FITCH TOGLIE LA TRIPLA “A” ALL’INGHILTERRA

1 - GB: FITCH TAGLIA RATING DA AAA A AA+, OUTLOOK STABILE
Radiocor - Dopo Moody's, anche Fitch taglia il rating dell'Inghilterra. L'agenzia americana ha infatti ridotto il giudizio sul debito sovrano del paese a AA+ da AAA con outlook stabile. Il 22 febbraio scorso era stata Moody's ad abbassare il giudizio da tripla A al livello Aa1. Fino a quel momento, l'Inghilterra aveva goduto dei massimi voti per quasi 35 anni, esattamente dal 1978. Fitch ha motivato la sua decisione con il peggioramento della situazione economica che ha portato il governo di Londra a rivedere al rialzo le sue previsioni sul deficit dei conti pubblici.

2 - BORSA: CHIUSURA DI SETTIMANA SPRINT, MILANO LA MIGLIORE CON BANCHE OK
Radiocor - Chiusura di settimana positiva per le Borse europee, sostenute dalle buone notizie sul fronte delle trimestrali statunitensi e dalla conferma del rating della Germania. Gli investitori, intanto, attendono l'esito del G20. Maglia rosa di giornata e' Piazza Affari, dove il Ftse Mib e' salito dell'1,81% trainato dai guadagni delle banche.

Bene anche Fiat Industrial, promossa da Morgan Stanley, mentre tra i pochi titoli in rosso si segnala Telecom Italia, che resta sotto i riflettori sull'ipotesi di aggregazione con 3 Italia. Nel resto del listino bene Rcs dopo l'accordo sindacale sui prepensionamenti. Sul mercato dei cambi, euro in lieve rialzo a 1,3082 dollari (1,3045 ieri) e 129,88 yen (128,40), mentre il dollaro/yen e' a 99,28 (98,22). In lieve aumento il prezzo del petrolio: il future maggio sul wti segna +0,32% a 88,01 dollari al barile.

3 - SPREAD BTP CHIUDE A 297 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude a 297 punti base col tasso sul titolo del Tesoro al 4,22%. Il differenziale della Spagna archivia la seduta a 336 punti base col rendimento dei Bonos al 4,6%.

4 - CRISI: SCHAEUBLE, TROPPA LIQUIDITA', BCE INTERVENGA
Radiocor - 'C'e' molta liquidita' sul mercato, secondo me, troppa'. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un'intervista al settimanale 'Wirtschaftswoche', aggiungendo che 'se la Bce usa gli spazi a sua disposizione per ridurre questa enorme liquidita', io ne sarei contento'. Anche se, ha ammesso il Ministro tedesco, 'gli spazi di manovra in questo momento sono ridotti a causa della crisi nei Paesi sudeuropei. Noi, in Germania, non dobbiamo dimenticare che ci sono Paesi in Europa ancora in una situazione precaria a livello di crescita'.

Schaeuble ha espressamente lodato la politica monetaria condotta dalla Bce riguardo ai risultati ottenuti sull'inflazione. Riguardo alle richieste che vengono rivolte in queste settimane all'Eurotower perche' intervenga per contrastare la crisi di liquidita' dei Paesi in difficolta' dell'Europa meridionale, compresa l'Italia, Schaeuble risponde che 'chi vuole immettere nuove risorse nel ciclo economico senza attuare riforme strutturali di ampio respito, non pone, comunque, le basi per una crescita sostenibile. Spesso si dimentica che le conseguenze di una 'bolla' creata in questo modo sono piu' pesanti dell'effetto positivo di breve termine sulla congiuntura'.

5 - SCHAUBLE, ITALIA NON E' MAGGIORE PREOCCUPAZIONE IN UE
(ANSA) - L'Italia non è la maggiore preoccupazione in Europa. Lo ha detto il ministro delle finanze tedescho, Wolfgang Schauble

6 - BCE:WEIDMANN, TAGLIO TASSI SOLO SE DATI ECONOMICI PEGGIORANO
(ANSA) - La Bce può tagliare i tassi solo se i dati economici peggiorano ma che l'attuale livello è appropriato. Lo afferma il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann parlando a Washington dove si tiene il G20."Non abbiamo tagliato i tassi all'ultima riunione perché sono appropriati con le nostre valutazioni sugli sviluppi economici, la stabilità dei prezzi e le analisi monetarie". Mercoledì in un'intervista al Wall Street Journal Weidmann aveva sembrato lasciare aperta l'ipotesi di un nuovo taglio dei tassi.

7 - GOVERNO: VISCO: INCERTEZZA POLITICA 'PESA'
Radiocor - L'incertezza in cui si trova l'Italia 'pesa'. Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco al termine dell'incontro con i ministri delle finanze e i banchieri centrali del G20 riuniti a Washington. 'Le imprese devono fare investimenti, gli investimenti dipendono dalle prospettive future, le prospettive future dipendono dalla tenuta complessiva del Paese', ha spiegato Visco senza quantificare il peso a cui si riferiva.

