SE NON FERMANO I MATRIMONI IN INDIA BYE BYE RISERVE AURIFERE MONDIALI! - PER RISPETTARE LA TRADIZIONE, CHE IMPONE ALLA SPOSA D’ESSERE RICOPERTA DI GIOIELLI, L’INDIA FA INCETTA D’ORO (È IL SECONDO BENE D’IMPORTAZIONE DOPO IL PETROLIO) - I PREZIOSI CHE LE DONNE ACCUMULANO EQUIVALGONO AL 50% DEL REDDITO NAZIONALE E CORRISPONDE A 18MILA TONNELLATE, L´11% DELLO STOCK MONDIALE CHE VALE 950 MLD $ - E CON LA CARENZA DI SCORTE, GLI SPECULATORI SI SCATENANO…

Raimondo Bultrini per "la Repubblica"

Saranno i tempi di crisi. Sarà l´attaccamento all´unica tradizione che rimane saldissima in India assieme al sistema delle caste. Fatto sta che l´immenso continente attraversa una nuova, sorprendente corsa all´oro, con un´impennata nei prezzi e negli acquisti. Ma a goderne non sono le famiglie che, pur vivendo spesso in povertà, sono disposte a indebitarsi per far sposare una figlia in questo speciale periodo dell´anno tra ottobre e gennaio, a cavallo di varie feste considerate propizie dalla tradizione vedica induista.

Oggi infatti una parure, anche la più semplice richiesta dal rito, collane, orecchini, bracciali, anelli al naso e sulle dita, costano un occhio della testa, specialmente da quando l´oro è balzato ben al di sopra dei 550 dollari per dieci grammi. Ma se soltanto pochi indiani della classe media riescono a permettersi oggi il lusso degli agognati ornamenti, c´è chi guadagna e investe approfittando proprio della vertiginosa ascesa dei prezzi.
In testa a questa cordata di cercatori d´oro dei tempi moderni, sono i vertici delle uniche dieci banche autorizzate ad acquistarlo all´estero e a piazzarlo sui mercati interni sotto forma di barre e barrette.

Sanno che andrà a ruba tra gli investitori di professione e tra coloro che hanno qualche milione di rupie da mettere al sicuro, visto il trend che vede un aumento del 30, 40 per cento degli acquisiti delle barre di prezioso metallo rispetto a un anno fa. Per loro è febbre a 999 carati, e attendono ogni offerta come una manna dal cielo, nonostante i rischi di improvvisi deprezzamenti sempre in agguato sui mercati finanziari.

Questo tipo di investitore non frequenterebbe mai il Bancomat aperto ai grandi magazzini Phoenix Mills nel distretto commerciale di Mumbai, dove la macchina distribuisce invece dei soldi lingottini da 600 dollari l´uno. Solo ragazzine e qualche signora vi si affollano attorno per farsi qualche foto, non certo per comprare. Chi ha i soldi, sale nei piani alti delle banche e acquista direttamente i "bullion" allo stato puro, possibilmente quelli coniati dalla celebre zecca Pamp svizzera, la «migliore del mondo», o si serve delle finanziarie come la Reliance Spot Exchange, che da sola vende quasi un miliardo di valore in lingotti da un chilo e 100 grammi.

Il paradosso è che - secondo uno studio dell´università australiana Macquarie - la gioielleria che le donne indiane accumulano in vista del matrimonio equivale al 50 per cento del reddito interno lordo nazionale e corrisponde a 18mila tonnellate, l´undici per cento dello stock mondiale, ovvero un valore di ben 950 miliardi di dollari.

È un dato impressionante, in contrasto con la limitatezza delle risorse aurifere del grande continente. Secondo l´ultimo dato disponibile del 2009, sono state infatti estratte dalle miniere nazionali appena 2,46 tonnellate contro le 600 acquistate o consumate ogni anno. Ma in futuro, entro il 2020, la corsa ad accaparrarsi sul mercato mondiale lingotti e monete - secondo il Centro di monitoraggio dell´Economia - raddoppierà drasticamente, per superare quota 1.200 tonnellate.

L´oro è diventato già da tempo in India il secondo bene d´importazione dopo il petrolio, e conta per il 9,6 per cento di tutti gli acquistati dall´estero. Un dato significativo che secondo lo studio degli esperti australiani contribuisce ad allargare il deficit dei pagamenti, indebolisce la moneta nazionale, la rupia, e nella sostanza vede rinchiuso negli scrigni e nelle casseforti delle famiglie indiane un enorme flusso di denaro vitale per l´economia. La sola importazione di oro - scrivono i ricercatori della Macquarie - ha provocato tra il 2008 e il 2011 un deficit pari al 2,6 del Prodotto interno lordo contro il precedente 1,3.

Ma le famiglie che conservano spesso sotto ai materassi la gioielleria di casa, non vogliono sentirsi accollare il peso dei conti pubblici. Proprio per l´alto valore raggiunto dal metallo giallo, ben pochi metterebbero oggi sul mercato i loro ciondoli, a meno di una urgente necessità, visto un prevedibile ulteriore aumento dei prezzi.

Per questo le raffinerie non riescono ad accaparrarsi l´oro di scarto sufficiente per rifornire le gioiellerie, lasciando ancora di più il mercato in mano a banche e società d´affari.
Con la febbre gialla spinta al massimo, è facile intuire come mai non si sia ancora spenta l´eco della scoperta avvenuta pochi mesi fa, in una volta del tempio di Sri Padmanabhaswamy in Kerala, di oro, gioielli e statue massicce del valore di ben 22 miliardi di dollari. Il governo statale ha dovuto spedire parecchi poliziotti per frenare i disordini scoppiati tra i pretendenti al tesoro.

 

 

IndiaINDIA OROBollywood bollywood

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…