COSA BOLLORÉ NELLA PENTOLA DI ELLIOTT? – DOPO LA SCALATA (CON FRENATA) A TIM, IL FONDO ATTIVISTA CHE HA PRESO IL CONTROLLO DEL MILAN PUNTA PURE A VODAFONE – PAUL SINGER E COMPAGNI HANNO PRESO POSIZIONE NELL’AZIONARIATO DEL PRIMO GRUPPO EUROPEO DELLE TELECOMUNICAZIONI E HANNO GIÀ AVVICINATO I VERTICI CHIEDENDO UN CAMBIO DI PASSO – E INTANTO BOLLORÉ SVALUTA LA QUOTA DI VIVENDI (COINCIDENZA?) IN TIM
Luca Pagni per "la Repubblica"
singer fondatore fondo elliott
Elliott ci ha preso gusto. L' interesse per il settore delle telecomunicazioni non riguarda più soltanto Telecom Italia. Proprio nel giorno in cui il gruppo francese Vivendi è costretto a svalutare per 512 milioni il suo investimento nell' ex monopolista delle telecomunicazioni, il gioco dei destini incrociati rivela l' interesse dell' hedge fund per il numero uno delle tlc in Europa.
Secondo indiscrezioni in arrivo da Londra, Elliott ha un nuovo bersaglio nella sua attività di fondo attivista: ha preso posizione nell' azionariato di Vodafone ( con quote di mercato importanti anche in paesi di primo piano per numero di abbonati come Germania, Spagna e Italia).
Secondo le prime ricostruzioni ( non confermate dai diretti interessati che replicano con un "no comment"), Elliott ha già avvicinato i vertici di Vodafone chiedendo - come da prassi consolidata dopo un investimento di questo tipo - un cambio di passo nella gestione industriale della società.
Gli operatori ora si domandano quante azioni sono finite in pancia al fondo gestito dalla famiglia Singer, la stessa che sta diventando " popolare" anche in Italia dopo aver acquisito il controllo del Milan dopo la fallimentare parentesi cinese.
La quota non è stata comunicata, ma almeno in trasparenza dovrebbe essere inferiore al 3 per cento, limite oltre il quale le regole della Borsa di Londra prevedono una comunicazione al mercato.
Ma non è detto che attraverso opzioni non sia molto di più. Esattamente come accade in Telecom Italia, dove la quota in trasparenza in mano a Elliott è pari all' 8,84 per cento del capitale, a cui si aggiungono una serie di opzioni in scadenza nel corso del 2019, in parte a febbraio e in parte a giugno.
Seconda questione: come intende muoversi da attivista? Di sicuro, il fondo ha visto la possibilità di inserirsi in una fase in cui Vodafone è in difficoltà in Borsa, dopo l' annuncio dell' addio di Vittorio Colao, il manager italiano che ha trasformato il gruppo delle telecomunicazioni in un player europeo di primo piano.
Ieri, dopo l' uscita delle indiscrezioni sull' ingresso di Elliott, il titolo ha guadagnato il 3,6%, ma le quotazioni sono ai minimi degli ultimi quattro anni.
Elliott, di fatto, è anche il responsabile di quanto annunciato ieri a Parigi da Vivendi, durante la presentazione dei conti semestrali chiusi con un utile a 6,4 miliardi ( in crescita del 4% a cambi invariati).
Il gruppo francese che il finanziere bretone Vincent Bolloré ha recentemente affidato alle cure del figlio Yannick, ha fatto sapere di aver svalutato la quota per 512 milioni, su un investimento complessivo per 3,8 miliardi.
In questo caso, non si tratta di una scelta ma di un obbligo dopo l' ingresso di Elliott che ha portato al ribaltone in cda e al cambio di governance, con il fondo alleato della Cassa Depositi Prestiti.
Vivendi sta attraversando una fase in cui - anche alla luce dei fatti italiani - sta rivedendo la sua politica industriale: ha annunciato che cederà fino all 50% di Universal per acquisire i gruppi editoriali Edits in Francia e Planeta in Spagna. Sempre nell' ottica della costruzione di un gruppo « incentrato sui media, i contenuti e la comunicazione » . Sarebbe servito anche Telecom, ma per ora non è andata.