8 - RCS: DELLA VALLE, PRESTO SVILUPPI MIA POSIZIONE, NO COMMENT AUMENTO
Radiocor - 'Gli sviluppi li vedrete a breve'. Cosi' Diego Della Valle azionista di Rcs risponde sulle sue possibili iniziati ve sull'aumento di capitale deciso dalla societa' e contestato nel metodo dall'imprenditore marchigiano. 'Anche li' c'e' bisogno di aria fresca', aggiunge dopo aver parlato della necessita' di rinnovamento della politica. 'No comment' invece con i cronisti che al termine dell'assemblea della Tod's gli chiedono se sottoscrivera' pro quota l'aumento di capitale della societa' che edita il Corriere della Sera.

9 - «SOLE 24 ORE», TRABALLA L'AD TREU
Marcello Zacchè per "il Giornale" - In Confindustria ha destato a dir poco scalpore il fatto che la manager avesse meritato un bonus di 150mila euro in un anno in cui il gruppo ha accusato perdite consolidate per 46 milioni che, sommate a quelle del triennio, hanno portato il conto oltre i 140 milioni, prosciugando la liquidità rimasta dopo la quotazione in Borsa.

E per di più dopo che la stessa Treu aveva rinunciato al 10% del suo stipendio da 540mila euro, ma chiudendo quindi il proprio conto personale ampiamente in attivo. Il tutto quando il gruppo è in stato di crisi e a 400 giornalisti e 850 grafici è stato applicato un contratto di solidarietà per ridurre i costi aziendali. Proprio il parametro sul quale - probabilmente - era stato calcolato il bonus.

Per questo c'è stato lo sciopero che ha avuto il sapore della spallata finale alla Treu, quasi che la redazione avesse avuto anche la «copertura» di chi, nel gruppo, voleva cambiare l'ad già da tempo, mentre il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (foto) aveva deciso di confermarla meno di 10 giorni fa, inserendola nella lista per l'assemblea, che è chiamata a rinnovare i vertici. In Confindustria si diceva che Treu avrebbe comunque lasciato il gruppo a settembre. Ma lo sciagurato bonus ha ora scatenato la bufera.

10 - BPM: BIANCHINI,LISTA ANNUNZIATA DOVEVA RAFFORZARE COOP, NON CHIUDERLA
Radiocor - Si e' dimesso dopo aver bocciato il bilancio 2012 e la relazione del consiglio di sorveglianza all'assemblea, ma non risparmia critiche nemmeno al progetto di trasformazione in spa e all'attuale politica dei vertici dell'istituto. Giovanni Bianchini, che ieri ha lasciato il consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano, in un colloquio con Radiocor commenta la sua decisione e le prospettive della banca.

'Il mio impegno era indirizzato a rafforzare la cooperativa nell'interesse di tutti gli stakeholders, non a chiuderla -spiega - Ora mi fa molto piacere non dover salire sul palco all'assemblea del 27 aprile, perche' andare cosi' di fronte ai soci mi avrebbe messo in imbarazzo'. 'Sono contento - prosegue di non dover andare in assemblea facendo una figura da incoerente. Altri, invece, non stanno eseguendo il ruolo che era stato assegnato loro dai soci. Scelta legittima, naturalmente, ma io non la condivido'.

11 - GE: NEL I TRIM UTILI PER 3,52 MLD (+16%) GRAZIE A NBC UNIVERSAL
Radiocor - General Electric ha riportato per il primo trimestre dell'anno utili netti per 3,527 miliardi di dollari o 39 centesimi ad azione, in rialzo del 16% rispetto a un anno fa quando i profitti avevano raggiunto quota 3,03 miliardi. I risultati, migliori delle attese, includono guadagni straordinari realizzati grazie anche alla cessione della partecipazione del 49% detenuta in Nbc Universal. Il fatturato nel periodo e' stato invece di 35 miliardi di dollari, invariato rispetto a un anno fa.

Nei primi tre mesi dell'anno, le vendite industriali sono state pari a 22,3 miliardi di dollari, in calo del 6% rispetto a un anno fa, mentre i ricavi della divisione Ge Capital sono state pari a 11,5 miliardi, in crescita del 2% rispetto al 2012. Nel trimestre il gruppo ha inoltre riacquistato titoli propri per 1,9 miliardi di dollari. Alla fine del trimestre inoltre l'inventario era pari a 16,3 miliardi. 'I nostri ordini di equipaggiamento sono stati molto solidi nel trimestre, in crescita del 10% su anno, con un +24% di ordini nella divisione Oil & Gas e un +47% in quella Aviation - ha dichiarato il presidente ceo Jeff Immelt - e abbiamo chiuso il trimestre con il livello piu' alto di scorte della nostra storia'.

