo chi non aveva altre vie di uscita. Quel che ancora mi colpisce maggiormente è che quasi tutti tendano a minimizzare. Mi preoccupa anche che vi possano essere indagini che smentiscano la conclamata illibatezza, rischiando di cagionare una definitiva crisi di sistema».
[…]
Quale conseguenza trae?
«Se si vuole ripartire nella chiarezza è proprio meglio sciogliere anche il Cdi».