12 - GAS, NEL MIRINO DELL'AUTORITÀ 6 FURBETTI (E I DUBBI SU SNAM)
S.Agn. per il "Corriere della Sera" - L'Autorità per l'energia elettrica e il gas chiude l'istruttoria sui «furbetti» del gas e decide di avviare la procedura per sanzionare sei società. Si tratta di Elettrogas, En Gas&Oil Trading Italia, Gas&Oil Trader, Service srl, Suissegas Italia, Exergia. Molti di questi nomi erano già circolati nelle scorse settimane, ma è la prima volta che vengono messi nero su bianco.

A sorprendere è anche il fatto che la Snam, gestore «tecnico» della borsa del gas detta «del bilanciamento», non esce del tutto senza macchia dalla vicenda, visto che l'Autorità ha deciso di avviare le procedure per riconoscerle solo un parte dei crediti non riscossi. In altre parole, alla Snam non vengono riconosciuti tutti gli ammanchi segnalati, in attesa di ulteriori approfondimenti.

Al gruppo guidato da Carlo Malacarne si imputerebbero una serie di leggerezze, come il non tempestivo blocco delle transazioni registrate da alcuni operatori inadempienti al cosiddetto «punto virtuale di scambio» di Tarvisio; il ritardo nella risoluzione del contratto di trasporto di un'altra società inadempiente; il ritardo nella verifica delle fideiussioni risultate poi false. L'istruttoria conoscitiva dell'Autorità di Guido Bortoni era stata aperta a luglio dello scorso anno. Non tutto, però, finirà con le sanzioni, perché l'Autorità «per i profili estranei ai propri ambiti di intervento» ha anche messo in allerta la magistratura.

13 - SUCCESSO DEL BOND, PIACCIONO LE TORRI EI TOWERS
F.D.R. per il "Corriere della Sera" - Ei Towers non ha perso tempo. Meno di un mese fa il consiglio della società dei ripetitori, nata dalla fusione tra la Dmt di Alessandro Falciai e la Elettronica Industriale di Mediaset, aveva approvato l'emissione di un prestito obbligazionario fino a 250 milioni per rifinanziarsi da lanciare entro il 2013. Sono bastati in realtà venti giorni per mettere a punto l'operazione e collocarla sul mercato.

Banca Imi, Bnp Paribas, Mediobanca e UniCredit hanno venduto il bond ieri: per 230 milioni di titoli a 5 anni sono arrivate richieste per oltre 2 miliardi, esclusivamente da investitori istituzionali. Troppa grazia? In realtà la cedola non è particolarmente generosa: il bond rende il 3,87%. Certamente ha contato il rating BBB di Fitch, ma anche i numeri di bilancio, i migliori nel 2012 in termini di performance nell'intera galassia Mediaset (+44% i ricavi e +193% il risultato operativo) hanno avuto un ruolo nell'attrarre gli investitori, per i quali Ei Towers, con le sue 1.700 torri che ospitano antenne tv e ripetitori telefonici, è assimilabile a una utility. Mediaset ha già smentito la voce circolata due settimane fa sull'intenzione di fare cassa vendendo una quota della società (di cui il Biscione ha il 65%), ma chissà che il risultato del bond non induca a un supplemento di riflessione.

14 - FERROVIE, FRANCIA CONDANNATA. E MORETTI SPERA
L.Sal. per il "Corriere della Sera" - La corte di giustizia europea ha accolto il ricorso presentato dalla commissione di Bruxelles contro la Francia sulla liberalizzazione del settore ferroviario. La sentenza stabilisce che Parigi è venuta meno ad una serie di regole comunitarie. E in particolare all'obbligo di far sì che tutte le imprese abbiano accesso alla rete ferroviaria in modo non discriminatorio, separando la gestione delle infrastrutture dall'impresa che garantisce i servizi di trasporto e creando quindi un gestore indipendente. Il primo passo fatto in questa direzione dall'Ue risale ad una direttiva di dodici anni fa.

Ma secondo i giudici di Lussemburgo la Francia, da sempre molto attenta alla tutela degli interessi nazionali in tutti i campi, «è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti». Il ricorso della commissione era sostenuto solo dalla Spagna, come Paese membro. Ma anche l'Italia guarda con interesse alle possibili conseguenze. L'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha più volte criticato le resistenze di Parigi sulla liberalizzazione del settore, parlando anche di ostacoli di vario tipo contro l'ingresso di Trenitalia nel mercato francese. Proprio per questo due anni fa aveva scritto sia all'Antitrust sia alla commissione europea, chiedendo di intervenire.

 

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